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sabato 22 giugno 2013

the bay


barry levinson passerà alla storia del cinema per aver diretto good morning vietnam, con robin williams, ma di film di alto livello ne ha girati più di qualcuno: tin men (lo raccomando a chiunque, è divertentissimo), rain man, rivelazioni, sleepers. per il resto cose egregie ma non da tramandare né raccomandare caldamente, solo cose oneste e degne di un mestierante, da consigliare solo a chi soffre di bulimia (presente). questo fino a 10/15 anni fa, perché negli ultimi 3 lustri ha girato solo stronzate: l'invidia del mio migliore amico (se non il peggior film con ben stiller poco ci manca), l'uomo dell'anno, disastro ad hollywood, ed ora questo. l'aggravante di quest'obbrobrio, a differenza delle altre stronzatine anonime è che qui non solo non siamo dalle parti dell'americanata da noleggio senza pretese, bensì le pretese sono altissime. la trama entra in un singolo lembo di carta igienica che viene dalla guerra fredda: gli imperialisti (non si precisa chi) e le multinazionali (non si precisa quali) hanno un solo interesse: fare soldi. così tutti fanno finta di nulla quando accade un incidente nucleare che sversa merda nel mare, precisamente in una baia; per di più un'azienda di pollame deposita tonnellate di escrementi di polli, che sono pieni di steroidi per far crescere i polli, e quindi... (rullo di tamburi) dei normalissimi pidocchi marini presenti nel pesce crescono grazie agli steroidi per colpa dei mutamenti genetici. ne consegue che il comunismo è l'unica soluzione e le multinazionali e il nucleare sono cose sbagliate, così come bush, berlusconi ed il giornale, go vegan.
solamente i mongoloidi del movimento 5 neuroni, coadiuvati da qualche tossico uscito da un centro sociale a caso, potrebbero accettare simili idiozie senza sbellicarsi dalle risate per il comico-involontario per poi mandare tutti a fanculo. negli anni '80 queste cose venivano girate, ma l'intento era girare B-MOVIES per far ridere la gente, non documentari senza sceneggiatura pretenziosissimi, credibili e seri come roberto faenza.

giovedì 13 giugno 2013

romanzo di una strage

marco tullio ostilio giordana quando si allontana dall'inchiesta e dai fatti di cronaca ben precisi, come in quando sei nato non puoi più nasconderti, fa tonfi nell'acqua destinati a cadere nel dimenticatoio; è un regista d'inchiesta, pertanto ha senso solo ed esclusivamente in quell'ambito. tralasciando sangue pazzo che all'interno della sua produzione possiamo definire come scorreggina fuori contesto, pasolini delitto italiano mi ha annoiato, i cento passi mi ha fatto ridere per il comico involontario e l'ipocrisia di fondo di quei terroni cialtroni che ancora ciarlano riguardo l'utopia di "combattere" la mafia (quando invece è da ringraziare e tenersela stretta), con la meglio gioventù invece mi ha piacevolmente stupito, lo ho apprezzato davvero, e questo perché quel film per la televisione, fiction rai, era ammantato da forti connotati familiari, sembrava quasi di vedere un lungo spot della barilla della durata di 10 ore, diciamo. ah, l'accezione in questo caso è positiva.
quando, invece, come in questo caso, giordana si dedica al cinema d'inchiesta tout-court, finisce per annoiarmi per varie ragioni: la prima è che è una zecca di merda ed i suoi film, così come tutte le zecche, sono di parte, lontani dal rispetto per la democrazia, lontano dalla verità, ammantati da cazzate moraliste d'accatto del "volemose bene" e "coccoliamo i negri", come sono soliti fare quegli sporchi parassiti che ammorbano il nostro paese; la seconda ragione è che questo particolare settore del cinema italiano, settore che reputo nobile e che seguo assiduamente, ha dato il meglio 40 o 50 anni fa, di certo non oggi. se 40 anni fa, mentre accadevano fatti deprecabili, dei registi coraggiosi sfidavano il potere (le virgolette qui e altrove aggiungetele voi) raccontando quel che accadeva a loro in quel preciso momento storico, servendosi per altro di autentici mostri come gian maria volonté, il risultato era questo: ammirare dei film potentissimi, che mietevano premi in lungo e in largo in europa e nel mondo (non le cazzatelle come i david donatello che vince giordana, per capirci), e tantissime persone finirono per ammirare e ricordare certi prodotti per decadi intere.
giordana, invece, siccome non ha attributi ed è il solito comunista che guarda al passato col broncio mentre indossa una giacca a quadri con le toppe sui gomiti (sospetto abbia anche la forfora), non racconta ciò che accade di brutto oggi, bensì quello che accadeva in quegli anni, di fatto "scontrandosi" con nessuno, perché a nessuno fotte sega di vedere un documentario su piazza fontana quando qualsiasi italiano che non sia ritardato o under-15 sa già benissimo tutto riguardo l'accaduto. potrebbe girare un film d'inchiesta sull'ilva a taranto, magari una cosa tipo erin brockovich per capirci, con tanto di attoroni internazionali, ed il mondo guarderebbe a noi e lui otterrebbe premi e chi di dovere lì a taranto magari (forse) stringerebbe le chiappette (spero che tutto il marcio che stan perpetrando a taranto ricada su di loro, non sulla loro stirpe: su di loro). questo perché lottare contro il potere presente vuol dire avere attributi ed acquisire valore storico, oltre che meramente cinematografico (se si hanno le capacità, chiaro); al contrario, "lottare" contro il potere di 40 o 50 anni fa non vuol dire nulla, perché la verità è che oggi a nessuno frega un cazzo di quel che è accaduto al povero pinelli. a qualcuno ancora ancora interessa qualcosa dell'ilva, dunque avrebbe più senso parlar di quello.
tutto questo è un vero peccato, perché il cast comprende mastandrea, colangeli, gifuni, tirabassi, zingaretti, favino, michela cescon e lo cascio, ovvero più o meno tutto il meglio che l'italia può offrire.

