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venerdì 24 febbraio 2012

adam resurrected


non serve fare gli scribacchini e perdersi in stronzate quando la filmografia di paul schrader parla (tanto) per lui: tuta blu, hardcore, taxi driver, yakuza, american gigolo, toro scatenato, mishima, auto focus; cio' nonostante, anzi ribadendo ancora una volta che si e' dinanzi un mastodonte, dico che io paul schrader non lo seguo piu'.
gli ebrei al cinema hanno rotto i coglioni a tutti, anche alle zecche. paul schrader sara' intelligentissimo, pieno di amici interessanti (tutti molto artisti e con tantissimi progetti per la testa e dischi dipinti libri film pronti all'uscita), pero' guarda da un'altra parte mentre il mondo se ne va per i fatti suoi. certo, se i premi cinematografici li danno gli ebrei e se i distributori cinematografici piu' importanti sono ebrei magari e' tanticchia ovvio continuare a rompere i coglioni al mondo con certi film, ma le menti migliori del nostro mondo dovrebbero essere al di sopra di tutto questo, e non turarsi il naso perche' almeno cosi' lavorano (spero sia stata questa la motivazione: le bollette). si salva a tratti solo la prova di jeff goldblum.


adam resurrected

venerdì 28 ottobre 2011

pusher 3 l'angelo della morte


la caratteristica piu' gradevole della trilogia pusher e' questa: il senso di continuita' dei personaggi nei vari seguiti. continuita' che finisce per far empatizzare con essi anche se sono spacciatori, ladri, assassini, o banalmente idioti fatti e finiti. nel primo, il protagonista e' frank, uno spacciatore che "fa male i conti" (mi piacciono, gli eufemismi) e si ritrova accerchiato dalla polizia e minacciato di morte dai malavitosi per debiti; nel secondo il protagonista e' tonny, che sta a frank come manolo "manny" ribera stava a tony montana in scarface, ed il secondo pusher e' incentrato su di lui e sui problemi col padre, con la "moglie" e le frustrazioni che ne derivano (ma il film fa ridere, non bisogna pensare ad introspezione da "prodotto autoriale medio"); questo e' incentrato su milo, lo slavo capo-zona che nel primo film cercava frank per ucciderlo, e questa volta sara' lui ad avere problemi.
se primo e secondo sono film cazzoni e pregni di umorismo (a volte anche involontario), in questo l'atmosfera e' tutta diversa e probabilmente dipende dal fatto che prima frank e poi tonny erano ragazzi, quindi coglioni, mentre milo e' un vecchio spacciatore che si avvicina alla "pensione", quindi perde colpi, per lo piu' vive di ricordi e/o rimpianti, etc.
molti definiscono 'sta roba una ciofeca, specificando che man mano in questa trilogia sono andati sempre peggio, io invece preferisco questo agli altri due proprio per la sua atmosfera diversa (cupa) e soprattutto per il finale mesto.

domenica 9 ottobre 2011

beyond


lisbeth salander, la protagonista di uomini che odiano le donne, la ragazza che giocava con il fuoco e la regina dei castelli di carta, usa come nome d'arte noomi rapace da quando ha sposato ola rapace, uno svedesone imbecille ed aspirante james dean de noantri: si fa fotografare da "drogato" dai paparazzi, sfascia cose a caso (specie se inquadrato), si fa arrestare per incidenti stradali provocati da ubriaco (e non tarda nell'avvertire la stampa). anch'esso col nome d'arte "rapace" perche' questo nome in italiano* vuol dire qualcosa di fucking cool (...). in questo film una delle loro figliolette non e' una ragazzina scelta a caso: e' la loro figlia vera.
voi direte: perche' ci parla di tutte queste note biografiche anziche' parlarci del film??? be', non riuscite proprio ad immaginarlo? cosa siete, gasparri?? eddai!!
anyway lisbeth salander per tuutto il tempo odia la mamma, nonostante sia un punto di morte, ma alla fine piange e si libera del dolore. una merda da sbadigli, insomma.
qualcosa di divertente comunque c'e': nei continui e furbeschi flashback (devono pur mitigare la spropositata noia del "film", no??) si vede noomi bambina alle prese con i genitori finlandesi approdati in svezia per lavoro, solo che siccome sono due ubriaconi ignorantissimi e violenti, stanno tutto il tempo a gridare: SATANA!!! VITTU! VITTU VITTU!! PERKELEEEEE!!!
ho sorriso. qualcuno sa perche'.


* = quindi adesso sapete che TUTTA la pletora che diceva (noomi rapace) "numi reipis" e' un ammasso di merda fumante: coglioni, informarsi un momento no, eh? lo sceglie come nome d'arte: in svedese non vuol dire nulla, in inglese ancor meno, in italiano RAPACE esiste... e voi lo pronunciate all'inglese? complimentoni!!!
mi sembrate come uba uba, che anni fa si faceva riprendere dalle telecamere norvegesi, per farsi ridere dietro persino dal popolo piu' ridicolo, vergognoso ed insulso d'europa, mentre pronunciava satyricon cosi': SUTURUCUN, alla "norvegese". mi viene da ridere. Io Rido. I-Smile.


