mercoledì 30 giugno 2010

il posto delle fragole

parlai di questa rubrica mesi fa (per altro dentro un' altra rubrica, quella di drisi, durante la sua visione di avatar), ma l'ho messa da parte perche' avevo molte altre bozze (ora finite). dunque inizio (al solito, la cadenza sara' casuale). cosa e' cinedemolizioni? vedete quel simpatico caterpillar col braccino? quel caterpillar sono io. prendo un capolavoro e lo smonto, facendolo franare in tutta la sua banalita' come un palazzo friabile tipo questo o quelli de l'aquila. ah, avevo dimenticato: se volete, suggerite film adatti alla rubrica, poi ci penso io. enjoy.



1957 il posto delle fragole.
un golden globe per miglior film, una nomination all'oscar (sceneggiatura originale), orso d'oro per ingmar, premio della critica a venezia.

isak borg (victor sjostrom, fondatore del cinema svedese e autore del famosissimo il carro fantasma) e' un professore stanco ormai in pensione e viene invitato a ricevere un premio. tutti i vecchi, lui incluso, son cosi': misogini, burberi, maleducati, stronzi, scorbutici, arteriosclerotici (che ogni tanto ci marciano), ripetono sempre "ma che ne sai tu, io ho fatto la guerra!" (anche se avevano 3 anni) ed egoisti e cafoni (ciao peppo!). dunque isak nel film tratta malissimo tutti, nuora compresa (con la quale fa il viaggio per andare a prendere il premio). isak se ne frega del fatto che "dio" o chi per lui (bergman chiarisce la cosa prima e dopo questo film fresando le ovaie a colpi di 3 ore a film) gli ha dato il senno, dunque ne e' fuori ed anche se ha coscienza di essere uno stronzo figlio di puttana con tutti, fa spallucce e tratta con sufficienza, quando non a pesci in faccia, chiunque gli si pari davanti. questo per tutta la vita. e isak se ne frega di tutti perche' sa benissimo che essere cattivi e' bellissimo (e questo non ce lo doveva spiegare bergman: basta accudire dei bambini e guardarli giocare). pero' (attenti perche' pare che qui ci sia l'apice del film) siccome e' intelligente (ha fatto universita') e lui e' letterato (parla forbito), durante il viaggio ha i pruriti di coscienza e nelle solite pennichelle-abbioccamenti dei vecchi bavosi sogna che si dimentica tutto, fa figure di merda quando deve ricevere il premio, non ricorda particolari banalissimi della sua professione (facendo figure pessime, etc). freud ha ampiamente spiegato la cosa ed oggi almeno 20 milioni di persone in italia saprebbero spiegarla in 5 minuti perche' il livello-medio della societa' si e' incredibilmente alzato ed anche il "proletariato" (mi scuso per la parola) ha fatto "sue" certe lezioni basilari di psicologia/filosofia, dunque mezza italia impiegherebbe 5 minuti per spiegare i meccanismi di questo film, gli stati d'animo, rispondere a tutti i perche', etc. solo che bergman aveva proprio bisogno di centocinquantaminuti (che strano, eh!?).

il mondo ha salutato questo film invecchiato malissimo come "capolavoro della madonna, tieni l'oscar luigi scalfaro!", anche perche' all'epoca fellini disse di essercisi ispirato per il suo 8 e 1/2, ma la verita' e' questa: e' trascorso mezzo secolo ma per l'umanita' ancora oggi rispetto a questo film e' assaj piu' utile «alle dame del castello piace fare solo quello». questo perche' quella lezione l'italia non l'ha imparata e sta ancora dietro stronzate come il possesso (maschile) o la gelosia (femminile).

il posto delle fragole

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