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sabato 22 giugno 2013

the bay


barry levinson passerà alla storia del cinema per aver diretto good morning vietnam, con robin williams, ma di film di alto livello ne ha girati più di qualcuno: tin men (lo raccomando a chiunque, è divertentissimo), rain man, rivelazioni, sleepers. per il resto cose egregie ma non da tramandare né raccomandare caldamente, solo cose oneste e degne di un mestierante, da consigliare solo a chi soffre di bulimia (presente). questo fino a 10/15 anni fa, perché negli ultimi 3 lustri ha girato solo stronzate: l'invidia del mio migliore amico (se non il peggior film con ben stiller poco ci manca), l'uomo dell'anno, disastro ad hollywood, ed ora questo. l'aggravante di quest'obbrobrio, a differenza delle altre stronzatine anonime è che qui non solo non siamo dalle parti dell'americanata da noleggio senza pretese, bensì le pretese sono altissime. la trama entra in un singolo lembo di carta igienica che viene dalla guerra fredda: gli imperialisti (non si precisa chi) e le multinazionali (non si precisa quali) hanno un solo interesse: fare soldi. così tutti fanno finta di nulla quando accade un incidente nucleare che sversa merda nel mare, precisamente in una baia; per di più un'azienda di pollame deposita tonnellate di escrementi di polli, che sono pieni di steroidi per far crescere i polli, e quindi... (rullo di tamburi) dei normalissimi pidocchi marini presenti nel pesce crescono grazie agli steroidi per colpa dei mutamenti genetici. ne consegue che il comunismo è l'unica soluzione e le multinazionali e il nucleare sono cose sbagliate, così come bush, berlusconi ed il giornale, go vegan.
solamente i mongoloidi del movimento 5 neuroni, coadiuvati da qualche tossico uscito da un centro sociale a caso, potrebbero accettare simili idiozie senza sbellicarsi dalle risate per il comico-involontario per poi mandare tutti a fanculo. negli anni '80 queste cose venivano girate, ma l'intento era girare B-MOVIES per far ridere la gente, non documentari senza sceneggiatura pretenziosissimi, credibili e seri come roberto faenza.

mercoledì 19 giugno 2013

breaking bad


non so come mai io abbia tenuto per 2 anni la bozza di breaking bad, boh, forse perché me l'ero persa a pagina 3. comunque sia: è il miglior telefilm degli ultimi anni perché combina alla perfezione nerdismi vari (chimica for dummies, adolescenti e droga) con l'intrattenimento on the road (nonostante il protagonista insegni chimica è un figo della madonna tipo fox mulder in x-files o, stesso ruolo but different location, californication) e la capacità di far ridere veramente, non con le stronzate da sit-com medio-tedio tipo big bang theory e altre cose sorpassatissime per via delle risate fittizie, il pubblico presente alle registrazioni delle puntate in "diretta", gli applausi finti durante la puntata, gli "oooohhhh!" e roba che puzza tanto di anni '80. quel genere di cose hanno detto tutto negli anni '70 (alcuni a volte li dimenticano, ma c'erano dei telefilm fantastici!) e '80; proprio a voler stringere si può arrivare agli anni '90 ed i primi anni duemila con friends, che a mio modo di vedere ha sancito la FINE delle sit-com del secondo millennio. nel terzo millennio i telefilm non sono più stupidi, così come lo poteva essere miami vice, sono cervellotici, intricatissimi, con una componente psycho anche nelle commedie rosa (il che è tutto dire, una volta sarebbe stato impossibile), in una parola: sono molto più vicini al cinema che in passato, anzi a spesso e volentieri anche migliori del cinema vero e proprio.
breaking bad quindi è uno di quei telefilm che rappresenta l'inizio del nostro millennio e forse lo è più di lost, che negli anni '60 in america sarebbe potuto tranquillamente esistere (invece questo assolutamente NO), specie se si pensa che in quegli anni, ma forse ancor di più nel decennio precedente, nel mondo c'era il boom della fantascienza e realtà parallele praticamente ovunque (al cinema, ma anche su carta: chi ha pensato a urania?).
è vero che breaking bad non potrà mai essere quello che è stato CSI per i telefilm del terzo millennio (CSI = big bang), nonostante ciò rappresenta in modo migliore questi anni: siamo tutti un po' psycho se si presenta l'occasione, ma soprattutto: l'assunto che i soldi giustificano qualsiasi cosa ed hanno completamente sdoganato concetti come dignità, integrità, rispettabilità e reputazione è ormai dato per assodato in tutte le latitudini e longitudini del globo, quindi essendo tutti asserviti al dio denaro possiamo fare qualsiasi cosa ed avere comunque, in ogni caso, una ragione per stare dalla parte dei giusti (tengo famiglia goes on).
per il resto, le etichette dicono tutto quel che c'è da sapere riguardo gli argomenti trattati nella serie, che naturalmente consiglio a mani basse a chiunque (NOTA DAL FUTURO: scrivo due anni nel futuro per dire che so benissimo che ormai tutti conoscono questa serie, ma non mi andava di cancellare qualcosa del passato perché non credo sia saggio interferire con quello che è accaduto nel passato, ritorno al futuro mi ha insegnato qualcosa). 

