venerdì 11 aprile 2008

juno

trama:
juno, sto sborrando. oddio sono incinta. abortisco. le femministe sono acide. me lo tengo e lo affido.
poi?
un'ora e mezza di battute su una ragazza con la pancia che sembra una balena. appero'.

classica messa in scena farsesca piena di personaggi buffi poco credibili e molto sopra le righe per le loro battute strampalate -ci si aspetta urla e arrabbiature e fanno battute caustiche, ci si aspettano reazioni posate e pacate e danno ultimatum- pero' il film piu' di tanto non dice ne' morde. c'e' chi dice che fare film sui giovani e' arduo perche' non si possono fare dialoghi complessi e perche' i giovani parlano di stronzate, ma chi l'ha detto? al cinema i giovani li fai come cazzo vuoi e questo film e' zuccheroso come american pie. tra l'altro: il film finisce dopo 20 minuti, cioe' quando juno decide di non abortire. la scena ricorre un po' a dei mezzucci: una bambina di 16 anni pregna entra in un consultorio e le femministe non la cacano, la snobbano, la trattano male e invece di starle vicino nel (piu' o meno) dolore, si mettono a far battute su quanto sia bello scopare e quanto sia bello il CAZZO duroduro tutto DENTRO la fica che poi fa i BOCCHINI e ingoia la sborra.
(...) wow.
non sindaco sul fatto che il fine giustifica i mezzi perche' sono d'accordo, solo che boh, alla fine 'sta messa in scena con personaggi strampalati sopra le righe strappa qualche sorriso e nulla piu', dare gli oscar per le SCENEGGIATURE ORIGINALI a robe del genere lascia il tempo che trova e me ne frego che chi trova un amico trova un tesoro.
magari sbaglio, ma io penso che se il cinema e' moribondo la colpa e' di chi plaude 'sta roba.
30 anni fa si litigavano quel premio questi film usciti nel medesimo anno (cito a caso, non me li ricordo mica tutti): qualcuno volo' sul nido del cuculo, barry lyndon, quel pomeriggio di un giorno da cani, lo squalo e mi fermo qui perche' altrimenti se mi metto a citare quelli su genere thriller-horror non ne esco piu'. quindi? va bene il sorriso a denti stretti per juno, apprezzo, pero' no cazatu perche' chi ama il cinema smette di illudersi riguardo un'uscita dal coma. sembra morto, ma e' solo svenuto.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mannaggia il pantocrate, il tuo genio verbale non ha confini, da oggi l'obiettivo della mia carriera giornalistica consisterà nell'entrare nella commissione che assegna il Pulitzer per dartelo.