giovedì 6 ottobre 2011

the ward


andare a vedere un film di john carpenter al cinema e' commuovente a prescindere dal risultato. il "film" non c'e', e' quanto di piu' prevedibile possa esistere e se un regista senza nome all'esordio partorisse questa roba non verrebbe considerato da nessuno(*), se non per questa dote: pur se l'argomento e' trito e ritrito, riesce a mantenere alta la tensione ed a risultare credibile. per il resto, siccome e' una stronzatina innocua il tutto scivola via tranquillamente. carpenter (al suo posto avrei saggiamente interrotto la carriera piu' di qualche anno fa) gira film da 40 anni e naturalmente il meglio lo ha dato nei primi 20, tuttavia ci sono dei film girati nei secondi 20 anni che vien voglia di riguardare spesso (il seme della follia, fuga da los angeles, vampires), mentre questo qui non verra' guardato mai piu' da nessuno perche', nonostante "scivoli via" (asd, ma e' una coca cola ghiacciata? non dovrebb'essere un film?), non vale un cazzo.

questa e' la verita' su questo film. verita' che difficilmente troverete scritta tout court se perdete tempo a leggere i nerd che non crescono mai ed ancora perdono il tempo a sbrodolarsi per registi morti e sepolti, ma tranquilli: non dovete ringraziarmi.

* = session 9 e' bello, ma chi e' che considera brad anderson? non lo conosce neanche sua madre. ah, quel bel film non era il suo esordio, ma piu' o meno era il primo film a godere di una distribuzione degna di questo nome. dunque, dicevo: filone abusato, nulla di originale, pero' rimescolando il brodo ha creato qualcosa davvero degno di nota. eppure? eppure passa il tempo, passano gli anni, sono quasi 20 che lavora come regista ma non viene considerato da nessuno, proprio perche' ormai non basta piu' saper tenere alta la tensione; per sfondare ci vuole qualcosa che sia un pelino diverso, "strano", che faccia parlare. non so, penso a blair witch quando usci', oppure a saw, dato che entrambi han dato il via a mode, ma ci son tantissimi esempi in tal senso.

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