martedì 18 giugno 2013

brooklyn's finest


antoine fuqua è un osservato speciale da training day in poi perché quello è un filmone che chiunque dovrebbe guardare almeno una volta nella vita. ha diretto anche un altro film passato alla storia: shooter, con mark wahlberg, e per chi non sapesse nulla a riguardo, basti questo: è stata la fonte di ispirazione per call of duty, quindi ho detto tutto. per il resto, purtroppo, sempre un mare di nulla. king arthur è soporifero, mentre da un regista bam bam bam del genere era lecito aspettarsi fuoco e fiamme, magari però non in quel contesto medievale; l'ultima alba è lolloni dimenticati da dio con bruce willis e monica bellucci. questo è il suo penultimo film ed ultimamente è stato al cinema con attacco al potere (titolo originale olympus has fallen, da non confondere con l'attacco al potere di qualche anno fa con denzel, stravolto anche quello ché il titolo originale era the siege), con gerard butler come protagonista.
come potete immaginare dal titolo e dalla locandina: antoine fuqua torna all'ovile: siamo di nuovo dalle parti di training day, solo che sono passati gli anni, quindi ethan è invecchiato, meno idealista e tende a badare al sodo. solo che non è girato come training day, ovvero intrattenimento mode: ON, bensì con il mood di cose tipo crash contatto fisico, ovvero di chi mette in scena cose insulse come attori col broncio e cose insipide come varie sfaccettature della personalità, quindi il ritmo manca e ci si annoia. poteva essere un bellissimo film di sparatorie e droga con personaggi monodimensionali intenti a sparare gridando, invece commette l'errore imperdonabile di darsi arie, quindi se persino un regista del genere inizia ad atteggiarsi è la fine. è un peccato, perché il cast c'era.

sabato 25 maggio 2013

i banchieri di dio

solito film di denuncia asciutto e ben fatto, all'italiana. di quelli che già solo a guardarli ti senti una persona migliore, avverti la vivida sensazione di non stare a buttare il tempo come quando ti dedico alle commediucole con julia roberts e robaccia simile. eh, peccato però che la vita è già dura e che il mondo è già difficile, quindi di film che raccontano giornalisticamente cose che tu già conosci attraverso i mass media si rivelano, a conti fatti, poco utili. mentre julia roberts alleggerisce le giornate, permette di digerire la cena e aumenta il bene verso il prossimo, normalmente prossimo allo zero.

martedì 21 maggio 2013

too big to fail

queste scempiaggini dall'estetica da televisione, fiction rai, sono noiosissime e non servono a nulla: due ore riassumibili nel concetto: con i mutui subprime ed altre sublimi nefandezze i laureati di harvard accumulano decine/centinaia di milioni di dollari mettendolo nel culo alla gente comune. l'altra volta era margin call, stavolta quest'altra stronzata tratto da un libro inutile che spiega in 400 pagine quello che abbiamo visto al tg, raccontato meglio e riassunto in un servizio di 3 minuti. non servono centinaia di pagine per capire che l'occasione rende l'uomo ladro, che i governi sono burattini in mano ai poteri economici che fanno e disfano quel che vogliono, e soprattutto continueranno a farlo, perché chi governa non ha il minimo interesse a porre dei paletti per mettere un freno. il tutto, con la fotografia della fiction rai e con il ritmo di un film di chabrol (il regista della noia). credo di aver detto tutto. mi piace pensare che william hurt, paul giamatti, james woods e bill abbiano aderito a questa stronzata perché sommersi dai debiti dopo aver investito tutti i loro averi nella lehman brothers.
pullman

