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mercoledì 19 giugno 2013

breaking bad


non so come mai io abbia tenuto per 2 anni la bozza di breaking bad, boh, forse perché me l'ero persa a pagina 3. comunque sia: è il miglior telefilm degli ultimi anni perché combina alla perfezione nerdismi vari (chimica for dummies, adolescenti e droga) con l'intrattenimento on the road (nonostante il protagonista insegni chimica è un figo della madonna tipo fox mulder in x-files o, stesso ruolo but different location, californication) e la capacità di far ridere veramente, non con le stronzate da sit-com medio-tedio tipo big bang theory e altre cose sorpassatissime per via delle risate fittizie, il pubblico presente alle registrazioni delle puntate in "diretta", gli applausi finti durante la puntata, gli "oooohhhh!" e roba che puzza tanto di anni '80. quel genere di cose hanno detto tutto negli anni '70 (alcuni a volte li dimenticano, ma c'erano dei telefilm fantastici!) e '80; proprio a voler stringere si può arrivare agli anni '90 ed i primi anni duemila con friends, che a mio modo di vedere ha sancito la FINE delle sit-com del secondo millennio. nel terzo millennio i telefilm non sono più stupidi, così come lo poteva essere miami vice, sono cervellotici, intricatissimi, con una componente psycho anche nelle commedie rosa (il che è tutto dire, una volta sarebbe stato impossibile), in una parola: sono molto più vicini al cinema che in passato, anzi a spesso e volentieri anche migliori del cinema vero e proprio.
breaking bad quindi è uno di quei telefilm che rappresenta l'inizio del nostro millennio e forse lo è più di lost, che negli anni '60 in america sarebbe potuto tranquillamente esistere (invece questo assolutamente NO), specie se si pensa che in quegli anni, ma forse ancor di più nel decennio precedente, nel mondo c'era il boom della fantascienza e realtà parallele praticamente ovunque (al cinema, ma anche su carta: chi ha pensato a urania?).
è vero che breaking bad non potrà mai essere quello che è stato CSI per i telefilm del terzo millennio (CSI = big bang), nonostante ciò rappresenta in modo migliore questi anni: siamo tutti un po' psycho se si presenta l'occasione, ma soprattutto: l'assunto che i soldi giustificano qualsiasi cosa ed hanno completamente sdoganato concetti come dignità, integrità, rispettabilità e reputazione è ormai dato per assodato in tutte le latitudini e longitudini del globo, quindi essendo tutti asserviti al dio denaro possiamo fare qualsiasi cosa ed avere comunque, in ogni caso, una ragione per stare dalla parte dei giusti (tengo famiglia goes on).
per il resto, le etichette dicono tutto quel che c'è da sapere riguardo gli argomenti trattati nella serie, che naturalmente consiglio a mani basse a chiunque (NOTA DAL FUTURO: scrivo due anni nel futuro per dire che so benissimo che ormai tutti conoscono questa serie, ma non mi andava di cancellare qualcosa del passato perché non credo sia saggio interferire con quello che è accaduto nel passato, ritorno al futuro mi ha insegnato qualcosa). 

martedì 18 giugno 2013

brooklyn's finest


antoine fuqua è un osservato speciale da training day in poi perché quello è un filmone che chiunque dovrebbe guardare almeno una volta nella vita. ha diretto anche un altro film passato alla storia: shooter, con mark wahlberg, e per chi non sapesse nulla a riguardo, basti questo: è stata la fonte di ispirazione per call of duty, quindi ho detto tutto. per il resto, purtroppo, sempre un mare di nulla. king arthur è soporifero, mentre da un regista bam bam bam del genere era lecito aspettarsi fuoco e fiamme, magari però non in quel contesto medievale; l'ultima alba è lolloni dimenticati da dio con bruce willis e monica bellucci. questo è il suo penultimo film ed ultimamente è stato al cinema con attacco al potere (titolo originale olympus has fallen, da non confondere con l'attacco al potere di qualche anno fa con denzel, stravolto anche quello ché il titolo originale era the siege), con gerard butler come protagonista.
come potete immaginare dal titolo e dalla locandina: antoine fuqua torna all'ovile: siamo di nuovo dalle parti di training day, solo che sono passati gli anni, quindi ethan è invecchiato, meno idealista e tende a badare al sodo. solo che non è girato come training day, ovvero intrattenimento mode: ON, bensì con il mood di cose tipo crash contatto fisico, ovvero di chi mette in scena cose insulse come attori col broncio e cose insipide come varie sfaccettature della personalità, quindi il ritmo manca e ci si annoia. poteva essere un bellissimo film di sparatorie e droga con personaggi monodimensionali intenti a sparare gridando, invece commette l'errore imperdonabile di darsi arie, quindi se persino un regista del genere inizia ad atteggiarsi è la fine. è un peccato, perché il cast c'era.