martedì 21 maggio 2013

too big to fail

queste scempiaggini dall'estetica da televisione, fiction rai, sono noiosissime e non servono a nulla: due ore riassumibili nel concetto: con i mutui subprime ed altre sublimi nefandezze i laureati di harvard accumulano decine/centinaia di milioni di dollari mettendolo nel culo alla gente comune. l'altra volta era margin call, stavolta quest'altra stronzata tratto da un libro inutile che spiega in 400 pagine quello che abbiamo visto al tg, raccontato meglio e riassunto in un servizio di 3 minuti. non servono centinaia di pagine per capire che l'occasione rende l'uomo ladro, che i governi sono burattini in mano ai poteri economici che fanno e disfano quel che vogliono, e soprattutto continueranno a farlo, perché chi governa non ha il minimo interesse a porre dei paletti per mettere un freno. il tutto, con la fotografia della fiction rai e con il ritmo di un film di chabrol (il regista della noia). credo di aver detto tutto. mi piace pensare che william hurt, paul giamatti, james woods e bill abbiano aderito a questa stronzata perché sommersi dai debiti dopo aver investito tutti i loro averi nella lehman brothers.
pullman

martedì 25 dicembre 2012

le quattro volte

i pastori sardi ed il documentario di merda su di loro e sulla loro vita. la cosa più rumorosa in questo esempio di stupro anale nei confronti del cinema è il campanaccio legato a Capra Casuale o l'abbaiare di Quell'Altro Cane del pastore. ogni tanto dei pastori si accompagnano con i loro bastoni. sullo sfondo, a volte piove. e non finisce mai.


 le quattro volte

sabato 15 maggio 2010

religiolus vedere per credere

se ve lo siete persi ve lo consiglio. "a come documentario" non deve spaventare perche' non siamo dalle parti di michael moore dato che qui si ride un casino e non ci si annoia come con la merda del grassone. vengono messe alla berlina le 3 principali religioni monoteiste (come da locandina) e lo si fa andando a gerusalemme (piuttosto che al vaticano) ad intervistare con telecamera a mano i diretti interessati. io l'ho visto 3 volte perche' e' irresistibile. spiace che qui sia passato inosservato (e' anche comprensibile: se il vaticano non si fa sentire nella sua nazione... dov'e' che si dovrebbe far sentire, in nuova zelanda?), ma potete sempre rimediare scaricandolo e facendolo vedere a tutti i bambini che conoscete: li renderete persone migliori. il comico americano protagonista e' un portento.

