Visualizzazione post con etichetta cohen brothers. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta cohen brothers. Mostra tutti i post
venerdì 12 aprile 2013
gambit
colin firth non meritava l'oscar per quella porcata de il discorso del re né lo meritava per tutto quel che ha fatto prima di allora, ma dopo 20 secondi di trailer si capiva che avrebbe fatto incetta di nomination, va be'. dunque, dopo l'oscar, ormai può fare quello che vuole e, per almeno qualche anno (poi suppongo che per fortuna le cose cambieranno tornando alla normalità) gli fanno reggere un film da solo: cosa che non era in grado di fare prima né è in grado di fare adesso. si recita addosso e, complice una sceneggiatura dei fratelli cohen sempre più alla canna del gas (prendersi 5 anni di vacanza passando il suddetto lustro in giro per il terzo mondo sfruttando, sessualmente o meno, tutti i terzomondisti ivi presenti? magari restando sobri 1 giorno ogni 1000? ne guadagnerebbero assaj), mette in scena la parte dell'inglese colto, educato, ammodino, con latenze gay (molto originale davvero) e un po' sfigatello. insomma, si dorme alla grande. l'unica nota di colore, l'unica che tiene in piedi tutto il film da sola, è lei: cameron diaz nella parte della bifolca americana bovara sempre intenta a ciancicare la cingomma. anche qui, nulla da dire: niente di nuovo, ma sa il fatto suo. il senso del film è la scena in cui cameron si mostra mezza nuda: ha passato i 40 ma, photoshop a parte, si mantiene alla grande (e sapete da anni quanto mi piacciano gli eufemismi). diciamo che tutte le ragazze presenti in sala han preso a odiarla, ed erano ragazze con 20 anni di meno, quindi fate un po' voi. il resto: calma piatta, davvero bolso e con 4 minuti divertenti in un'ora e mezza di film.
giovedì 20 dicembre 2012
i primi della lista
c'avete fatto caso? quando il film è una piccola chicca indipendente, una di quelle piccole produzioni che nascono in silenzio nonostante siano (piccole) perle ma che dopo la visione tendiamo a ricordare con affetto anche se passa tempo tra il silenzio generale... la locandina è gialla. non so come mai, ma per la spensieratezza e la leggerezza con cognizione di causa al cinema si usa il giallo.
se un prodotto del genere durante la fase embrionale venisse dato nelle mani di grandi registi come i fratelli cohen, tra i più abili in assoluto in tema di stupidi ed idioti, certe cose diverrebbero capolavori assoluti; date in mano a dei senza-nome finiscono tristemente nel dimenticatoio, come in questo caso, ed è un vero peccato. la storia per fare un film divertentissimo ed assolutamente slegato non solo dal sociale, ma da qualsiasi contesto umano e terreno foss'anche un briciolo "normale" (mi scuso per la parola) e sano di mente c'era, però il senza-nome ed il basso budget sono una coppia che non lascia scampo.
i primi della lista
Pubblicato da
vanessa
alle
giovedì, dicembre 20, 2012
Etichette:
a come politica,
a come ridere,
cohen brothers,
p
sabato 10 marzo 2012
fratello, dove sei?

Pubblicato da
vanessa
alle
sabato, marzo 10, 2012
Etichette:
a come CINEMAAA,
a come ridere,
clooney george,
cohen brothers,
f
martedì 1 marzo 2011
il grinta