sabato 18 maggio 2013

the bourne legacy


non ci avevo fatto caso prima d'ora, ma non ho mai scritto nulla riguardo la bella trilogia su jason bourne (identity, supremacy, ultimatum) ed inizio a parlarne ora che hanno rilanciato la serie con jeremy brennan, qui aaron cross, come nuovo fuggitivo che tenta di sopravvivere alla CIA che vuole ucciderlo. a livello temporale siamo poche settimane dopo che jason bourne l'ha messo nel didietro senza vaselina (aveva optato per la ghiaia) alla CIA ed era diventato un uomo libero, bello, ricco e potente (trilogia terminata), dunque cercano di sterminare tutti gli altri (??) per evitare altri possibili bourne-problem ma stranamente cross si ribella e siccome lo hanno reso una macchina da guerra grazie alla genetica, sterminarlo è tanticchia arduo.
se conoscete il marchio e lo apprezzate, questo lo vedrete sicuramente; altrimenti, di certo non inizierete da qui. comunque, quello che si apprezza è la presenza della donna del guerriero, rachel weisz, e dato che è una brava attrice prestata ad un ludofilm e non il solito manichino tette-culo le scene che la coinvolgono risultano più credibili e meno pacchiane del solito. di contro, edward norton (clicca l'etichetta) appare invecchiato, imbolsito, con due roncato1 posizionate sotto gli occhi ed una voglia di recitare prossima allo zero assoluto. jeremy brennan invece se la sente calda, però a livello atletico poteva fare molto di più: se interpreti una sorta di james bond del terzo millennio, quindi modificato geneticamente a livello cerebrale/cognitivo ma anche a livello muscolare, si presuppone che quando mostri il corpo nudo la gente possa ammirare qualcosa dalle parti di thor, mazzinga, mike tyson, gesu cristo. insomma: muscoli della madonna oa oa, unto a go-go ed il solito genere di cose. invece è banalmente asciutto (1 mese di training) e pompato a livello mediocre (2 settimane di palestra); poteva e doveva fare molto di più per rendere credibile il personaggio.
chiaramente, la scoperta dell'acqua calda, ci sarà un seguito e stavolta sarà alex cross a cacciare i cacciatori.

martedì 30 aprile 2013

babycall





torna lisbeth salander e stavolta si mette a recitare, e devo dire che lo fa anche discretamente. per metà del film non si capisce bene se siamo dalle parti della storia di anna maria franzoni, o di chissà cos'altro, perché il film tende a mescolare un piano temporale, diciamo la realtà, ad un altro passato, ad un altro, è qui la "chicca", diciamo così, immaginato. l'idea di partenza non è affatto male, così poi dopo la visione ho fatto caso al nome del regista: infatti, è quello di naboer, film in italia inosservato, ma che consiglio; purtroppo l'idea non viene sviluppata decentemente ed il film è un po' troppo esile: fin quando non si capisce di che razza di film si tratta, il giochino regge, ma non appena l'arcano viene svelato il film si rivela esile ed il regista non riesce a tenerlo in piedi come si conviene, continuando a mantenere alta l'attenzione, anzi ad una certa non si aspetta nient'altro che la fine sperando che chi deve morire muoia al più presto, così la si fa finita. magari avere a disposizione un budget ridicolo avrà influito sul film, mica no, però inserire delle sottotrame ed anche il darsi da fare di più nella regia non avrebbe fatto male. diciamo.

