giovedì 22 marzo 2012

l'albero


qui da noi l'albero usci' a giugno 2011 e duro' soli 3 giorni. un po' il perche' lo comprendo: verboso, pretenzioso, a tratti davvero fastidioso (verrebbe voglia di imitare la franzoni). in pratica un padre di famiglia (4 figli) sta tornando a casa con la terz'ultima nata (ed unica femmina) quando gli prende un coccolone quasi arrivato a casa ed infrocia contro l'albero davanti casa, accasciandosi con la faccia sul volante. fine del prologo (durato pochissimo). inizia il film. la bambina decide che l'anima del padre si e' trasferita dentro l'albero, e prende a stare giorni/mesi li' sopra per parlarci. la madre, charlotte gainsbourg, sfoga la depressione dando corda alla figlia e prende a parlarci anche lei. poi prende anche a dar corda all'idraulico dopo che le ha riparato i tubi (L'IDRAULICO!) e ci finisce a letto (DAVVERO IMPREVEDIBILE CON L'IDRAULICO!). allora l'albero si allunga (...) e con i rami sfonda pareti della casa, in 2 mesi distrugge un muro alzandolo, etc. allora la ragazzina accusa la madre: "fedifraga! zoccola! papino ce l'ha con te!!" e la madre dalli a scusarsi (io l'avrei presa a calci in bocca e spedita in collegio. poi, dopo un anno, sarei andata a trovarla: "ancora convinta che sono una zoccola? vediamo cosa rispondi"). il giochino simbolico dell'albero con le radici che intacca la loro casa non riesce a tenere in piedi il film per troppo tempo, specie se si tiene conto che questa stronzata dura due ore ed i protagonisti sono bambini ebeti/dementi o piu' o meno handicappati (il piu' piccolo ha 3 anni e non parla, emette suoni). charlotte completa il quadro dormendo sempre o parlando da strafatta/stralunata quando va bene. comunque, ha un pregio: mostra parte dell'australia che comunemente chi non ci ha vissuto tende a non vedere mai, ovvero quella dell'outback.

Nessun commento: