giovedì 16 giugno 2011

nero bifamiliare


il concetto e' semplice: federico zampaglione non vale nulla come "musicista" (ho troppo rispetto per la musica e troppe migliaia di dischi a casa per considerarlo tale), quindi figuriamoci se valgono qualcosa i suoi hobby. e' come se voi, che di mestiere siete impiegati in ufficio, la sera, una volta a casa, vi dilettaste col bricolage: magari una bacheca di compensato per metterci 10 gormiti riuscite pure a tirarla su, certo e' che non vi verrebbe mai in testa di farlo sapere in giro, a meno di essere mezzi suonati. ma naturalmente voi siete piu' saggi e con piu' senso del pudore di zampirone. questo e' un grande problema tra i non-artisti che in quanto tali han solo velleita': devono sentirsi sempre in diritto di poter spaziare in questo e quello, per altro non tardando mai nel farci sapere, rispondendo ad originalissime domande, che: "non mi considero 'cantante' o 'attore' o 'regista', io sono troppo originale e non vivo nei compartimenti stagni, certe cose non fanno per me, mi limitano ed io non posso limitare i miei pensieri e rinchiuderli in una matrioska tribale che duri lo spazio di un'intera vita, o foss'anche di un attimo. mi considero un libero pensatore, una persona che crea Arte e che si diverte nel farlo". durante i primi 20 minuti (naturalmente poi ho sfanculato questa paccottiglia girata da cani e con canidi) mi e' venuto in mente claudio baglioni ed il suo fulminante libro (che vi consiglio. riderete).
zampaglione, se ci stai leggendo, ti chiedo una cosa: che ne dici di scrivere un bel romanzo ottocentesco che revisiona cheri in chiave autistica mettendo a fuoco la leggerenzza dell'essere? magari potresti scriverlo a quattro mani, non so, insieme a giorgio faletti. sei una persona molto intelligente, sei di sinistra ed impegnatissimo politicamente come caparezza e carmen consoli, dunque sicuramente uscirebbe fuori un capolavoro della letteratura degno di ammanniti.


nero bifamiliare

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