martedì 24 agosto 2010

l'odore della notte


questa e' la seconda e penultima regia di caligari (non tenendo conto dei documentari), ovvero del regista che rimarra' per sempre legato solo e soltanto ad amore tossico, uno dei migliori film romani di sempre, divertentissimo ed unico film in grado di dare alla violenza quel che e' della violenza (ovvero togliendole quello stupido velo serioso e pretenzioso che praticamente chiunque, in italia e non, vuole dare), come (quasi) solo cronenberg al cinema e' riuscito a fare. e' girato come si deve, come si girava una volta, e per questo motivo infatti il film mi piace, pero' e' lontano anni luce dalla meraviglia del precedente. il motivo e' questo: al personaggio di valerio si tenta di dare uno spessore (tramite i rimorsi di coscienza) che non ha senso avere: ma che stiamo inscenando quelle stronzate tipo delitto e castigo, che van bene per i ragazzini forumisti/facebook che non capiscono un cavolo di niente? a me che me ne frega dei pruriti di coscienza di un criminale? il bello di amore tossico e' che e' vero e che fa ridere perche' quelle persone seguivano il loro istinto. punto e basta. invece, qui (in altro ambito: li' droga, qui ladri) vengono resi tridimensionali, con una coscienza (!!), con del cerebro e con del raziocinio: sono personaggi artefatti, troppo costruiti, quasi teatrali, per nulla reali. chi ha conosciuto certi ambienti e certe persone sa benissimo che l'unico modo per essere VERI e portare il realismo al cinema e' proporre semplici personali bidimensionali che sanno essere divertenti/pazzi/criminali nel giro di pochi secondi e senza alcun motivo apparente/scatenante; sono semplicemente coloro che vivono ai bordi della vita.
eh, avrete capito da par vostro che questo difetto non affatto da poco, ma apprezzo il film per il rapporto nostalgico con i temi trattati e soprattutto con i personaggi, perche' quelle persone sono legate alla mia adolescenza e mi ricordano anni bellissimi (io non dimentichero' mai gli zingari, tutti i napoletani ed in particolare fefecchia, poi franco er caciara, leo -mi manchi-, giggi, tutte le puttane di giggi, monchetto, oreste, rabah, camel, tutte le puttane di camel, giorgio schizzo, il grande damiani e tanti altri -anche quel figlio di puttana matto come un cavallo che a momenti stacco' un dito a mia madre. a morsi).


l'odore della notte

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