lunedì 17 giugno 2013

colombiana


luc besson in veste di produttore e grand visir affida la regia ad un senza nome e confeziona colombiana, in odore di nikita. le uniche differenze sono: alla regia non c'è lui ed il film vale poco meno dello sporco che si accumula sotto un'unghia dopo una giornata di lavoro nell'orto, la protagonista ruba/uccide per vendetta. per i fans del genere (presente) la visione è affordabile, ma solo se veramente affezionati (presente), perché non offre spunti di sorta, la storia del resto è quello che è, anche se a livello di azione, ritmo (serrato) e fotografia non ci si può proprio lamentare.

venerdì 14 giugno 2013

le fate ignoranti


le fate ignoranti è l'unico film di ferzan ozpetek che valga la pena ricordare, oltre ad il bagno turco, suo debutto con alessandro gassman, che presentava qualche sintomo ma non la malattia che rappresenta il frocio turco al cinema, ovvero: scimmiottamento di almodovar, girotondo con i protagonisti a tavola, carrellata sui pasticcini. dopo questo film, perché per lo meno questo lo si può definire ancora un film a prescindere dai pareri personali, il diluvio universale: la finestra di fronte è un'esilissima storiella che, a scriverla, entra nel retro di un francobollo ed avanza spazio e se non fosse per il continuo comico-involontario (che per lo meno faceva uscire dal cinema con un umore pazzesco) verrebbe voglia di smontarla per farla diventare: la finestra in fronte; cuore sacro peggiora, se possibile, ulteriormente il livello attenuando il comico-involontario in favore di un insolente sostrato insultante, quindi al termine della visione ci vuole il maalox (per quelli che al termine della visione ci sono arrivati); dopo due tonfi pazzeschi, uno dietro l'altro, la checca si sente messa alle strette, la cosa inizia a piacergli e sforna saturno contro, uno sbadiglio per via delle idee_zero seppellisce il suo ritorno all'ovile; dunque, siccome la mente ormai da anni è persa e obnubilata da incommensurabile sovrastima di sé, lascia l'ovile per dedicarsi ad un'intramuscolo: un giorno perfetto (un auspicio?), sul quale credo d'aver detto tutto con la "recensione" e relative fotine esplicative; con mine vaganti si torna all'ovile ma per poco: si rimescola la minestra, cambiando qualche attore/incastro ed a forza di rimescolare il piatto non sta in piedi, se non per le coppiette coatte analfabete e proletarie che, desiderose di un film impegnato (non è una battuta) si dirigono verso quei lidi, perché la fascia di mercato di questo "regista" è costituita per la maggioranza da queste persone: le coppiette coatte analfabete (quando sceglie lei, ovvero quando si prendono una vacanza da bruce willis), le checche e le obese col gatto. magnifica presenza è l'ovvio passo più lungo della gamba e nel prossimo futuro lo attendiamo con l'ennesimo imperdibile protagonista intento a mangiare pasticcini e perdersi in "battute" sui gay che parrebbero prese da un cinepanettone medio-basso.

