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mercoledì 29 maggio 2013
moonrise kingdom - una fuga d'amore
wes anderson (i tenenbaum, le avventure acquatiche ti steve zissou, il treno per il darjeling), è un disco rotto, gira solo un film, non è in grado di girarne altri. stavolta si fa apprezzare leggermente più del solito perché si focalizza sui bambini, quindi grazie alla ribellione, alla formazione, all'ingenuità e alla crescita riesce ad intenerire, riesce a non farsi detestare come al solito. ma ormai si può dire con assoluta certezza che questo regista non ha assolutamente nulla da dire e che il suo stile personale e riconoscibilissimo non basta più: i film costano 9€ e bisogna dire/dare qualcosa allo spettatore, dare qualcosa di diverso, altrimenti non è tollerabile. non bastano più i super-cast di attori; questa volta ci sono bruce willis, il da qualche anno rincoglionito edward norton, il solito soporifero bill murray, harvey keitel impercettibile, e frances macdormand accademica: nessuno sfruttato, tutti noiosi, bill prevedibile e bolso, zero battute divertenti: il cast non basta più, la cosa più importante in un film sono i dialoghi, che si ripassi neil simon per dio! ah, probabilmente per alcuni sarà la scoperta dell'acqua calda, ma dato che wes è ammantato dallo status d'autore ed altri invece sono hollywood blockbuster film su commissione al servizio della committenza blablabla ci tengo a specificarlo: stand by me parla di avventure di adolescenti, e surclassa questa stronzata sotto ogni punto di vista, per di più senza un regista che si atteggia ad autore.
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vanessa
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mercoledì, maggio 29, 2013
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sabato 18 maggio 2013
the bourne legacy
non ci avevo fatto caso prima d'ora, ma non ho mai scritto nulla riguardo la bella trilogia su jason bourne (identity, supremacy, ultimatum) ed inizio a parlarne ora che hanno rilanciato la serie con jeremy brennan, qui aaron cross, come nuovo fuggitivo che tenta di sopravvivere alla CIA che vuole ucciderlo. a livello temporale siamo poche settimane dopo che jason bourne l'ha messo nel didietro senza vaselina (aveva optato per la ghiaia) alla CIA ed era diventato un uomo libero, bello, ricco e potente (trilogia terminata), dunque cercano di sterminare tutti gli altri (??) per evitare altri possibili bourne-problem ma stranamente cross si ribella e siccome lo hanno reso una macchina da guerra grazie alla genetica, sterminarlo è tanticchia arduo.
se conoscete il marchio e lo apprezzate, questo lo vedrete sicuramente; altrimenti, di certo non inizierete da qui. comunque, quello che si apprezza è la presenza della donna del guerriero, rachel weisz, e dato che è una brava attrice prestata ad un ludofilm e non il solito manichino tette-culo le scene che la coinvolgono risultano più credibili e meno pacchiane del solito. di contro, edward norton (clicca l'etichetta) appare invecchiato, imbolsito, con due roncato1 posizionate sotto gli occhi ed una voglia di recitare prossima allo zero assoluto. jeremy brennan invece se la sente calda, però a livello atletico poteva fare molto di più: se interpreti una sorta di james bond del terzo millennio, quindi modificato geneticamente a livello cerebrale/cognitivo ma anche a livello muscolare, si presuppone che quando mostri il corpo nudo la gente possa ammirare qualcosa dalle parti di thor, mazzinga, mike tyson, gesu cristo. insomma: muscoli della madonna oa oa, unto a go-go ed il solito genere di cose. invece è banalmente asciutto (1 mese di training) e pompato a livello mediocre (2 settimane di palestra); poteva e doveva fare molto di più per rendere credibile il personaggio.
chiaramente, la scoperta dell'acqua calda, ci sarà un seguito e stavolta sarà alex cross a cacciare i cacciatori.
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sabato, maggio 18, 2013
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mercoledì 17 ottobre 2012
contraband
non so se il film non funziona per via del regista islandese (potrebbe darsi), per la trama o per altro, comunque non funziona. il fatto è che il genere delle rapine in banca (e furti in genere, spaccio di droga, contrabbando) è un terreno battuto da, quanto? 100 anni? da quando esiste il cinema c'è l'assalto alla diligenza, quindi uscirsene con prodotti di livello non è facile. recentemente, lo stesso wahlberg ha partecipato al remake the italian job con ed norton (tra non molto arriverà il seguito, the brazilian job) e lì il livello era alto, complice anche quella sana dose di ironia vitale per un genere che ha detto tutto 40 anni fa, a dir poco. queste robe suonano sempre come già viste, per cui per sollevarle dall'anonimato di una visione sbadigliosa invernale da soli a casa sul divano, servono un cast degno (penso al godibilissimo inside man di spike lee, anche se sembra diretto da suo cugino), oppure delle svolte coatte ignoranti AO' (penso a the town). in questo caso il cast è degno: ben foster, giovanni ribisi e j.k. simmons come comprimari non è cosa da poco (anzi!), dunque probabilmente il film è banalmente lack of screenplay.
