domenica 12 febbraio 2012

in the cut


jane campion e' la miracolata "regista" de lezioni di piano e ritratto di signora: stronzatine in costume atte a far incetta di premi ai festival ma destinate all'anonimato (tenendo conto del contesto e dei premi vinti) perche' si rivolgono a nessuno e soprattutto incapaci di far breccia nel pubblico, dato che di aria fritta trattasi. con queste premesse era impossibile partorire un film decente, infatti questo e' un aborto. ricordo un film di jane campion, l'unico che per lo meno valga la pena d'esser visto: holy smoke!, con kate winslet e harvey keitel. si', ho notato il vostro stupore: questi due attoroni insieme sono qualcosa di notevole, infatti quella roba (raffazzonata, non sta in piedi se non per miracolo, etc) va vista solo per l'interpretazione dei due mostri, davvero notevole. e su questa roba, invece? c'e' poco da dire. ve la riassumo.

meg ryan e' un'insegnante di inglese in una high school di new york: prevedibilmente annoiata e senza alcuno stimolo da parte degli studenti, si diverte ammiccando al prossimo e lasciando intendere a chiunque di esser pronta ad accogliere il manfro (qualcunque esso sia). un po' fantastica sulla cosa, un po' vede qualche reato, meg intreccia la storia con un "detective" (mark ruffalo) che deve indagare su questo o quel reato, ma per lo piu' scopano e dicono stronzate quando aprono bocca. alla fine il cattivo muore, meg e ruffalo si abbracciano. il thriller e la suspance nel film non sono mai esistiti, l'unica cosa degna di nota (se "degna" si puo' dire dato che si tratta di un'insulsa come meg ryan) e', appunto, il sesso tra meg ryan e mark ruffalo (...). tonfo al botteghino.

capisco benissimo la vostra voglia di stare alla larga da cotanto terrore. vi capisco, vi capisco.

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