martedì 5 luglio 2011

priest


mi spiace che priest non sia durato per nulla al cinema, perche' e' carino e merita davvero. come potete immaginare, e' sul genere di outlander, doomsday e compagnia bella: piu' che film, dei pastoni scritti da 15enni che si divertono a mescolare generi, tenendo come base un futuro post-apocalittico, e poi tante mazzate. certo, doomsday e' un capolavoro (grazie all'uso sapiente dell'ironia -del resto il regista e' un maestro, non un mestierante qualunque) che non viene minimamente avvicinato da questo, pero' qui almeno siamo comunque ben al di sopra di quella ciofeca di outlander. il resto, la solita roba: prendete interceptor (sarebbe mad max) e fondetelo con 1984 di orwell, poi con robe prese dal ken il guerriero (protagonista che compie salti di 30 metri, resiste alle bombe, etc) ed il gioco e' fatto. e' cupo, silenzioso, e per fortuna non lascia spazio ai sentimentalismi (al contrario di outlander), solo che siccome manca totalmente di ironia* non assurge a 'filmone'. purtroppo, nonostante sia in teoria un "prodotto minore e di serie b", e' costato uno SPROPOSITO, ben 60 milioni (per farvi capire: il doppio di resident evil, e non c'e' stato nemmeno 1/3 di quel battage pubblicitario), ed uscendo in tutto il mondo e' riuscito ad andare di poco al di sopra delle spese. non credo che ci sara' il seguito a breve (nonostante il finale sia apertissimo).

* = ad onor del vero, un po' si sorride, poco ma si sorride: il protagonista, priest, "il sacerdote", non appena mette piede in citta' e vi si aggira viene scansato da tutti, tranne che dai bambini, che si mostrano incuriositi da lui, pero' arrivano le loro mamme tutte trafelate e: "figlioletto, ma non lo sai che devi stare LONTANO dai preti?!?". e brava la mamma, lungimirante.

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