lunedì 22 aprile 2013

i bambini di cold rock


ho visto the tall man, il titolo originale, non sapendo che il regista fosse pascal laugier. "regista" che detesto, e considero mediocre, a tal punto da non aver la minima voglia di parlarne per demolirlo dettagliatamente; mi disgusta troppo, non ce la faccio proprio. se avessi saputo che il regista era quello di saint ange, l'esordio, e soprattutto martyrs non avrei guardato questa stupidaggine insulsa e ridicola, ed avrei fatto bene: avrei risparmiato tempo e soldi. dall'esordio ad oggi è cambiato, si è evoluto, ma purtroppo in peggio. nel primo film si mostrava ancora derivativo e poco personale, ma col secondo aveva dimostrato di bruciare le tappe per raggiungere le peggiori vette del mondo: quelle delle pretenziosità, ed infatti piace a tutti quegli imberbi che si atteggiano a novelli enrigo ghezzi arrivando ad usare nello scritto lemmi che solitamente non usano, perdendosi in panegirici utili solo a pavoneggiarsi, a darsi un tono.
questo cialtrone di un francese non è in grado di scrivere un film decente e nell'uso degli espedienti è pessimo: si faccia caso alla svolta, ovvero quando jessica biel si libera dal "tall man" mentre è legata alla sedia, per altro caduta per terra, dopo un intero gioco trascorso da sveglia per ritrovare il bambino, dopo aver fatto un terribile incidente con l'auto, aver preso botte, aver camminato per ore di notte nel bosco ed aver, come se non bastasse, subito da parte di un cane rabbioso dei morsi niente male. ed in un secondo, da terra, si libera: complimenti per l'espediente usato, denota grande ingegnosità.
un pregio il film lo ha: dopo poco, il tempo della fine del prologo, c'è una svolta notevole nella trama (non sto qui a scriverla, altrimenti rovino il film) che sulle prime fa pensare: "ah, però", ma è una svolta che suona talmente strana che ci si strugge pensando a dove dovrebbe andare a parare, non trovando alcuna giustificazione possibile che possa evitare il tonfo che il film lascia presagire, e così è: la svolta è ridicola, talmente discutibile a livello morale che, mentre jessica biel si giustifica, o mentre la ragazzina muta si spiega, non si può non mettersi a ridere AHAHAH in modo barbaro. e ciò accade perché in testa pascal ha un messaggio da dire e qualcosa da raccontare, e questo naturalmente è un bene, ma tende sempre a darsi molte arie, vuol farsi considerare un autore, e soprattutto non essendo in grado di sceneggiare il soggetto incappa in scelte risibili e amatoriali che si rivelano ridicole, sfociando nel comico-involontario. e ci si sente come quando, dopo aver passato la giornata ad insegnare, ci si imbatte negli studenti ritardati e, a volergli bene, si risponde ai loro genitori: "suo figlio è un po' ingenuo", ma sotto sotto ridi da morire e gli vorresti raccomandare l'anffas.
la grandezza di un regista, come di uno scrittore o altro, sta proprio in questo: differenziarsi dai mediocri che non sono in grado di imbastire una storia plausibile, usando espedienti adeguati col fine di rendere il tutto credibile. altrimenti non solo il concetto perde di potenza se le scelte narrative non sono plausibili, ma si rischia di sembrare dei ritardati, come pascal. 

martedì 11 dicembre 2012

la bella gente

vorrebbe mettere in scena la borghesia di sinistra come la si metteva in scena negli anni '60, ovvero distruggendola e mettendola alla berlina sottolineando tutte le contraddizioni in essere, però all'epoca i registi avevano i controcoglioni e gli attori coinvolti ci facevano piangere dalla gioia. oggi i registi sono dei senza nome che vanno a prendere il caffè a chi decide spot televisivi, mentre gli "attori" coinvolti sono antonio catania e monica guerritore, cioè due che non spostano mai nulla in ogni loro prova attoriale di tutta la carriera né portano anche solo una persona al cinema. infatti, per lo più, si tratta di gente che campa in questo mestiere e fa la bella vita grazie a contributi statali, mentre loro si divertono a teatro per passare il tempo. sul "film": monica guerritore fa la sinistrorsa con i pruriti di coscienza quando passa in macchina sui viali di campagna con le puttane. ne vede una molto giovane e bella e la vuole aiutae. questa cerbiattina arriva in casa ma poi tutti quanti col passare dei giorni si trasformano (anche il figlio di guerritore e catania, elio germano). eh, sono dei poveri coglioni quelli che hanno scritto il film: le puttane non sono come le hanno dipinte in questo film, ovvero dei cerbiattini innocenti perennemente alla mercé di gente disincantata e senza scrupoli. la gente che aiuta il prossimo in questo modo è sallucchiona, ciocca, di solito sono proprio dei gaggi da competizione. invece le puttane sono scaltre, furbissime, ti plagiano mentalmente e si fanno sposare dal cliente, insomma: sono puttane. non in questo film da sociologi sinistrorsi del menga: la puttana è bamby. il figlio della coppia, germano, se la vuole battere e lei ha già la pancia piena ma non sfrutta la cosa a proprio vantaggio, cioè dicendo che il figlio è di germano quindi devono occuparsi di lei, no: lei si comporta proprio da cerbiattino indifeso e accusa il colpo. sempre. questa non è la realtà, la mistificano per esprimere un concetto. ma se tu per esprimere la tua idea di merda (che è proprio sbagliata concettualmente) inventi la realtà, allora per me non vali nulla, perché sei come i politicanti in tv che son disposti a dire le menzogne più indecenti conservando il loro sorrisino grazie alle facce di bronzo che tengono. amo, invece, chi esprime sì la propria idea, ma ammette che è di parte, ammette che è parziale, e cerca di trovare in sé i difetti, non li lascia elencare agli avversari, anziché sperticarsi sempre e solo lodandosi elencando i propri pregi. certo, chi sbaglia sono io: pretendere serietà e integrità da comunisti parassiti (perdonate la ripetizione) che campano grazie all'obolo dello stato e poi se ne lamentano (se governa silvio).