mercoledì 5 giugno 2013

veronica guerin


avere a disposizione come protagonista cate blanchett ed imbruttirla facendole indossare abiti maschili, fa la giornalista d'inchiesta, e mostrandola con un taglio di capelli orribile è una scelta pessima: non sfruttare la potenza della sua bellezza è un delitto. la trama in teoria non è male: in irlanda una giornalista determinata nella ricerca della verità non si piega davanti i criminali né davanti i potenti, solo che veronica guerin è diventata famosa col senno del poi (...) ed il film è dedicato alla sua memoria. dicevo "in teoria" perché in pratica la resa del film è pessima e fa passare una svolta come la sua morte come bere un bicchiere d'acqua panna: scivola via senza farsi notare. registicamente questo è il nulla, è l'anti-cinema. le inchieste giornalistiche tout court vanno bene sulla carta e poi ci si incarta il pesce, di certo non al cinema, che fino a prova contraria è altra cosa.
oltre a ciò, tenderei a far notare una cosa che altrove non viene raccontata: mettendo da parte le opinioni sul film, se mi addentro seriamente nella questione (giornalismo d'inchiesta contro il consumo di droga in irlanda) per quale motivo bisogna andare contro la droga? che senso ha fare giornalismo denunciando chi spaccia droga? chi spaccia droga, lo fa perché si guadagna tanto. e con quei soldi manda i figli a scuola, compra loro i giocattoli, dà un futuro migliore che altrimenti non avrebbero. non tutti hanno la fortuna di avere genitori facoltosi. oltre a ciò, l'acqua calda: la gente vuole la droga, è un vizio inviolabile come il fumare le sigarette, bere il vino a tavola o guardare le partite di calcio in tv. dunque il mondo non farà mai passi in avanti se si guarderà con spregio chi foraggia quel mercato. al limite che si vada a chiedere a chi ne fa uso per quale ragione lo fa e se, eventualmente, può farne a meno. a quel punto noi diremmo: perché dovrei farne a meno? tu puoi fare a meno di un tuo hobby? perché non la smetti di rompere i coglioni e te ne vai a fanculo? ecco, seriamente parlando credo che chi si batte contro i vizi della razza umana sia un demente, dunque non mi spiace affatto che una "giornalista" come veronica guerin sia sparita dalla faccia della terra.

martedì 28 maggio 2013

fire with fire


stupisce la presenza di bruce willis; è vero che così come morgan freeman accetta qualsiasi scrittura purché paghino, però di solito bruce sceglie progetti importanti, dal grosso budget, invece questa volta fa da comprimario ad una stronzata thriller coi nazisti che poteva andare bene al limite negli anni '90, ma non oggi. il budget è basso, gli effetti speciali quando crollano le palazzine per gli incendi, il protagonista è un vigile del fuoco, suscitano il riso involontario. la trama è impostata di default su wikipedia alla sezione "thriller americano standard", per cui non credo sia necessario apporre ulteriori commenti.

lunedì 27 maggio 2013

nudi e felici


ultimamente in tema di stronzate e rom-com jennifer aniston l'avevo vista in cose più riuscite ovvero come ammazzare il capo e vivere felici e mia moglie per finta, senza dimenticare il cacciatore di ex, che vi consiglio, anche se mi sembra che il livello stia diminuendo tanto che l'ultimo capolavoro era io & marley. questa invece è una stronzata che vale poco e considerato che le premesse erano adulti sempre nudi in una comune di hippies strafatti, donne bellissime e droga, il risultato è scadente. qualche scena qua e là è okay, ma lo consiglierei solo ai fan sfegatati di jennifer.

sabato 25 maggio 2013

cogan - killing them softly


questo capolavoro è stato censurato ed oscurato da obama così come gli ebrei oscurato, censurano e controllano il cinema affinché ogni 3 mesi sia possibile dire: "per non dimenticare", "noi ebrei siamo vittime" e facendo attenzione a che nessuno distribuisca film in cui vengano anche solo criticati (puoi criticare i cattolici, puoi criticare gli islamici, non puoi criticare gli ebrei al cinema). obama è un figlio di puttana, perché a lui rode che mentre nella pellicola passava lui in un televisore con i suoi discorsi speranzosi alla: "yes we can" c'era BRAD PITT pronto a smerdarlo.
che fai, ora te la prendi anche con thomas jefferson? 
amico mio, jefferson è un santo americano, perché ha scritto le parole: "tutti gli uomini sono creati uguali", cose in cui evidentemente non credeva visto che fece vivere i suoi figli in schiavitù. era un ricco enologo stufo di pagare agli inglesi troppe tasse, così scrisse quelle belle parole e aizzò la plebaglia che andò a morire per quelle parole mentre lui rimaneva a casa a scolarsi il suo vino e scoparsi la sua schiava. e QUELLO (indica obama che parla in tv) viene a dirmi che viviamo in una comunità?? ma non farmi ridere! io vivo in america, e in america tu sei solo. l'america non è una nazione: è soltanto affari. e adesso pagami!

