martedì 6 marzo 2012

posti in piedi in paradiso


se teniamo conto che carlo verdone ultimamente viene da stronzate come il mio miglior nemico, grande grosso e verdone ed io loro e lara, allora questo e' un buon film. forse spenderci i soliti 9 auri al cinema e' troppo, ma questa volta vale la pena di vedere il suo film a prescindere dall'essere fan sfegatati di quello che verdone e' stato e di quello che ha rappresentato. mettendo da parte i personaggi che ormai da tempo erano fuori tempo massimo (per come la vedo io, anche ai tempi di viaggi di nozze stava esagerando nel raschiare il fondo del barile), le ultime prove sono da autore alla frutta che manca di argomenti e va avanti per mestiere, perche' chiaramente ha l'acquolina in bocca: conscio del fatto che anche portando merda al cinema puo' mettersi in tasca qualche milioncino di euro, chi vi rinuncerebbe? e poi grazie all'esperienza ed al mestiere riesce a portare la nave in porto quasi sempre.
questa volta, invece, il film ha senso perche' anche alle orecchie di carlo devono essere arrivate le lamentele dei mariti di questi tempi, dunque se ne fa carico e porta al cinema il neo-realismo (piu' che la commedia all'italiana), anche perche' il finale zuccheroso e' proprio da dopo-guerra, quando c'era bisogno di dare speranza a chi se la passava male e faticava per vivere. se non fossi una persona privilegiata e non navigassi nell'oro, forse avrei pianto e mi avrebbe scosso un pochino, invece cosi' per me e' un film da "6".


poscritto attoriale:
micaela ramazzotti sara' limitata, limitatissima, ma quel poco che sa fare, lo sa fare bene. da notare.

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