le belve

ATTENZIONE ATTENZIONE: la visione di tale film è da ritenersi obbligatorio-tassativa per chiunque legga questo messaggio. non esagero se affermo che raramente in vita mia ho visto un "film" (se così si può dire) più obbrobrioso di questo. proprio perché il film è a dir poco scandaloso senza se e senza ma, sconfina continuamente nel comico-involontario e lo fa talmente tanto da sfociare nel sublime, dunque ne consiglio la visione. domanda: la vorresti vedere o no la donna più orrenda dell'umanità? io sì, così come mi attira l'idea di un circo popolato da freaks, nani, guerci, zoppi, monchi e compagnia cantando. vi basti sapere questo: in teoria, stando al titolo, trame e trailer, dovremmo essere dalle parti di una vita al massimo o giù di lì, anche se forse il testosterone del trailer poteva far presagire vaccate/cafonate alla robert rodriguez (quindi più artigiani che artisti), invece siamo dalle parti dei teletubbies, dalle parti di chi non calpesta le aiuole. la faccio breve, la chiudo qui: in OGNI cinema romano è durato due giorni, tranne che in un cinema al pigneto, noto covo di zeccacce di merda e pieno zeppo di ristoranti vegani di zecche pacifiste. ho detto tutto, non credo sia necessario apporre ulteriori commenti.


le belve vegane

mercoledì 7 novembre 2012

il cavaliere oscuro - il ritorno

finisce e rimani insoddisfatto perché la sceneggiatura in quest'ultimo capitolo ogni tanto lascia a desiderare, soprattutto se paragonato al precedente, ma il valore è indiscutibile, infatti penso che nessuno avrebbe nulla da ridire su questo film se fosse semplicemente il raccordo tra l'ultimo samurai (il primo batman di nolan) ed il film più bello degli ultimi 20 anni dopo inception (il batman di nolan con joker, assaj meglio di quello burtoniano col pazzo, pazzo jack). solo che the dark knight con quel joker c'è stato, le scene madri non si contano (una su tutte: joker vestito da infermiera che esce dall'ospedale in fiamme: dimenticherete mai quella scena?), e tutti eravamo consci del fatto che superare quel film sarebbe stato pressoché impossibile.
l'insoddisfazione c'è, ma sovente non è analizzata correttamente: all'uscita dalla sala si tende a dire: "ma che senso ha? prima prende le botte, bane gli sposta le vertebre, poi fa 2 flessioni e lo batte", ma queste sono stupidaggini: ma perché, negli altri batman non le prende mai? un essere umano può resistere alle botte che batman prende? stubedo è chi lo stubedo fa? ne l'ultimo samurai, il primo della trilogia, batman sulle montagne innevate fa un po' il cazzo che vuole sfidando varie leggi della fisica, poi è un SUPEREROE, ha il COSTUME, è un film PAM! PAM! PAM!, quindi nessuno dovrebbe crucciarsi dell'aderenza alla realtà durante dell'intrattenimento del genere, ma il senso di insoddisfazione a volte fa dire agli spettatori poco attenti cose sbagliate. ah, il risultato è il medesimo per tutti: insoddisfazione, il film lascia un po' così, ed alla fine è quello che (purtroppo, in questo caso) conta. e poi, onestamente, tom hardy con bane poteva essere sfruttato meglio.


 il ritorno del cavaliere oscuro

mercoledì 24 ottobre 2012

braquo

finalmente. telefilm poliziesco francese: la qualità non potrebbe essere più alta, sono i maestri del mondo in questo. tutti sono brutti, sporchi e cattivi. guardano sempre storto il prossimo, sono incazzosissimi, sparano tanto e si esprimono poco (quando lo fanno è per dire mezza parolaccia un secondo prima di uccidere), non hanno alcuna pietà e trasmettono solo un unico concetto: il cameratismo. fantastico. esistono due stagioni. ci sarà una terza. questi sono 2 episodi della seconda stagione.


