venerdì 5 agosto 2011

leoni per agnelli


indubbiamente, al contrario di quei cialtroni critici che sparano a zero su questo film perche' fa schifo, per onesta' bisogna dire che quando ce lo abbiamo davanti non si puo' non rimanere affascinati: t'aspetti qualcosa a meta' strada tra il drammone politicone ed il thriller (sempre politicone); poi sai che tom cruise ti garantisce azione, cinema brillante e leggero; ma per fortuna meryl streep "bilancia", quindi hai "garanzie" anche sullo script. immaginate: prima della visione, avete davanti davvero un regalo incartato bene; bella carta, cartonato rigido e di marca, fiocco luccicante e gonfio, eccetera.
il problema e' robert redford. e' evidentemente rimasto imprigionato nello spessore acquisto in quel decennio pazzesco e migliore della storia del cinema (come eravamo, il grande gatsby, i 3 giorni del condor, tutti gli uomini del presidente, quell'ultimo ponte, il cavaliere elettrico e brubaker: signori, inchinatevi alla storia del cinema), quindi da regista avverte tutto il peso e tutte le pressioni ma non riesce a gestirle in alcun modo e ne rimane schiacciato. per farvi capire: da anni ho anche la bozza pronta della cinedemolizione di gente comune, suo esordio alla regia e -in teoria- gran successo, ma in realta' gran tonfo nell'acqua (e basta). e tuutto il resto della sua produzione da regista e' stata sempre un disastro. con queste premesse, lions for lambs poteva essere da meno? la domanda e' retorica.
il disastro si compie perche' il flavour e' lo stesso insito ne la setta dei poeti estinti (si', quel film che da noi e' uscito col titolo stravolto: l'attimo fuggente): storie di formazione per i giovani per contribuire ad educarli. ed e' un disastro perche' se tu, in partenza, per i cavoli tuoi, hai in testa una storia, la svisceri e -toh!- alla fine ti accorgi che, tra le altre cose, e' anche un prodotto "di formazione" allora il risultato e' positivo, MA se tu ti siedi a tavolino con in testa il mantra: "devo creare una storia di formazione per guidare i giovani d'oggi, me li sento sulle spalle, li devo indirizzare verso la cultura! la ragione!!" allora il risultato, converrete anche voi, difficilmente puo' essere diverso dal disastro. (dov'e' l'ispirazione? quella e' solo maniera). ed i difetti son quelli che immaginate: la storia non c'e', non esiste proprio, il film e' un'interminabile tiritera senza capo ne' coda, un pallosissimo vaniloquio che si morde la coda, che ciurla nel manico evitando volutamente di "dare la soluzione" per lasciare alla coscienza dello spettatore (...) la decisione da prendere (oh madonna) sperando che sia quella saggia e giusta (ma vaffanculo? fregarsene e andarsene tutti al pub a ubriacarsi nel segno della dissolutezza e facendo le cornine a satana? invece di questa sfiga, non e' meglio scopare? redford, ma perche' non muori?). e quindi abbiamo DUE INTERMINABILI ORE con meryl streep, tom cruise e robert redford seduti tuuutto il tempo in un ufficio (al solito: ricolmo di libri ovunque) a parlare di politica, di guerra, di mass-media, di societa', del popolo, del culo e della merda. non riescono a togliere dal film neanche per 1 minuto l'aria "state in silenzio, voi plebei, che adesso noi vi spieghiamo come gira il mondo". che poi, per dire, se avessero interpellato gente come massimo fini (faccio il nome piu' popolare per noi italiani, ma quanti ne abbiamo negli usa? quanti ne potremmo fare? dai, oh) allora i dialoghi sarebbero stati diversi ma soprattutto il film avrebbe "quagliato" e ci sarebbero state delle conclusioni (che qui non ci son proprio).

dulcis in findus, qual e' il risultato? ironico nella sua crudelta': film flop, in america non l'ha visto nessuno, nel resto del mondo l'han visto in pochi: ed i suoi propositi vanno tutti a farsi benedire. robert redford e' il peggior regista del mondo, non ha mai girato nemmeno un film decente. ripeto la domanda di prima: robert, ma perche' non muori?


leoni per agnelli DVD-rip

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