martedì 15 aprile 2008

un eroe dei nostri tempi

alla metà degli anni '50 (appena prima del botto con "i soliti ignoti") tra alberto sordi e mario monicelli inizia un fortunato sodalizio*, fortunato anche grazie a giovanna ralli (nella foto con alberto, l'avete vista nello splendido "c'eravamo tanto amati" -e se non l'avete visto: non sapete cosa vi perdete), grazie a tina pica (monumentale come al solito, ottimo il tormentone scelto con sordi in questo film), mario carotenuto, franca valeri e carlo pederzoli (all'anagrafe cinematografico bud spencer) nella parte del burbero armando (voleva spaccà er grugno ad alberto perché l'impressionato ansioso raccontava in giro che giovanna ralli era facile e si spogliava nuda sul tevere). su tutti, gigioneggia 'il primo' sordi (quello che interpretava sempre e solo 'alberto', un giovane in preda all'ansia, insicuro e ingenuo quanto bubu), ma in questo film corale** ognuno ha il suo spazio ed è a suo modo necessario. c'è anche nando mericone, che non è il personaggio di sordi inventato da lucio fulci, bensì l'attore (che, sì, ispirò fulci in più d'un film).
appena sotto i film universalmente riconosciuti come capolavori.


* = in realtà monicelli e sordi hanno iniziato con "totò e i re di roma", ma considero questo come il 'vero' esordio poichè il monicelli di totò era un monicelli messo al servizio di mostri sacri per fare rivista (in coppia con steno, il padre dei vanzina).

** = da tramandare sopra tutti i poster del mondo la scena corale al commissariato con tutto il cast riunito e con albertone che sputtana, uno ad uno, i suoi ex-amici, ex-colleghi ed ex-amori.

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