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martedì 28 maggio 2013
gente di roma
ettore scola è forse l'unico autore che possa essere accostato a monicelli per maestria, anzi per molte persone gli è addirittura superiore (si evince che per me non è così). da riusciranno i nostri eroi... a i nuovi mostri, insomma per tutti gli anni '70 è stato letteralmente sovrumano, poi ha vivacchiato nel mestiere con risultati anche eccellenti, ma a mio parere al massimo gradevoli e nulla più. dunque non è certo dall'ettore scola del 2003 che bisogna aspettarsi qualcosa, eppure se prendi milioni di euro dello stato per il "contributo all'arte" (che non c'è) e chiedi per giunta soldi alla gente per far vedere la tua opera è lecito esporsi ad un giudizio: non è pessimo, non è da buttare, ma non vale molto più di nulla. è il suo ultimo omaggio a roma, una città a cui ha dato tanto ma soprattutto che ha dato moltissimo a lui. e tranne che per qualche battuta, qualche barzelletta o anneddoti messi in scena, il risultato è trascurabile, poteva tranquillamente ritirarsi a vita privata prima, ché non basta recitare er padre de li santi ai ragazzini sull'autobus per suscitar qualcosa. fuori tempo massimo, di 20 anni.
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vanessa
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martedì, maggio 28, 2013
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venerdì 12 aprile 2013
gambit
colin firth non meritava l'oscar per quella porcata de il discorso del re né lo meritava per tutto quel che ha fatto prima di allora, ma dopo 20 secondi di trailer si capiva che avrebbe fatto incetta di nomination, va be'. dunque, dopo l'oscar, ormai può fare quello che vuole e, per almeno qualche anno (poi suppongo che per fortuna le cose cambieranno tornando alla normalità) gli fanno reggere un film da solo: cosa che non era in grado di fare prima né è in grado di fare adesso. si recita addosso e, complice una sceneggiatura dei fratelli cohen sempre più alla canna del gas (prendersi 5 anni di vacanza passando il suddetto lustro in giro per il terzo mondo sfruttando, sessualmente o meno, tutti i terzomondisti ivi presenti? magari restando sobri 1 giorno ogni 1000? ne guadagnerebbero assaj), mette in scena la parte dell'inglese colto, educato, ammodino, con latenze gay (molto originale davvero) e un po' sfigatello. insomma, si dorme alla grande. l'unica nota di colore, l'unica che tiene in piedi tutto il film da sola, è lei: cameron diaz nella parte della bifolca americana bovara sempre intenta a ciancicare la cingomma. anche qui, nulla da dire: niente di nuovo, ma sa il fatto suo. il senso del film è la scena in cui cameron si mostra mezza nuda: ha passato i 40 ma, photoshop a parte, si mantiene alla grande (e sapete da anni quanto mi piacciano gli eufemismi). diciamo che tutte le ragazze presenti in sala han preso a odiarla, ed erano ragazze con 20 anni di meno, quindi fate un po' voi. il resto: calma piatta, davvero bolso e con 4 minuti divertenti in un'ora e mezza di film.
martedì 25 dicembre 2012
the great debaters
denzel alla regia si mette in scena come professorissimo super intelligente e con una mazza tanta, coatto de' coatti ed intento ad insegnare agli alunni negri la gara del "debating", ovvero dibattere tanto per il gusto di farlo contro le altre università, col fine di stabilire chi è più bravo a discutere. in teoria vorrebbe sottolineare come i negri e le scuole negre, nonostante l'ostracismo dell'epoca (è ambientato ad una sessantina d'anni fa), riuscissero ad essere superiori nel dibattito a qualsiasi prestigiosa università di bianchi. però dopo un po' (dopo che perdono) dici: E GRAZIE AL CAZZO, ogni volta che il dibattito si mette male ci sono questi negri sul palco con un gran muso intenti a dire che i negri hanno sofferto e che vengono picchiati, impalati e bruciati vivi nelle strade d'america; "ora tocca allo studente bianco"; scena muta del bianco di fronte alla commozione negra; applausi per i negri; vittoria. ma ricordare 47 volte nel film, ad ogni dibattito, che c'è stato questo o quel negro che è stato ammazzato mentre i ricchi bianchi dibattono all'università vuol dire TI PIACE VINCERE FACILE. è concorrenza sleale oh.
