mercoledì 29 aprile 2009

defiance - i giorni del coraggio


in pratica e' la storia di mose' e dell'esodo. in egitto le acque si aprono e quindi partoriscono tutte le donne, pero' non sanno cosa mangiare e cosi' ripiegano sul cavallo. una volta sono i nazisti, una volta i romani, un'altra volta gli arabi: gli ebrei non li sopporta nessuno, dividono il pane e il pesce (nel senso che hanno 1 tozzo di pane e 1 pesciolino da dividere in centinaia) e siccome non basta molti di loro muoiono (allefuckinglhuja). devono sempre scappare come scarafaggi e tu durante il film per immedesimarti (perche' il film e' bello e ti fa immedesimare parecchio) ti scopri a spruzzare il raid per tutta casa al grido di: "prendeteli! prendeteliii!!! sono li', cazzo, sotto al cespuglio! ma come fai a non vederli, coglione di un nazista!?!?" che poi, ora che ci penso, nei film e' SEMPRE cosi': in ogni momento di "tensione" c'e' il cattivo che con fare circospetto si appropinqua e scruta l'orizzonte alla disperata ricerca della persona da uccidere (il protagonista) ed ogni cazzo di volta, puntualmente, passano ad UN MILLIMETRO dal protagonista che sta sempre DAVANTI al cattivo, oppure di lato, oppure sotto un cespuglio/dietro una porta, ma non viene MAI visto. poi alla fine smettono di sentirsi i violini stridenti tipo hitchcok, tutti tirano un sospiro di sollievo e "fiuuu": nella scena successiva subentra il personaggio del coglione che dice qualcosa di divertente/buffo/ridicolo. e' sempre cosi'. ah, l'unica cosa diversa e' che alla fine della scena io ero triste perche' gli ebrei non erano stati notati. sigh.

defiance i giorni dell'esodo

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