venerdì 9 novembre 2012

the company men

al cinema non è mai stato nemmeno tra i primi 20 film del momento, neanche per una sola settimana, infatti è passato al dimenticatoio nel giro di 3 giorni e nessuno ne ha mai più parlato. ovunque. a me però ben affleck è sempre piaciuto, anche come regista (gone baby gone, the town), quindi questo non me lo potevo lasciar scappare, specie dopo aver letto della presenza di sua maestà kevin costner, indimenticato sogno erotico di tutte le signore italiane dai 50 in su. questo robo interviene come lo facevano molti film durante la depressione negli anni '30 (si parla della crisi economica mondiale '08, nonostante le competenze in economia ben affleck se la passa male), ma non con la vena favolistica e spietata di quel mostro di frank capra, bensì edulcorando il tutto col moralismo
post-9/11 che pervade il mondo. come detto, al cinema è passato come quella meteora di darko pancev in italia, però non è da confondere coi prodotti straight-to-video, infatti più che altro ricorda una fiction per la tv, ma americana, ovvero ben fatta ed altamente professionale, non come la nostra ove anche nei "polizieschi" trovi i protagonisti a mangiare gli spaghetti con gli amici mentre copiano battute di albertone, quando non si mettono proprio a far vedere tutta la preparazione della passata di pomodoro (fateci caso, succede sempre, in ogni fiction!). senza infamia e senza lode.

 the company men

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