the great debaters
martedì 11 dicembre 2012
i più grandi di tutti
non è niente di che; per le persone con almeno un po' di cerebro queste cose sono cinepanettoni discreti e nulla più, ma dato che nel mondo esistono i cinepanettoni tout court, allora questo diventa pure carino. manca totalmente la sceneggiatura (scritta in un lembo di carta igienica? bingo), si aprono parentesi senza curarsi minimamente di andarle a chiudere, il film è pieno di "attori" scalzacani e tolte poche battute scurrili, qualche rutto e qualche scorreggia c'è poco altro, però nel panorama italiano, che per lo più è fatto dal politically corret, delle sane e sguaiate scorregge al cinema sono una boccata d'ossigeno (pensa tu come stiamo messi). poi, sì, tutto il discorso "se dobbiamo consolarci con 'sta roba tanto vale chiudere tutto il cinema italiano" e forse sfondate un portone aperto, ma comunque un film sui rockettari/metallari al cinema latita, da qualunque ottica la vogliate vedere. 6 per la simpatia e l'aria cazzona.
i più grandi di tutti
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vanessa
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martedì, dicembre 11, 2012
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venerdì 19 ottobre 2012
nemiche amiche - GCB
prendete la puntata più noiosa che abbiate mai visto di desperate housewives ed ambientatela in texas. stranamente, l'emittente americana che ha prodotto questo telefilm, non darà seguito ad una seconda stagione.
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venerdì, ottobre 19, 2012
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domenica 18 marzo 2012
il gioiellino

naturalmente in un film del genere non poteva mancare toni servillo nell'ennesima (ma originalissima) prova da attore annoiato e completamente scazzato che ogni tanto borbotta e dice parolacce (li' e' quando la recitazione e' profonda e c'e' pathos).
poscritto "attoriale":
curioso notare quanto sia in parte sara felberbaum nel ruolo della zoccola raccomandata. quando si dice "coincidenze", eh?
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domenica, marzo 18, 2012
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mercoledì 14 marzo 2012
american sunshine - the go-getter
avete presente i classici film indie di merda in cui adolescenti sfigati ad una certa cantano senza motivo? se il nome zooey deschanel (quella in mezzo) vi dice qualcosa, avete presente eccome. in pratica lo sfigato protagonista ("sfigato" anche nella sua vita... ma approfondiro' poi) se ne va in giro in un film on the road... che non porta da nessuna parte. il viaggio non ha senso poiche' non v'e' nessuna catarsi, niente, nulla. il protagonista mongolo di questo "film" di merda se ne va in giro per gli stati uniti "off" dopo aver rubato (...) l'auto a zooey, la quale gli telefona (lei ha il telefono in auto) ed intrattiene una conversazione lunga settimane con lui. parlano del piu' e del meno, parlano di cazzate, stronzate da INDI-BOY che suscitano al massimo il comico-involontario, perche' per lo piu' verrebbe voglia di spedirli in un campo di concentramento e/o sparargli in fronte.
segue un estratto dai dialoghi.
lui fa a lei: "hai presente quei film francesi in cui di punto in bianco e senza alcuna ragione i protagonisti si mettono a ballare?" (allude a bande a part, di godard); "no", risponde lei. e allora lui prende a ballare in uno spiazzo, il film diventa in bianco e nero durante il balletto, poi senza alcuna ragione (...) vi si aggiunge zooey (stava al telefono con lui a migliaia di chilometri di distanza) ed una zoccola che piu' o meno aveva scopato con lui qualche tempo prima. poi si ricordano che sta immaginando la scena, puff!, il film prosegue. ed e' pieno zeppo di queste "stramberie" (non mi andava di scrivere 'puttanate') da snob indie dementi senza la benche' minima ispirazione. viene da ridere, davvero.
poscritto attoriale:
come dicevo, lo sfigato protagonista, lou taylor pucci (thumbsucker, fast food nation, the horsemen), nella sua vita ad una certa e' stato picchiato selvaggiamente da 4 ragazzi che lo hanno visto per strada per caso e SENZA ALCUNA RAGIONE hanno preso a picchiarlo, devastandolo e mandandolo all'ospedale per settimane. hanno dovuto ricostruirgli il volto. ed ora, stronzo, continua pure a partecipare a film con scene messe li' "senza alcuna ragione". io rido!
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mercoledì, marzo 14, 2012
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venerdì 17 febbraio 2012
mission impossible - protocollo fantasma
poscritto attoriale:
tom, lo so che ce l'hai piccolissimo ma non fa niente: continuero' a difenderti ad oltranza, anche se sei il raoul bova americano.
poscritto della delusione:
se anche voi andate in sala (o comunque lo guardate) per via di sawyer, sappiatelo: muore dopo 5 secondi, sigh sob.