lunedì 20 maggio 2013

flight


dal trailer non mi incuriosiva per nulla: malcolm x come al solito è dio in terra e anche quando gli aerei cadono a pezzi e crollano lui riesce a salvare tutti con manovre aeree volte a cancellare alcune regole della fisica; tuttavia con le indagini si scopre che aveva bevuto ed allora l'america invece di santificarlo se lo beve e vuole gettar via la chiave. ed il trailer, purtroppo, come spesso accade, praticamente svela tutto il film. tranne un particolare. alla fine diventa un mega spottone pubblicità progresso: con tanto di denzel che al processo vuota il sacco, chiede scusa per essere un alcolizzato e si impegna a redimersi in carcere (si farà crescere la barba, tipo franceschini insomma) e si darà alla scrittura (tipo franceschini insomma) ed esorterà i giovani d'america a non bere. io però trovo che il suo avviso sia una merda: meglio la parte del film in cui si ammazza di alcool, cocaina e sesso con donne di TRENTA anni meno di lui, a volte insieme ad un john goodman che ormai fatica ad entrare dalle porte. questo perché l'unica pubblicità veramente progresso è questa: l'unico dio su questo universo è il dio denaro, e con quello si fa una bella vita, e la bella vita consiste nel fare tanti soldi stancandosi poco, ed impiegare il proprio tempo alle feste, bevendo, drogandosi e facendosi persone molto più giovani e belle di noi. però avrà capito tutto lui: meglio dire la verità, farsi togliere tutti i soldi e passaare TRENTA CAZZO ANNI in carcere diventando la bambolina preferita di qualche negro con l'aids. sicuramente ha ragione denzel, io sbaglio.

martedì 11 dicembre 2012

le belve

ATTENZIONE ATTENZIONE: la visione di tale film è da ritenersi obbligatorio-tassativa per chiunque legga questo messaggio. non esagero se affermo che raramente in vita mia ho visto un "film" (se così si può dire) più obbrobrioso di questo. proprio perché il film è a dir poco scandaloso senza se e senza ma, sconfina continuamente nel comico-involontario e lo fa talmente tanto da sfociare nel sublime, dunque ne consiglio la visione. domanda: la vorresti vedere o no la donna più orrenda dell'umanità? io sì, così come mi attira l'idea di un circo popolato da freaks, nani, guerci, zoppi, monchi e compagnia cantando. vi basti sapere questo: in teoria, stando al titolo, trame e trailer, dovremmo essere dalle parti di una vita al massimo o giù di lì, anche se forse il testosterone del trailer poteva far presagire vaccate/cafonate alla robert rodriguez (quindi più artigiani che artisti), invece siamo dalle parti dei teletubbies, dalle parti di chi non calpesta le aiuole. la faccio breve, la chiudo qui: in OGNI cinema romano è durato due giorni, tranne che in un cinema al pigneto, noto covo di zeccacce di merda e pieno zeppo di ristoranti vegani di zecche pacifiste. ho detto tutto, non credo sia necessario apporre ulteriori commenti.


le belve vegane

martedì 30 ottobre 2012

the rum diary - cronache di una passione

ora ho finalmente capito come mai rum diary ha faticato per avere una produzione ed una distribuzione: il materiale è immondizia, non vale nulla. il regista è un senza_nome coadiuvato da quell_altro, dunque il tutto scorre via anonimo e privo di stile come una qualsiasi fiction su raiuno, e johnny depp dimostra ancora una volta di non essere in grado di tenere in piedi un film da solo (non è mica kate winslet, cate blanchett, di caprio, ryan gosling, etc). tolto il contesto droga, alcol, "pazzia" non rimane nulla perché non c'è alcuna trama, nulla da dire né da fare, uno scopo da raggiungere, nada, il vuoto assoluto. supercialmente c'è johnny sempre ubriaco o fatto di qualcosa, ma, appunto, il film è superficiale perché tolto quello non c'è altro; la cosa non sarebbe neanche un problema se il testo valesse qualcosa e il regista avesse qualche capacità, ma dato che non è così non si ride MAI per due ore di film in cui gli attori si drogano e bevono, ed è un'impresa titanica non far ridere mai lo spettatore con premesse del genere. infatti, già ad inizio film si avverte la netta sensazione che il film arranca di brutto, magari tranne qualche sporadico abbozzo di risolino a denti stretti. ed il risultato, dato l'argomento, non può che essere umano: la sensazione di trovarsi ad una festa in cui tutti (gli attori del film) sono sballati, stravolti, devastati e divertiti, mentre tu (lo spettatore) sei l'unico sobrio. non poteva non essere un flop colossale anche al botteghino.