 braquo stagione 2 episodio 3 


  braquo stagione 2 episodio 4

giovedì 11 ottobre 2012

biancaneve e il cacciatore

prima ancora di vedere anche solo un secondo ti chiedi come caspita sia anche solo pensabile scritturare una cozzarella mandibolona priva di forme come questa sciapissima che viene da twilight se la strega cattiva viene interpretata da sua maestà charlize. alla domanda: "specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?" lo specchio NON PUO'
rispondere: "la sciapissima di twilight!". a quel punto già ti vedi iniziare a dare botte sul lato dello specchio come quando la tv non prende mentre gli inveisci contro: "COGLIONE! dì la verità: in realtà tu non sei lo specchio delle sue brame, sei solo andrea bocelli che s'è nascosto qua dentro!!! dì la verità, ciecato di merda!". la

strega cattiva dev'essere bella ma bianca- neve ancora più bella; se la strega è CHARLIZE THERON tu devi scegliere come biancaneve qualcosa che non riesco ad immaginare, ma comunque dev'essere di una bellezza folgorante, invece quella sciapissima non ti gireresti nemmeno a guardarla per strada (a meno che non vada in vacanza in perù e tu sia un gordito peruviano sudato). però per fortuna poi il film inizia e dal punto di vista squisitamente scenografico è qualcosa, anche se forse vale la pena vederlo solo al cinema, perché la storia la conosciamo dunque da adulti magari si sbadiglia. tuttavia, la morale della favola è stata cambiata: 60 anni fa la fiaba esortava le giovani donne a scegliere sì un uomo bello, ma soprattutto principesco, ovvero RICCO, così tutte le pezzenti potevano sfruttare la fica a mò di baratto (come si è sempre fatto in italia: io ti do la fica, tu mi dai la sicurezza di sistemarmi in casa senza mai lavorare per il resto della vita, basta che ogni tanto sforno un figlio e vissero felici e contenti); oggi, alle giovani donne non viene consigliato il principe belloccio anche perché le crisi finanziarie sono dietro l'angolo e con un batter d'ali può perdere tutte le ricchezze dei mutui sub-prime, dunque meglio scegliersi direttamente il cacciatore muscoloso (ce l'ha grande). be', a conti fatti la nostra società col tempo sta migliorando: meno arrampicatrici sociali, più buongustaie.

 biancaneve e il cacciatore dvd-rip

venerdì 17 febbraio 2012

blades of glory - due pattini per la gloria


dalla coppia will ferrell + jon heder (napoleon dynamite) non poteva che uscire un filmone. questa parodia del pattinaggio figurato e' da consigliare a chiunque. demente fa rima con divertente.



c'e' davvero bisogno di parole?


blades of glory

domenica 12 febbraio 2012

buried - sepolto


buried e' un thriller atipico e ad altissimo rischio sfrangiamento di ovaie: interamente girato dentro una bara, narra la vicenda di uno che lavora per gli stati uniti in iraq (guida camion); viene rapito dagli insorti e seppellito (poco profondo) con un telefonino, cosi' puo' chiamare gli stati uniti per chiedere il riscatto (5 milioni di dollari). capirete che le telefonate in attesa, i "rimanga in linea", gli "attendere prego" e la gente che, pur rispondendo, non capisce e rimane incredula (con il malcapitato che sclera di continuo) si prestano ad una cosa soltanto: RISATE. in teoria vorrebbe essere thriller, ma in pratica si ride spesso perche' la situazione suscita il comico-involontario, e davvero non potrebbe essere altrimenti. anzi, onestamente penso che sia meglio se la gente si mette a ridere, perche' se si rimane seri allora ci si annoia e basta: tu puoi raccontare quello che ti pare, puoi avere tutte le alte premesse che vuoi, puoi essere un fiero pacificista, buono e quello che vuoi, ma se il tutto si riduce a far recitare uno scalzacane come ryan reynolds dentro una bara per un'ora e mezza in cui lui parla da solo o parla al telefono con qualcuno... la gente si annoia. questo perche' si tratta di CINEMA, non di un racconto in un libro. su carta ha senso una dissertazione sui massimi sistemi da parte dei due filosofi piu' intelligenti del mondo, ma se poi la vai a mettere su pellicola e la fai durare due ore, allora la gente si annoia a morte: giustamente, vedrebbe solamemente due vecchi barbosi che perdono tempo parlando di cose astratte. mi sento di promuovere e consigliare questo film, perche' per come lo intendo io (ridere e basta) allora la visione e' sensata e non si butta il tempo.