vivisezioniamo la scena (e' divertente): bob duvall discorre con john wayne e le cose non vanno come vorrebbe, cosi' ben presto inizia la corsa; da un centinaio di metri di distanza john cavalcando in fretta, stando sul cavallo senza reggersi (il suo modo di reggersi e' un trademark) per poter sparare con 2 mani, riesce a centrare in pieno petto un cattivo che cade stecchito, via via secca gli altri, ammazza chaney (in questo remake invece ci pensa la ragazzina) e bon: ha vinto il rambo guercio. e john? be', come al solito: in ogni film ha una "ferita alla john wayne" (la ferita alla john wayne e' una superflua ferita al braccio che john un altro po' e si cura da solo, ovviamente soffrendo in silenzio senza darlo a vedere a nessuno: oh lui e' un duro). questa roba mi ha sempre fatto ridere cosi' come mi fanno ridere stallone e il caro vecchio arnold (che infatti sono esattamente il prosieguo del lavoro di john wayne come eroe, solo degli anni '80, quindi piu' pacchiani, eccessivi, etc). ed in questo campo preferisco gli anti-eroi alla eastwood perche' almeno risultano quel pelo piu' credibili: non sono sempre pulitissimi e pettinatissimi, non hanno i denti sempre bianchissimi, non devono per forza trattare le donne da gentiluomini ed a loro del destino del mondo non frega niente (semplicemente fan spallucce: guardano e passano). ah, l'ovvio: i 4/5 capolavori indiscussi con john wayne piacciono anche a me.
ma veniamo al remake. con un punto di partenza del genere riuscire a fare un grande film era una mission: impossible, ed infatti i cohen non ci sono riusciti. naturalmente non si sono rincoglioniti: il film fila via liscio e non annoia, a livello registico surclassa l'originale, pero' portano avanti il film col pilota automatico (ormai e' una loro costante, purtroppo), anche se in questo caso ammetto che conoscendo l'originale magari per me era difficile provare un'altra sensazione. comunque, NON c'e' una singola scena che sia rimarchevole, non c'e' una sola sequenza che lasci a bocca aperta, insomma: anche una singola scena madre da tramandare, da ricordare tra 30 anni. per onesta', pero', una scena mi ha destato dal torpore: quel che accade alla ragazzina "post" chaney. ed ovviamente quella m'e' piaciuta sia perche' non me l'aspettavo (nell'originale le cose van diversamente) sia perche' chiarisce le idee sul simbolismo e sulla "punizione" dei serpenti (concetto caro ai cohen e che ho apprezzato). per il resto questo e' l'ennesimo film girato col pilota automatico da due registi che si vedono il mercoledi' sera a cena a casa e, non avendo niente da fare, tra una partita a risiko ed una a scarabeo, cazzeggiando per una trentina di minuti riescono ad abbozzare un nuovo film (ed il film infatti finisce li': in quei 30 minuti di cazzeggio, da alticci). mi spiace sapere che abbiano ricevuto addirittura 10 candidature al premio oscar (...) per un remake del genere. negli ultimi 10 anni solo 2 film su 8 si possono definire grandi film: fratello, dove sei? e non e' un paese per vecchi. tutto il resto, a prescindere dal genere da loro proposto, e' roba da pilota automatico* impostato, con piu' di qualche sonnellino in cabina di regia. avrei preferito che le valanghe di nominations ed oscar arrivassero in altri casi, ma ad onor del vero ad un'analisi piu' attenta: e' un fatto che loro la "gavetta" l'abbiano fatta, anzi all'inizio han raccolto molto meno di quanto meritassero, quindi ora che non hanno piu' nulla da dire non fanno altro che raccogliere (anche) il seminato (da altri).
* = a prescindere dall'opinione che si possa avere a riguardo, a non e' un paese per vecchi va riconosciuto il non essere un film timbra-cartellino ne' che sia stato girato col pilota automatico. specifico riguardo questo film e non sull'altro perche' spesso e' criticato (la totale assenza di musica ha, ovviamente, fatto addormentare piu' di qualcuno), mentre sull'altro non c'e' nulla da discutere dato che e' considerato un capolavoro da chiunque.
Pubblicato da
vanessa
alle
martedì, marzo 01, 2011
Etichette:
a come ebrei,
a come ronf ronf,
a come testosterone,
a come vendetta,
a come violenza,
a come western,
cohen brothers,
g
giovedì 9 dicembre 2010
l'uomo che non c'era
Pubblicato da
vanessa
alle
giovedì, dicembre 09, 2010
Etichette:
a come 2 ore buttate,
cohen brothers,
u
sabato 2 ottobre 2010
fratelli in erba - leaves of grass

poscritto attoriale:
non ho mai visto cadere cosi' in basso edward norton e non mi spiego come mai abbia potuto partecipare ad una risibile stronzata del genere. piu' che altro mi preoccupa rintracciare in questa prova attoriale di norton assoluta approssimazione, quasi come che in questo film avesse dimostrato di NON saper piu' recitare, di non avere piu' il benche' minimo talento. lo guardi in questo film e pensi: "questo attore e' alla frutta, probabilmente non sara' mai piu' in grado di recitare". la mimica facciale era a dir poco imbarazzante, mi ha fatto davvero pena. e parlo di un attore che amo.
Pubblicato da
vanessa
alle
sabato, ottobre 02, 2010
Etichette:
a come droga,
a come famiglia,
cohen brothers,
f,
l,
norton edward
venerdì 5 marzo 2010
ladykillers
Pubblicato da
vanessa
alle
venerdì, marzo 05, 2010
Etichette:
a come negri,
a come ridere,
cohen brothers,
l
martedì 2 febbraio 2010
prima ti sposo poi ti rovino