religiolus vedere per credere

giovedì 6 maggio 2010

grizzly man

da un po' di tempo sto constatando che ad herzog dovrebbero togliere la cinepresa e mandarlo a fanculo in un qualche luogo remoto e lontano da qualsiasi media (non dovrebbe mai piu' comunicare con nessuno), magari in un'isola sperduta e inaccesibile tipo quella di papillon (perfino steve se la prese nel didietro!), oppure in una qualche casa di riposo che lo tenga sempre in coma farmacologico. gli auguro questo per il suo bene, non credete. mi spiego peggio. avete presente quando vedete un cavallo a terra agonizzante dal dolore? bene. le persone che vogliono bene a quel cavallo e che tengono alla sua vita, a quel punto che cosa fanno? gli sparano in testa e lo sopprimono. bingo. non c'e' altro motivo per cui il signor werner stipetic debba rimanere in vita (ve ne sono molti per sopprimerlo, invece). non aggiungo nient'altro su questa "opera" (AHAHAHAH!) perche' non se ne deve parlare assolutamente: dobbiamo dimenticarlo e, possibilmente, sopprimerlo. amen.

poscritto televisivo: hehhehe, che bello vedere werner da fabio fazio mentre "risponde" a domande mongoloidi fatte da un ritardato e ciurla nel manico sul significato di quel che fa con il solo scopo di far due lire e portare altri 2 gonzi al cinema. hehhehe ke belle le markette ihihih, va bene essere intellettuali ma alla fine w le veline e w la fika. hihihih.

shitty man DVD-RIP

sabato 13 marzo 2010

la strada di levi

sapete bene come la penso su come andrebbero trattate certe tematiche e soprattutto su quel che dico riguardo gli italiani alle prese con gli e., per cui se il pollice dice okay un motivo ci sara'. il regista e' davide ferrario (tutti giu' per terra, guardami, dopo mezzanotte, tutta colpa di giuda) e questo documentario e' tratto dalla tregua di levi. piu' che imitare footlocker con le solite inquadrature a migliaia di scarpette in bianco e nero, la strada di levi e' esattamente il racconto di uno che scappa da luogo brutto e cerca di tornare casa, ma e' talmente spaesato che vaga senza meta. dunque questo e' un on the road di davide ferrario e tutta la sua troupe intenti a ripercorrere esattamente la strada percorsa (a suo tempo a piedi per mesi e mesi) da levi, senza stucchevoli scarpette in bianco e nero ne' fastidiosissime fiammiferaie infreddolite ne' bambine vestite di rosso o alle prese con diari. e non e' nemmeno pesante come si puo' pensare.

la strada di levi

lunedì 15 febbraio 2010

super size me

trama: la tua giornata inizia *sempre* con una colazione grassa da mcdonald's, prosegue con un pranzo a base di 5 panini grassi e bisunti e ci bevi sopra 2 litri di cocacola, poi fai uno spuntino con 1 chilo di patatine fritte ed una cena simile al pranzo = ti si alza il colesterolo, alla lunga potresti morire. se fai tutto questo senza fare alcun movimento durante la giornata = potresti morire prima.

appero'. complimenti per l'arguzia. io penso seriamente che tutti i comunistini, i travaglini, quei dementi dei commerci equi e solidali (pe' chi venne) siano degli ignoranti, coglioni e ritardati che dovrebbero occupare meglio la propria vita sul mondo stando in un campo di concentramento per manifesta inferiorita'. gentucola del genere l'ho gia' vivisezionata riguardo fast food nation (se ve la siete persa: riderete). comunque, se non ci fossero questi mongoloidi, se non ci fossero i ragazzini in piazza a urlare "gelmyni putana!!!" e se non ci fossero tutti gli annozero del mondo: bisognerebbe proprio inventarli. sono esilaranti. dei furbissimi riescono a fare soldi con questa merda e ci sono milioni di coglioni nel mondo che gli vanno dietro. pazzesco. non c'e' niente da fare: bisognerebbe proprio inventarli.


