domenica 28 ottobre 2012

the raven

si può dividerlo facilmente in due parti: la prima è infelice, la seconda lo è un po' meno. nel primo tempo non riesci mai ad immedesimarti in nulla dell'atmosfera gotico-ottocentesca che vorrebbero (vorrebbero) dare perché i dialoghi in generale, ed alcune parole in particolare usate (ma forse è solo un problema della nostra traduzione, who knows), fan cadere le braccia: "emily, cosa vuoi che faccia?", "intanto vorrei che ti  rimettessi in piedi, a meno che restare in ginocchio non ti serva per un altro proposito", "la mia immaginazione vaga nel buio... dimmi, a cosa pensavi?", "ad una proposta...", "proposta di matrimonio???", "ma non è mica un pensiero orribile! la gente lo fa! qualche volta ci si sposa!", "davvero? e quando?", "quando si è innamorati!", "quindi quando si ama una persona bisogna farci un pensierino?". ora, a parte il fatto che la donna è sempre, continuamente, costantemente relegata al ruolo di APPENDICE MASCHILE, lì, ferma, nella perenne attesa del maschio dominante alfa, pronta a scattare verso l'Uomo tutta speranzosa del matrimonio (e già questo mi snerva, ma tanto c'ho fatto il callo), ma poi, limitatamente ai dialoghi: nel 1850 parlavano così? ma chi cazzo la scrive certa roba? quello è EDGAR ALLA POE ed emily la sua amata: si esprimevano in quel modo 200 anni fa? strano. perché i libri scritti 200 anni fa sono ricolmi di lemmi ormai caduti in disuso ed il linguaggio spesso è talmente arzigogolato da suscitare in me due reazioni: 1.farmi sorridere per la disabitudine a certe parole buffe e 2.andare a prendere il dizionario. questi, invece, sembrano usciti da una commedia rosa con jennifer aniston. manca solo adam sandler che prende un calcio nelle palle con un negro pronto a ridere sguaiatamente, tanto nella prima parte edgar è ridotto comunque a macchietta.
poi per fortuna si cambia registro. arriva una spruzzata di thrilling da minimo sindacale e parte l'Acchiapparella col serial killer che uccide gente a caso a baltimora prendendo in prestito le "idee" dalle morti cruente nei racconti di edgar alla poe. la qual cosa non tocca minimamente edgar, anzi a lui frega cazzi, fin quando non s'avvicinano alla sua amata e... poi all'ultimo t'addormenti. 



the raven

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