* = pero' e' anche ovvio che sia cosi', oh. ma che seriamente seriamente secondo voi nel 2010 ha senso leggere le opinioni degli sconosciuti su internet? ognuno i film li vede con i propri occhi per cui mettersi a fare come i mongoloidi che, nei loro blos sfigati da pseudo-appassionati con velleita' critiche, si mettono a scrivere 15 righe di trama del film (piu' che altro lo raccontano) e' stupido, inutile e comico. naturalmente scrivero' sempre e solo "mi piace" o "mi fa schifo" perche' e' giusto che sia cosi'. tutti quelli che non fanno cosi' sono handicappati che dovrebbero stare in un campo di sterminio (dato che sono handicappati). ci sono gia' i critici veri (e sono troppi), ci sono gia' le riviste serie/importanti (e sono poche), ci sono gia' i siti di cinema con le trame, per cui blos come questo hanno senso solo se chi scrive parte per la tangente sfruttando la potenza di internet per parlare di quel che gli frulla per la testa, al massimo dicendo mi piace/non mi piace (no, e' che ultimamente ho letto qualche blos di dementi sul cinema, m'hanno fatto ridere/cadere le braccia e quindi ora proprio non potevo esimermi).
** = ve lo ricordate bugiardo bugiardo? qualche anno prima di quest'obbrobrio c'e' stato quel film (capolavoro), per cui se ti vai a scontrare sulle tematiche di quel film (gli avvocati mentono per definizione) sul suo terreno (surreale) ne esci con le ossa rotte perche' nella parte dell'attore comico/brillante non c'e' paragone tra clooney e jim curry (in quell'ambito non ha pari), a maggior ragione se metti pure l'happy end.
Pubblicato da
vanessa
alle
martedì, febbraio 02, 2010
Etichette:
a come 2 ore buttate,
a come tribunale,
carrey jim,
clooney george,
cohen brothers,
i,
p
giovedì 28 gennaio 2010
a serious man

* = o forse avanti, o forse da un'altra parte, o forse li porta come il tornado: e' un evento a se' stante, ti passa vicino senza sfiorarti e dopo poco non t'accorgi che e' passato.
Pubblicato da
vanessa
alle
giovedì, gennaio 28, 2010
Etichette:
a,
a come religione,
a come ronf ronf,
cohen brothers
venerdì 26 settembre 2008
burn after reading - bruna cazzo ridi?
Pubblicato da
vanessa
alle
venerdì, settembre 26, 2008
Etichette:
b,
clooney george,
cohen brothers,
pitt brad
mercoledì 30 aprile 2008
non è un paese per quel taglio di capelli
taglio di capelli a parte, questo film è bellissimo. a mio sommo parere non vale un'unghia del mignolo del piede sinistro dei primi film dei coen (come mai è sparita la h dal loro cognome? si comportano come gli ebrei che qualche anno fa cambiavano il cognome da weissmann a mann? -vedasi l'ebreo thomas mann, no, non parlo del mann a cui state pensando, parlo dell'altro), ma si fa apprezzare non poco. forse s'intravede qualche lungaggine e in alcuni momenti se n'approfittano, ma nel complesso è un bel vedere. violento al punto giusto, discreta rappresentazione del libro (il personaggio di tommy lee jones aveva più spazio), bel finale.
ah. qualcuno dica ai cohen, però, che questo film s'è appropriato indebitamente di qualche statuetta destinata a "there will be blood", in italia "il petroliere" (i primi 20 minuti di completo silenzio sono da 25 statuette d'oro tempestate di pietre preziose e diamanti) di uno dei 3 fratelli anderson (non è vero ma mi piace dirlo).
Pubblicato da
vanessa
alle
mercoledì, aprile 30, 2008
Etichette:
a come violenza,
bardem,
cohen brothers,
n
Iscriviti a:
Post (Atom)