buried sepolto

sabato 21 gennaio 2012

la versione di barney


fate vostro questo film: ne vale la pena. paul giamatti interpreta barney e con molteplici flashback viene ripercorsa tutta la sua vita. i personaggi di contorno sono esattamente come dovrebbero essere: interessanti, ben delineati, etc. certo, l'autore di questa cosina magari e' furbetto, pero' si nota proprio al volo che lui per primo s'e' divertito nello scrivere queste cose. e poi, oh, furberia o no: il ruolo del padre, su celluloide interpretato da dustin hoffman, e' proprio divertente, c'e' poco da fare!


la versione di barney

mercoledì 12 ottobre 2011

blitz

il regista e' il famosissimo, conosciutissimo e pluri-premiato con l'oscar elliott lester, l'attore protagonista e' jason statham. io al momento non so nulla riguardo un'uscita al cinema, ho scandagliato quei 4-5 siti, ma niente.



produzione inglese da budget basso ma non troppo, in america direttamente in dvd, qui troviamo jason statham alle prese col miglior ruolo possibile al cinema: l'ispettore callahan de noantri. va in giro per londra ad imbruttire alla gente per poi farsi un sorso alle 9 del mattino, ruba da mangiare a chiunque gli capiti a tiro, sputa addosso a chi gli sta antipatico, malmena chi gli da' fastidio, non si fa scrupoli di uccidere i criminali (asd, non ha fatto neanche un arresto durante tutto il film), eccetera, eccetera. insomma, sapete tutto quanto benissimo e se siete fan del genere starete ridendo, un momento prima di cliccare la ranocchia li' in basso. pero' il pollice e' verso, dunque c'e' un problema: elliott lester, qui praticamente e' all'esordio, non e' don siegel, diciamo cosi'.

blitz DVD-RIP

domenica 9 ottobre 2011

beyond


lisbeth salander, la protagonista di uomini che odiano le donne, la ragazza che giocava con il fuoco e la regina dei castelli di carta, usa come nome d'arte noomi rapace da quando ha sposato ola rapace, uno svedesone imbecille ed aspirante james dean de noantri: si fa fotografare da "drogato" dai paparazzi, sfascia cose a caso (specie se inquadrato), si fa arrestare per incidenti stradali provocati da ubriaco (e non tarda nell'avvertire la stampa). anch'esso col nome d'arte "rapace" perche' questo nome in italiano* vuol dire qualcosa di fucking cool (...). in questo film una delle loro figliolette non e' una ragazzina scelta a caso: e' la loro figlia vera.
voi direte: perche' ci parla di tutte queste note biografiche anziche' parlarci del film??? be', non riuscite proprio ad immaginarlo? cosa siete, gasparri?? eddai!!
anyway lisbeth salander per tuutto il tempo odia la mamma, nonostante sia un punto di morte, ma alla fine piange e si libera del dolore. una merda da sbadigli, insomma.
qualcosa di divertente comunque c'e': nei continui e furbeschi flashback (devono pur mitigare la spropositata noia del "film", no??) si vede noomi bambina alle prese con i genitori finlandesi approdati in svezia per lavoro, solo che siccome sono due ubriaconi ignorantissimi e violenti, stanno tutto il tempo a gridare: SATANA!!! VITTU! VITTU VITTU!! PERKELEEEEE!!!
ho sorriso. qualcuno sa perche'.


* = quindi adesso sapete che TUTTA la pletora che diceva (noomi rapace) "numi reipis" e' un ammasso di merda fumante: coglioni, informarsi un momento no, eh? lo sceglie come nome d'arte: in svedese non vuol dire nulla, in inglese ancor meno, in italiano RAPACE esiste... e voi lo pronunciate all'inglese? complimentoni!!!
mi sembrate come uba uba, che anni fa si faceva riprendere dalle telecamere norvegesi, per farsi ridere dietro persino dal popolo piu' ridicolo, vergognoso ed insulso d'europa, mentre pronunciava satyricon cosi': SUTURUCUN, alla "norvegese". mi viene da ridere. Io Rido. I-Smile.


beyond