beyond

venerdì 20 maggio 2011

un'altra giovinezza - youth without youth


tutti noi vogliamo molto bene, no: tutti noi amiamo tantissimo francis ford coppola, quindi saperlo, alla fine della sua vita, alle prese con questo film (rimpiange la giovinezza che fugge tuttavia) ti fa venir voglia d'andarlo a cercare per abbracciarlo e dirgli quanto gli vuoi bene, pero' si dorme parecchio. qui e li' ci sono alcune scene che sara' impossibile dimenticare, talmente sono indelebili, particolari e toccanti; a livello visivo e' davvero affascinante (ed al limite lo consiglio come saggio: ecco chi sono i veri maestri, ecco chi puo', anche al termine della sua vita, riuscire a tinteggiare la celluloide come giotto), pero' onestamente ho fatto davvero fatica ad arrivare alla fine (tanto che ho dovuto andare in cucina e tornare dopo 15 minuti con bucatini all'aglio, olio e peperoncino special-version per riuscire a completare la visione).


un'altra giovinezza ITA DVD-RIP

mercoledì 27 aprile 2011

l'uomo in piu'


sulla prima pellicola di sorrentino si fa presto: riguardo il furbetto regista napoletano molto attento a compiacersi in cerca di premi ho detto riguardo il divo, riguardo il reiterato deja-vu delle "recitazioni" di servillo ho detto riguardo gorbaciof. pero' alla fine il film non lo si manda a fanculo perche', dopo tuuutto un film di stronzate inutili, negli ultimissimi minuti il film quaglia grazie al monologo di toni che io condivido e faccio mio in toto:

martedì 25 maggio 2010

il mio amico eric

l'ultimo ken loach al momento e' uno dei migliori film dell'anno (strano a dirsi) (e forse pure a drisi). e' un ken loach meno guerriero e semplicemente onesto babbo natale intento a far regali ai simpatizzanti di eric cantona e del suo manchester. il film e' bello perche' sembra proprio di quelli studiati ottimamente a tavolino: all'inizio c'e' il rimpianto per le occasioni perse, poi come per ubbidire ad una legge di murphy ci si mette pure il dramma, infine il classico lieto fine e relativo festival dell'amicizia condito dal flavour fiabesco. mette il buon umore ed e' da doppiare a tutte quelle persone che in questo momento sono in cassaintegrazione e ricevono mazzate dalla vita un giorno si' e l'altro pure. io purtroppo ho dovuto fare 3 copie. spero di scaldare un po'.

il mio amico eric

mercoledì 17 febbraio 2010

l'amore ai tempi del colera

provi ad accostarti ai soliti famosissimi di gabriel garcia marquez e inizi a sbadigliare, poi passano gli anni e pensi: questo ha sbagliato mestiere, e' triste e annoiato, vive di ricordi. ma alle persone normali cosa cazzo frega di leggere dei ricordi di un altro o delle storielle ehheheh? quando torni a casa ti sbrachi sul divano, ti togli le scarpe perche' ti dolgono i piedi e non vedi l'ora di trovare espedienti per evitare di pensare alle bollette, ai problemi ed ai mille stronzi che durante il giorno hanno cercato di incasinarti il piu' possibile, per cui sei incline alle risate, alla gente normale che vive la VITA VERA e non alle favolette. sei sulla lunghezza d'onda di clint eastwood, perche' lo guardi e gridi: "TI VORREI COME PADRE! e poi si', grazie del gelato!", o quella di ugo piazza, o del gobbo marazzi (e quando lo senti parlare pensi "ha ragione lui"), percio' non sai che fartene di immondizia del genere (tipo marquez). il film e' tratto dall'omonimo libro di merda ed e' presto riassunto: florentino e fermina si amano al primo sguardo, ma lei si offre in moglie ad un facoltoso dottore perche' 'matrimonio' mica fa rima con 'amore': fa rima con 'facoltoso'. pero' poi pensano l'uno all'altra: lei annoiata e abbrutita, lui a scopare migliaia di donne, sempre scendendo nei particolari. passano gli anni (passi vento soffi
i cd sono tutti uguali) a ricordare con nostalgia e rimpianto le loro scopate (loro scendono sempre nei particolari, ci tengono a farlo sapere) e le occasioni perse, il tutto raccontato sempre con la tipica flemma dei sudamericani peones, perche' tanto non hanno mai un cazzo da fare e non succede mai un cazzo di niente. dunque sbadigliano e ricordano perche' hanno tanto tempo da buttare pensando al passato. fine. no ma complimenti per il libro. bell'autore davvero.


l'amore ai tempi del colera

lunedì 29 settembre 2008

lascia perdere, johnny!


nell'esordio alla regia bentivoglio voleva fare un film "malinconico sui sogni di gioventù (rimasti tali)", nella fattispecie i sogni infranti di un (aspirante) chitarrista. durante la visione (specie verso la fine) mi ripetevo in continuazione: "non ci credo, non è possibile". il cast è pieno di ottimi professionisti, la squadra al lavoro è piena di ottimi e soprattutto navigatissimi professionisti, e questi cosa mi combinano?
un film sui sogni musicali che manca totalmente di
ritmo.
consigliato caldamente (specie l'ultima mezz'ora) se avete i problemi di sonia (e' una ragazza che non dorme mai).


lascia perdere johnny

mercoledì 11 giugno 2008

ma quando arrivano le ragazze?


c'e' poco da dire su pupi da un bel po' di tempo a questa parte. questo non sono andato a vederlo al cinema perche' tanto prima ancora della fine del montaggio si sa di che film si tratta, anche se ogni tanto mi smentisco e al cinema ci vado (l'ultimo, per dire, l'ho visto al cinema). per me, dunque, cosa c'e' di nuovo? eh, paolo briguglia mi piace, la tipa con le lentiggini e' una puttanella dimenticabile ma che secondo me e' parecchio brava a bere borra e lo prende pure arculo, santamaria e' un po' troppo romano coatto.