giovedì 20 giugno 2013

una famiglia perfetta


paolo genovese viene venduto come il regista de gli immaturi e relativo seguito, ma in realtà è il regista, insieme a luca miniero, del debutto-capolavoro INCANTESIMO NAPOLETANO. purtroppo, a quella piccola perla ha fatto seguito nessun messaggio in segreteria, un film con il quale non si viene bocciati, ma neanche promossi, e comunque rispetto al debutto è un deciso passo indietro, seppur per lo meno ancora rispettabile. da lì in poi, l'ecatombe: i già citati immaturi, poi questa notta è ancora nostra con vaporidis che a 30 anni continua a reiterare come un disco rotto la parte del diciottenne (anche perché: terminato quel ruolo, terminato lui) ed una stronzata con aldo, giovanni e giacomo che fanno smorfie da ritardati vestiti da babbi natale, che ovviamente ha incassato 20 e passa milioni. il successo evidentemente devi avergli fatto pensare che i suoi film siano belli, oppure crede d'avere il tocco magico o l'argento vivo addosso o un puntale natalizio ficcato su per dovenonbatteilsole, non lo so, ma comunque se ne esce con questo, che è il peggiore film che abbia mai partorito e lo è su tutti i fronti, da qualsiasi parte si veda la cosa. i primi due film erano autoriali, diretti da chi provava a mostrare una personalità senza strizzare l'occhio allo spettatore, e soprattutto il debutto nasceva da un'intuizione geniale, tipicamente cinematografica; tutti gli altri erano cinepanettoni o cinecocomeri, a seconda della stagione, che ottenevano un successo straordinario per il continuo ammiccare allo spettatore e battute del tenore di: "cazzo!", "che merda!!", "sei brutta!", "mortacci tua, stronzo!", "ma voj solo scopà!", insomma, le solite stronzate buone per digerire la cena al cinema, che vorrebbero far ridere ma non fanno ridere (a meno di essere ritardati, cresciuti in campagna, o della lazio). in questo, si torna al lampo, all'intuizione, all'idea: sergio castellitto per natale vuole affittare una compagnia di attori e pagarla profumatamente per farla essere la sua famiglia; lui ha scritto il copione ed ognuno ha il suo ruolo, e se rispetteranno la parte recitando H24 guadagneranno la paga, altrimenti ciao ciao soldini. naturalmente, sergio si rivela un infame, li tratta sempre malissimo e cerca di sabotarli, di snervarli, di mandarli fuori di testa, e fin qui il film, seppure nato da uno spunto sì degno, ma troppo flebile per definirlo idea, regge. il problema sorge quando poi si trasforma nell'ennesimo cinepanettone, con la farsa dei teatranti messa da parte in favore di !!!5 HAPPY ENDING!!! uno dietro l'altro, con le solite tirate sulla famiglia e sul rapporto tra marito e moglie in crisi (...), con gli attori che sorridono in camera e si abbracciano e cantano, e persino caratteristi e mestieranti più o meno degni come marco giallini si prestano a puttanate indegne, scene insultanti e dialoghi a metà tra l'imbarazzante e lo scabroso come: "perché tu vali. non ti devi buttare giù. credi in te stessa!" detto ad una pompinara cagna totale ed incapace a "recitare" persino nella pubblicità del kinder insieme all'atleta ciociaro andrew howe; alludo ovviamente alla figlia di laura morante. quel genere di cose fanno cascare le braccia, specie perché da principio le premesse erano lo spunto interessante che, ricordando il debutto per l'idea carina, senza far saltare nessuno dalla sedia faceva comunque pensare: "mhm, apperò". per un film natalizio l'idea era decente, sembrava una riedizione cinica e soprattutto rivoltata del prezzemolo natalizio dickens; alla fine, invece, il lievito la fa da padrone ed il panettone fa ampia mostra di sé, per di più con risultati pessimi: non ha incassato, è andato male, persino i bori analfabeti che solitamente sono la fetta di mercato queste porcate (babbi natale/immaturi) hanno disertato la sala.
castellitto comunque è in assoluto il peggiore di tutti perché ha impiegato 20 anni per costruirsi una carriera più o meno decente ed in pochissimo tempo tra stronzate come questa e le puttanate colossali in odor di teletubbies/susanna tamaro/gente col cancro al cervello che abortisce quella cerebroguasta di sua moglie margaret mazzantini sta bruciando una carriera. fa letteralmente pena.

2 commenti:

voronin ha detto...

Hai pensato un poco a me in questa recensione, eh? Sicuramente no ma in ogni caso ti lascio un salulic.

Il tuo più affezionato lettore

vanessa ha detto...

Naturalmente no, non ho pensato a te. Però la cosa mi incuriosisce: perché avrei dovuto pensare a te in particolare? Tuo padre è Castellitto?