the rum diary

mercoledì 17 ottobre 2012

contraband

non so se il film non funziona per via del regista islandese (potrebbe darsi), per la trama o per altro, comunque non funziona. il fatto è che il genere delle rapine in banca (e furti in genere, spaccio di droga, contrabbando) è un terreno battuto da, quanto? 100 anni? da quando esiste il cinema c'è l'assalto alla diligenza, quindi uscirsene con prodotti di livello non è facile. recentemente, lo stesso wahlberg ha partecipato al remake the italian job con ed norton (tra non molto arriverà il seguito, the brazilian job) e lì il livello era alto, complice anche quella sana dose di ironia vitale per un genere che ha detto tutto 40 anni fa, a dir poco. queste robe suonano sempre come già viste, per cui per sollevarle dall'anonimato di una visione sbadigliosa invernale da soli a casa sul divano, servono un cast degno (penso al godibilissimo inside man di spike lee, anche se sembra diretto da suo cugino), oppure delle svolte coatte ignoranti AO' (penso a the town). in questo caso il cast è degno: ben foster, giovanni ribisi e j.k. simmons come comprimari non è cosa da poco (anzi!), dunque probabilmente il film è banalmente lack of screenplay.



contraband

sabato 17 marzo 2012

laurel canyon - dritto in fondo al cuore


dalla trama sembrava interessantissimo: christian bale e' il figlio di frances mcdormand (la moglie dei fratelli cohen), produttrice musicale di successo ed accanita drogata/zoccola assaj scurrile. lui a forza di stare tra musicisti che fumano tutto il giorno scopando con chiunque e facendo continui bagni in piscina sorseggiando cocktail, non e' che decide che il paradiso in terra esiste eccome, bensi' refrattario se ne va per gli affari suoi e si laurea in medicina ad harvard, comportandosi da ligio settantenne che indossa tweed. con la morosa kate beckinsale, dopo la laurea, decide di tornare a los angeles a casa della madre che dovrebbe essere sfitta, e invece...

i presupposti per qualcosa di divertentissimo in pieno stile quasi famosi c'erano tutti, invece rovinano il tutto ammantandolo non tanto di romanticismo tout-court, quanto di pseudo-perversioni pacchiane e d'accatto, stile sex crimes girato a scampia con napoletani analfabeti con la panza. non c'e' quasi mai umorismo, quindi gettano alle ortiche tutto il ben di dio a disposizione con queste stronzate di gente che si cruccia per l'amore, il tradimento, kate saffo con la madre del suo fidanzato, etc. il punto piu' basso della carriera di tutti.

sabato 28 gennaio 2012

luther 2° stagione


la prima stagione del poliziesco d'ebano d'albione tutto sommato m'era piaciuta: aveva parecchi difetti, molte volte ricordo che sbuffavo e stavo li' li' per spegnere, pero' il ricordo complessivo non era negativo. e' arrivata la seconda stagione e l'ho gradita assaj piu' della prima: messa da parte la (non-) storia d'amore con la serial killer sociopatica, tutta la serie ne ha giovato e m'e' sembrata piu' leggera, fruibile, godibile. certo, una sottotrama, o meglio: un filo conduttore, che unisse tutti gli episodi (tra un caso e l'altro) c'era anche in questa stagione qui, pero' il tutto era molto piu' gradevole, meno artefatto, piu' plausibile. ah, ecco: ad esser poco plausibile stavolta erano i due killer: gemelli (maladia) impazziti dopo anni passati in solitudine a giocare ai giochi di ruolo ammazzando draghi... tirando dadi (...) andando in bianco e scopando mai (...e vorrei ben vedere). ecco, la loro evoluzione in qualche punto era sbrodolata, pero' il finale pirotecnico, davvero potente e cinematografico, ha mitigato lo sfrangiamento di ovaie che trasmettevano. gli altri killer, invece, erano uno spasso: pazzi e sfigati al punto giusto.
a questo punto, se non ne avete mai sentito parlare: consiglio di partite da questa stagione, nonostante all'inizio c'e' il rischio di rimaner cosi': "???" (dovete andare ad intuito, ma si intuisce facilmente), perche' e' migliore della prima.

di seguito ci sono tutti e 4 gli episodi della seconda stagione. nel link al post della prima stagione, naturalmente c'e' la ranocchia con gli episodi di tutta la prima stagione (sempre 4) in un unico file.

