lunedì 11 ottobre 2010

the burning plain - il confine della solitudine


the burning plain e' uno dei migliori modi al mondo per buttare due ore della propria vita e vede come co-starring john corbett (il fidanzato ufficiale di carrie in sex and the city quando quest'ultima rompe con big, il mio grosso grasso matrimonio greco ed il "seguito" 5 appuntamenti per farla innamorare, the messengers, etc) e come starring quella capra prestata al cinema di charlize theron (l'avvocato del diavolo, the astronaut's wife, celebrity, le regole della casa del sidro, men of honor, la leggenda di bagger vance, la maledizione dello scorpione di giada, amici di letti, the italian job, monster, tu chiamami peter, gioco di donna, north country, aeon flux, nella valle di elah, battle in seattle, hancock e the road). in cabina di regia, al suo esordio, c'e' guillermo ariaga, ovvero il famosissimo (ed acclamatissimo, premiatissimo) autore di amores perros, 21 grammi, le tre sepolture e babel.
la faccio semplice perche' questa merda non vale un'ulteriore perdita di tempo: se amores perros e 21 grammi sono il bicchiere mezzo pieno perche' son ben fatti, ben diretti e ben recitati, questo qui, pur trattando piu' o meno sempre la stessa roba (la morte, il senso di colpa, la sofferenza, bla bla bla) risulta una merda perche' il bicchiere e' mezzo vuoto (mal fatto, mal diretto, mal recitato). ma in piu' (di brutto) in questo film a differenza di tutti gli altri, particolare di fondamentale importanza, c'e' che conosci la fine dopo circa 5 minuti di film, semplicemente perche' te lo suggerisce il titolo (e le scene, dopo circa 5/7 minuti). ed e' un errore madornale che solo degli incapaci alle prime armi potevano compiere. fine.

the burning plain - il confine della solitudine

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