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mercoledì, ottobre 17, 2012
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martedì 19 luglio 2011
the italian job
la cosa piu' bella di questa versione e' l'amore per la FAMIGLIA. vien voglia di abbracciare i propri genitori, per chi ha la fortuna di averceli entrambi.
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martedì, luglio 19, 2011
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venerdì 29 aprile 2011
stone
il regista e' un cialtrone, john curran; mi fa davvero molto piacere (compiacimento personale) ricordare chi sia controllando in rete tempo dopo la visione, che' sul momento non mi veniva in mente (per fortuna): durante la visione pensavo "ma che cazzo e' questa roba da lynch-wannabe in salsa religiosa? cosa c'e' di piu' sgradevole, nell'anno 3000, dei lynch wannabe? ancora? madonna..." e poi, come detto, dopo aver controllato in rete, ho ricordato che il regista e' quello de i giochi dei grandi (lynch-wannabe sul tema sesso) del 2004, poi nel 2006 incontra norton sul viale del rimbambimento* e lavora insieme a lui ne il velo dipinto, poi delle cose dispensabili (per altro con al pacino) ed infine di nuovo norton con questo.
ah, nota a margine: una caratteristica di questa sottospecie di umano che fatico davvero a definire "regista": oltre ai richiami (...) a lynch, i suoi film hanno un'altra peculiarita': suscitano spesso il comico involontario e la sceneggiatura spesso e' discutibile, quando non proprio risibile. complimenti, belle caratteristiche.
* = io ignoro cosa gli sia accaduto, ma quest'attore sta seriamente male. dev'essergli accaduto qualcosa al cervello, dev'essere andato in pappa per essersi sentito troppo bravo, per non aver saputo gestire la fama/pressione/cazzodurismo dopo certi film, oppure deve prendere sonore verghe nel deretano, comunque sia e' alla frutta da moolti anni e piu' passa tempo e piu' peggiora, non c'e' proprio verso che si riprenda. ormai non so piu' nemmeno perche' reitero la visione dei film con lui: se non si recita addosso poco ci manca, quando non lo fa non e' incisivo come una volta, sembra auto-citarsi, ma alla fine c'e' una specie di costante alla lost volta ad accomunare tutte le pellicole: sanno di merda.
poscritto attoriale:
milla, moglie di norton nel film, spesso e' nuda (le inquadrano spessissimo i piedi mentre se li tocca) e copula praticamente con chiunque le capiti a tiro, naturalmente fatta eccezione del marito; tra le altre cose, norton rimanda un po' a schegge di paura (il famoso esordio nel cinema insieme a richard gere).
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venerdì, aprile 29, 2011
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giovedì 18 novembre 2010
the illusionist
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giovedì, novembre 18, 2010
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sabato 2 ottobre 2010
fratelli in erba - leaves of grass

poscritto attoriale:
non ho mai visto cadere cosi' in basso edward norton e non mi spiego come mai abbia potuto partecipare ad una risibile stronzata del genere. piu' che altro mi preoccupa rintracciare in questa prova attoriale di norton assoluta approssimazione, quasi come che in questo film avesse dimostrato di NON saper piu' recitare, di non avere piu' il benche' minimo talento. lo guardi in questo film e pensi: "questo attore e' alla frutta, probabilmente non sara' mai piu' in grado di recitare". la mimica facciale era a dir poco imbarazzante, mi ha fatto davvero pena. e parlo di un attore che amo.
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sabato, ottobre 02, 2010
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martedì 2 dicembre 2008
il velo dipinto
trama: una maiala rimbalza di cazzo in cazzo fino a quando non incontra romeo. "forrest gump" ignaro della di lei natura decide di sposarla. lei si cheta per 6 mesi ma poi non riesce a resistere alla *fregola*.
QUESTO FILM MI RICORDA QUALCOSA!
la morale e' che l'uomo e' puro di cuore e le donne sono tutte puttane.
lunedì 17 novembre 2008
pride and glory
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mercoledì 16 luglio 2008
l'incredibile hulk spacca
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mercoledì, luglio 16, 2008
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