LUTHER seconda serie episodio UNO


episodio DUE

episodio TRE

episodio QUATTRO (l'ultimo)

venerdì 28 ottobre 2011

pusher 3 l'angelo della morte


la caratteristica piu' gradevole della trilogia pusher e' questa: il senso di continuita' dei personaggi nei vari seguiti. continuita' che finisce per far empatizzare con essi anche se sono spacciatori, ladri, assassini, o banalmente idioti fatti e finiti. nel primo, il protagonista e' frank, uno spacciatore che "fa male i conti" (mi piacciono, gli eufemismi) e si ritrova accerchiato dalla polizia e minacciato di morte dai malavitosi per debiti; nel secondo il protagonista e' tonny, che sta a frank come manolo "manny" ribera stava a tony montana in scarface, ed il secondo pusher e' incentrato su di lui e sui problemi col padre, con la "moglie" e le frustrazioni che ne derivano (ma il film fa ridere, non bisogna pensare ad introspezione da "prodotto autoriale medio"); questo e' incentrato su milo, lo slavo capo-zona che nel primo film cercava frank per ucciderlo, e questa volta sara' lui ad avere problemi.
se primo e secondo sono film cazzoni e pregni di umorismo (a volte anche involontario), in questo l'atmosfera e' tutta diversa e probabilmente dipende dal fatto che prima frank e poi tonny erano ragazzi, quindi coglioni, mentre milo e' un vecchio spacciatore che si avvicina alla "pensione", quindi perde colpi, per lo piu' vive di ricordi e/o rimpianti, etc.
molti definiscono 'sta roba una ciofeca, specificando che man mano in questa trilogia sono andati sempre peggio, io invece preferisco questo agli altri due proprio per la sua atmosfera diversa (cupa) e soprattutto per il finale mesto.

sabato 22 ottobre 2011

pusher 2 sangue nelle mie mani


a me nicolas winding refn piace. e' il classico regista che divide, nettissimo, da "o bianco, o nero", di quelli che prendono sempre posizioni precise e che, dunque, per questo motivo spesso finiscono per irritare, per star sul 8===D a tutti, pero' su persone del genere la penso cosi': preferisco sempre chi prende posizioni nette (anche quando non sono d'accordo con quel che predica), decise e soprattutto chiare, rispetto a chi "dice e non dice", rispetto a chi si trincera dietro il cerchiobottismo, rispetto a chi ha una buona parola per tutti (come sorrentino. a fanculo voi e le parole buone per tutti). certo, questo regista per lo piu' sino ad ora ha fatto ridere, cosi' amante del cinema di serie q girato con i piedi, con sceneggiature ogni tanto veramente imbarazzanti (di solito lo sono 'mediamente'). al cinema in questo periodo e' con drive, quindi magari lo conoscete anche senza saperlo.
ah, oltre a cio', apprezzo NWR anche per questo motivo: siccome ha una passione smodata per il cinema, quando non trova un finanziatore per i suoi film suol metterci soldi di tasca propria, oppure se li fa prestare; siccome filmacci come bleeder, fear x ed altri sono stati dei fiaschi su tutta la linea, pare che il nostro sia andato sotto di qualche milione di dollari, quindi "costretto" ad inventarsi il seguito del suo successo maggiore (pusher) per pagare i debiti. dai oh: questi sono aneddoti da cinema d'altri tempi! non del cinema che nasce in base a quello che frulla in testa a numerosissimi consigli d'amministrazione!
qui c'e' poca roba, il prodotto e' brutto, dalla prima all'ultima inquadratura si ha continuamente la sensazione di stare a guardare una stronzata, ma alla luce di tutto quanto detto: come fai a non volergli bene, come fai a non apprezzare anche le (numerosissime) scene comico-involontarie che sembrano rievocare i personaggi pasoliniani riveduti e corretti?

