venerdì 31 maggio 2013

è stato il figlio


daniele ciprì ha dato il meglio di sé in coppia con maresco e tra 50 anni verranno ricordati per totò che visse due volte e soprattutto per la loro cinico tv resa famosa da blob. come regista, da solo, non vale molto più di nulla. il talento evidente ce l'ha nella fotografia e se ne accorgerebbe anche un cieco, però un film del genere, che tratti con toni ironici e grotteschi la mafia dovrebbe riuscire a far ridere e molto, proprio perché più la base di partenza è drammatica e tragica e più in chiave comica induce al riso, ma la resa in questo caso è scadente perché manca totalmente di ritmo, le vicende sono raccontate con la flemma tipica dei terroni che non tencono vogghia di faticare pcché fa caldo, dunque, complice la canicola data da tale flemma filmica, ci si scopre a ronfare alla grande. per ciprì questo è un tonfo nell'acqua, da lui era lecito aspettarsi qualcosa di maggior livello, ed infatti il pubblico se n'è accorto (al cinema non c'era, e se c'era dormiva). toni servillo, però, per una volta non reitera il ruolo dell'annoiato noioso che ammorba il cinema italiano da le conseguenze dell'amore in poi.

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