mercoledì 11 giugno 2008
la tela dell'assassino
la cosa divertente dei film con ashley judd, ammesso che ci possa essere qualcosa di divertente nel perdere del tempo con i film con la judd, e' che di thriller in questi cazzo di merdofilm non c'e' niente. e poi sono tutti identici!
il collezionista. colpevole d'innocenza. lo sguardo. high crimes crimini di stato.
voi sapreste distinguerli, cosi' al volo? io mi ricordo che in uno il marito era un figlio di buona donna che aveva la doppia vita e si scopava mezzo mondo mentre tramava alle di lei spalle (come vince vaughn in quel film di merda con john travolta), in un altro il marito era una specie di santo e lei faceva la parte della bovera viddima simil madre teresa ruta. in un altro il marito stava sempre seduto su una panchina e grazie ai retrolampo raccontava la sua vita a chi capitava di li', di tanto in tanto regalando cioccolatini a chi si sedeva con lui, poi il vuoto. a ben vedere di diverso, da film a film, cambia solo una cosa: il negro. c'e' sempre la ridicola trovata del negro buono patrocinata dal governo affinche' si possa sconfiggere il razzismo (facendo vedere al cinema che i negri, volendo, sanno anche contare, bere, cacare e, rullo di tamburi, lavorare), ma alla fine non da' piu' nemmeno fastidio, ci si abitua. una volta samuel el jackson, una volta morgan freeman, una volta barry white (che almeno mostrava d'aver un po' di humor, se non altro nel nome).
Pubblicato da
vanessa
alle
mercoledì, giugno 11, 2008
Etichette:
a come ronf ronf,
garcia andy,
judd ashley,
t
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento