mercoledì 30 marzo 2011

loves comes softly


la miracolata katherine heigl e' mormone dunque non poteva proprio esimersi dal partecipare a questa dispensabile parodia televisiva dei cruise e kidman alle prese coi costumi western e la vita tra gli animali. c'e' tutto lo stereotipo del caso sull'argomento piu' tutti i vari cliche' cinematografici annessi:

  • lui le confida di volersi prender cura di lei sotto una pioggia scrosciante (ma farlo all'asciutto, in pigiama, o la mattina dopo colazione? bisogna sempre avere i volti corrucciati, attendere uno sgrullone e pensare: "toh, ora e' il momento adatto per discorsi importanti!" ? fantasia portami via??);
  • lei alle prese con la vita di campagna rincorre per ore le galline per ucciderle, con tanto di musichetta per infanti fatta di trombettine allegre (ma qualcuno ha mai ucciso una gallina? seriamente, ma qualcuno sa come funziona la vita di campagna? sapete come mai la gente suol dire alle stupide galline pettorute "stupide GALLINE pettorute"? perche' le galline sono stupide, infatti sino ad un attimo prima di morire stanno ferme, si lascian prendere e maltrattare. solo se non si usa la forza per tirare il collo tentano di graffiare);
  • incomprensioni che durano per giorni perche' naturalmente NON ci si parla pur vivendo insieme e -naturalmente- s'arriva all'addio che altro non e' che un mero pretesto per far correre un pochino l'uomo, L'UOMO!, e farlo arrivare, tutto trafelato, da lei, dalla BELLA!, per poterle dire: "io... io... io... ti amo!" (no, va be', qua nemmeno commento).
by the way l'unico concetto interessante su katherine heigl: da tardo-adolescente o donna il discorso non cambia: e' davvero una cagna nel "recitare".

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