super size me

lunedì 27 ottobre 2008

fast food nation - raccolta differenziata


Riduzione/Riutilizzo
Da circa un mesetto facciamo regolarmente la spesa presso un negozietto biologico a Palermo. Ovviamente quando andiamo a fare la spesa abbiamo le nostre belle e resistenti buste di tela, tuttavia non possiamo in alcun modo evitare (o meglio un modo c'è ma ci arrivo dopo...) le bustine di plastica per l'ortofrutta. In sostanza, se io compro: patate, cipolle, zucchine, carote, zucchine, mele, arance e magari fermiamoci qui che non mi viene in mente altro, succede che arrivo a casa mettiamo la roba nel frigo e ci ritroviamo con sette bustine di plastica che contenevano l'ortofrutta e di cui in generale non sappiamo che farcene. (cazzo, questi si' che sono problemi) Sono talmente piccole che diventa difficile anche pensare di utilizzarle come sacchetti della spazzatura. (...che abbiamo inventato apposta per mettercele dentro) Dopo un pò di tempo ho pensato che forse sarebbe stato conveniente per tutti se, piuttosto che continuare ad accatastare questi sacchettini a casa non avendo il cuore di buttarli (l'altro giorno per sbaglio ho calpestato un'aiuola ma sono andata a confessarmi e poi di corsa a casa in ginocchio sui ceci. biologici, ovviamente), avessi riutilizzato questi sacchettini esattamente per lo scopo per cui sono stati progettati e cioè come "contenitori" temporanei (dal negozio a casa) di ortofrutta. E quindi da allora ogni settimana mi presento al negozietto biologico con questi sacchettini "riciclati" (ma forse in questo caso sarebbe meglio dire "riutilizzati") per fare la mia spesa ortofrutticola settimanale. I gestori del negozio si sono abbastanza stupiti della cosa (anche io mi stupirei se la gente uscisse di casa con la merda in testa e mentre aspetta alla fermata del tram sputasse in aria facendosi ricadere in faccia la sputazza solo per ingannare il tempo) (e ci hanno elogiato, e anche ringraziato, tantissimo) (si', infatti se parli male di loro fanno 'orecchie da mercante'; anche i venditori di auto usate elogiano e ringraziano. tantissimo) perchè in tanti anni di attività siamo i primi ad aver avuto un'idea del genere. (NON STENTO A CREDERCI) Invece la cosa che stupisce me è proprio il fatto che noi siamo i primi ad aver avuto una tale ideona del genere! (aspetta, ma sei ironico? stai facendo uno sketch?) Ma come? Un negozio biologico dovrebbe in teoria avere clienti "attenti" alle tematiche relative all'ambiente e, in tanti anni, noi siamo i primi ad avere avuto una tale illuminazione? (piu' che 'illuminazione' io parlerei di 'folgorazione': ha sempre a che fare con la corrente eh, ma non c'entrano le lampadine sopra la testa di archimede) La cosa mi lascia alquanto perplesso. (stubedo e' chi lo stubedo fa? nelle sgadole di gioggoladini non zai mai guello ghe di gabida?) Forse, in generale, piuttosto che lamentarsi tanto per la costruzione di un inceneritore di rifiuti bisognerebbe interrogarsi sui propri consumi e su quanti rifiuti produciamo giornalmente! Ragionare su quante sono le modalità con cui noi possiamo interferire con questo circolo vizioso, riducendo i rifiuti che produciamo giornalmente e ragionando sui possibili riutilizzi degli stessi prima di considerarli "spazzatura"! Un semplice gesto, come quello di cui vi ho parlato sopra, che non richiede nessuno sforzo (se non un minimo di organizzazione) (e un minimo di lobotomia temporale anteriore) evita la produzione di tantissimi rifiuti, evita che decine, centinaia, migliaia, milioni di sacchettini di plastica (financo triglioni. ora girano il seguito de "gli uccelli", solo con dei sacchettini di plastica al posto dei pennuti) vengano prodotti, che vadano in discarica, che vengano riciclati, che finiscano bruciati in un inceneritore!
Fine della riflessione. (ah ora dopo aver scagazzato si dice "fine della riflessione" e non "ho tirato lo sciacquone")


fast food nation 2 - la risposta
vedrò di guardare meglio il sito con l'aiuto dell'inglese di Chris ^__^"... a me l'idea affascina molto anche se schizzinosa come sono sarebbe un po' difficile..Magari ci sono modi più soft di fare questa cosa? Fare come food no bombs e farsi dare gli avanzi dai negozi o dai mercati? Io lo faccio già per i miei topotti e funziona molto bene :O) Figuratevi che a volte alcune cose le mangiamo io e Chris.. (be' certo e' evidentemente "schizzinosa" per usare 2 volte una busta, pero' non si fa problemi nel mangiare la merda destinata ai topi) Per esempio:
frutta: i topi ne possono mangiare poca quindi noi la puliamo togliamo la parte brutta e facciamo frullati
pomodori:ai topi non fanno impazzire (saranno schizzinosi?) quindi spesso ci facciamo noi il sugetto per la pasta
ieri abbiamo rubato dalla cassetta di avanzi per i topi; un peperone praticamnente sano e una zucchina solo un pochino incisa per sbaglio (nei negozi appena la frutta e la verdura non sono più bellessime non riescono più a venderle (che strana gente che c'e' in giro eh?!?)) per fare il ripieno della torta salata con l'okara.. (okaka gioca nella roma e poi e' negro: mi rimarrebbe sullo stomaco)