mercoledì 22 maggio 2013

gli sfiorati


è tratto dall'omonimo libro di sandro veronesi, che naturalmente mi guardo bene dal leggere, e tecnicamente è riuscito, inappuntabile, anche gli attori sono egregi, non son presenti tanti canidi. eppure. eppure scorre via, al massimo, appunto, ti sfiora ma non suscita reale interesse: è un po' come bere l'acqua panna, dopo hai di nuovo sete, ché ti sembra d'aver perso tempo bevendo l'aria. si dirà: è un film leggero come l'aria, bene, ma è un pregio? ed ha senso dire "bene" di un film leggero come l'aria? se non c'è profondità, se non si va a scavare, se non c'è scontro, se ci sono sempre le solite cose, le solite scenette, il solito sesso al solito momento, le solite nevrosi profonde e pregnanti come una scorreggina nel letto un attimo prima d'addormentarsi, cosa c'è di realmente interessante? nulla. non è malvagio, gli attori sono apprezzabili, infatti mentre bevi l'acqua panna non provi disgusto, però dopo ti sembra di non aver bevuto affatto, ed hai ancora sete. certo, mi rendo conto che pretendere 'qualcosa', di qualunque genere, da sandro veronesi sia sensato come chiedere ad un tonno di spiegarci qual è la strada più breve per taormina, ma dato che questo è un film e ci hanno messo le mani altre persone magari si poteva pretendere qualche miglioria. cosa dite? oddio, un dubbio mi assale: forse le migliorie rispetto al libro ci sono anche state. conoscendo veronesi tutto è possibile, del resto a loro non c'è mai fondo, anche se con questo finale frettoloso e facilone alla vanzina risulta difficile crederci davvero. ho gettato 2 ore della mia vita, ancora.

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