poscritto dell'educazione, della tolleranza e della bonta' cristiana:
ritardato, vaffanculo. fottuto ritardato. cazzetto moscio ritardato handicappato. stronzo sordo handicappato. ritardato vaffanculo ritardato. mi ascolti o no ritardato, handicappato? alzati, scemo ritardato. scemo! ritardato!!

pusher 2

mercoledì 14 settembre 2011

bug - la paranoia e' contagiosa


lo sa solo satana quanto mi piaccia il cinema di william friedkin, quanto rispetto io nutra per lui, quanto adori ashley judd (praticamente qui reitera il miglior ruolo della sua carriera. si', naturalmente parlo di quel filmone in cui ha recitato insieme a dylan di beverly hills 90210) e quanto consideri perfetto michael shannon (the woodsman, world trace center, onora il padre e la madre, revolutionary road, remake de il cattivo tenente, my son my son bla bla bla e jonah hex) nei ruoli dello schizzato, pero' questa roba fa schifo. non e' che non riesce a trasmettere la paranoia, e' che molto semplicemente suscita il comico involontario dopo 5 minuti e tu sei li' a ridere, oppure a chiederti "???", financo rimanere "..." per ogni singola scena del menga o dialogo prossimo all'autismo. si', perche' penso che anche un autista avrebbe scritto dialoghi migliori. si fa fatica ad arrivare alla fine, ma non perche' il fatto che i protagonisti pian piano tendano a scarnificarsi (...) mi faccia ribrezzo, ve l'ho detto: e' che, davvero, questa e' una puttanata. ma lo e' talmente tanto che si fatica a credere che ci sia friedkin di mezzo. ora e' a venezia con killer joe e non oso pensare a che ROBA abbia potuto creare, perche' a me sembra che il suo cervello sia in pappa.
ah, ho la certezza di questo: tra i sociopatici, i nerd, gli sfigati in genere, i grassi, etc sicuramente questa merda avra' attecchito, ci sara' qualcuno di loro che gridera' al miracolo, o comunque ad una cosa tipo "dai devi vederlo e' un vero pugno nello stomaco, te lo assicuro", o "non si prende sul serio come quel coglione di aronofsky, lui e' un grande!", o "guarda, forse e' un po' cosi', ma se ti fai trasportare vai in paranoooooia!!! :woot: !!!". be', mandateli tutti a fanculo.


bug vado in paranoia se penso al film

martedì 6 settembre 2011

il RISOLUTORE


a volte non c'e' niente di meglio. film perfetto. capolavoro.

giovedì 4 agosto 2011

angels in america


mike nichols nei suoi ultimi film (piume di struzzo, i colori della vittoria, closer, la guerra di charlie wilson) fa ribrezzo (ho troppa stima per i suoi capolavori), ma questo lavoro per la tv americana e' gradevole. prende gli stati uniti della meta' degli anni '80, con l'h.i.v. che avanza, la caduta del muro di berlino e la conseguente perdita di ideali della gente, i gay che in quegli anni cadono come mosche, la perdita della fede, etc. certo, non e' cinema, e' un prodotto per la tv, pero' grazie al cast pazzesco il prodotto risulta godibile. magari e' sconsigliato adesso che e' estate e si tende a stare piu' insieme, ma se lo mettete da parte per vederlo nel classico e noiosissimo "lunedi' sera" invernale particolarmente freddo e piovoso... fara' il suo effetto.

mercoledì 6 luglio 2011

caccia al re: la narcotici


michele soavi ha il mio rispetto perche' nel corso della sua carriera si e' distinto in grandi prove, pero' il tema "tengo famiglia" o "devo pagare le bollette" non puo' giustificare cotal livello d'immondizia. non c'e' nemmeno da starci a perder tempo dietro parlando dei dialoghi (ricordate quando stanis in boris si sofferma sui dialoghi osceni della fiction italiana? "ma che dialogo e' "andiamo a comprare la droga", "ora sniffiamo la droga"? chi e' che parla cosi'?"), della trama piu' telefonata del mondo (anticipi tutte le scene, dialoghi, svolte, etc anche se stai cercando di digerire una cena calabrese) e degli "attori" coinvolti. da qualche parte qualcuno ha parlato di "fiction progresso" perche' educano i ragazzi a fare attenzione alla droga (...). stan preparando la seconda serie.