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venerdì, febbraio 17, 2012
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venerdì 27 gennaio 2012
i fratelli grimm e l'incantevole strega

sabato 14 gennaio 2012
un weekend da bamboccioni
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sabato, gennaio 14, 2012
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venerdì 7 ottobre 2011
it's a trap!
mercoledì 5 ottobre 2011
the constant gardener
anche se a me delle case farmaceutiche quotate in borsa che, pappa-e-ciccia con le banche ed i politici, si mettono a testare medicinali sui negri poveri dell'africa non importa un fico secco (tornatevene in russia, stronzi): la parte piu' interessante del film e' la storia d'amore.
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mercoledì, ottobre 05, 2011
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sabato 13 agosto 2011
gente comune
premi: una caterva: 4 premi oscar tra cui miglior film (!!!), regia (!!!), attore non protagonista e sceneggiatura (!!!!!); 5 golden globe; 2 board of review; piu' una gragnuola di nomination in festival prestigiosi/famosi e altrettanti premi in festival minori.
questa roba e' simile a ricordati di me, di muccino. film/fotografia sull'alta borghesia americana ed i suoi gravissimi problemi: pettinare le bambole, risolvere la tediosa questione delle doppie punte financo rispondere all'annosa domanda "e' nato prima l'uovo o la gallina?", il tutto diretto con i piedi da un robert redford piu' fulminato che mai. detesto la mafia di hollywood: redford e' ammanicatissimo, coglione di un democratico "impegnato", dunque ogni sua stronzata viene analizzata e discussa con spropositata enfasi ad ogni pie' sospinto. lo trattano da Grande Autore, ma non vale un'unghia incarnita di bob altman (invece, qui, non appena ho saputo della sua dipartita); e mi sto tenendo tra i mostri, si', ma comunque tra quegli autori comunque "umani", non e' che mi metto a scomodare indiscusse divinita', dato che il paragone non avrebbe senso. cio' nonostante, pur limitandosi ad autori piu' o meno della sua generazione, redford ne esce con le ossa rotte, pero' grazie all'aumma aumma dei cialtroni di hollywood e' ancora sulla cresta dell'onda, ancora riceve fondi, ancora ruba soldi, ancora gli fanno fare film.
ah, piccola nota di colore, per farsi due risate: questo film ha vinto il premio oscar come miglior film e miglior regia nel 1981 e la concorrenza di quell'anno era: the elephant man, stati di allucinazione, l'impero colpisce ancora, toro scatenato, stardust memories (d'accordo, niente di che se paragonato al woody di quegli anni, ma paragonato a gente comune??), tess. mi viene da ridere.

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sabato, agosto 13, 2011
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mercoledì 20 luglio 2011
gianni e le donne

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mercoledì, luglio 20, 2011
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lunedì 27 giugno 2011
i guardiani del destino
sei: l'impianto iniziale sguazza tra il 'carino' e lo sbadiglio accettabile: matt damon e' un giovane politico che aspira a diventare obama (ovvero un figlio di puttana come mille altri ricchi e potenti, solo che la stampa e' dalla sua quindi vien pompato e spacciato come 'salvatore' de noantri), pero' la "squadra riparazioni" (sono angeli), comandata dal "presidente" (ovvero dio), interviene minando il suo libero arbitro ed indirizzando la sua vita secondo "il piano" stabilito dal presidente. sin qui si riesce a non sbadigliare alla grande perche' nel prologo naturalmente il film non va a quagliare, quindi lo si sopporta (complici anche rimandi ai ganster movie anni '30 ed un comportamento degli angeli simili ad agenti CIA);
quattro: la storia d'amore tra il politico quarantenne scaltro... ma dal cuore puro e la ballerina di danza classica che aspira a diventare famosa e importante... avendo gia' 30 anni e' qualcosa di non credibile: vien voglia di alzarsi e andarsene dalla sala. ma, purtroppo, non essendoci limite al peggio, va aggiunto: "perche' dio non mi fa vivere la mia vita? che fine ha fatto il libero arbitrio?";
due: "dio ha lasciato il libero arbitrio all'uomo e si e' dovuto sorbire l'arretratezza dell'impero romano (1) a cui seguirono secoli e secoli di guerre, e basta. decise di fermare il libero arbitrio per guidare l'uomo: ecco il rinascimento (non sto scherzando, non e' una mia battuta). non ci furono piu' le guerre di prima (2), bensi' ci furono invenzioni su invenzioni e cosi', nel 1910, dio si fece da parte. arrivo' la depressione, 2 guerre mondiali, hitler e l'olocausto (3), quindi dio adesso (4) ha deciso di tornare".
al termine di questa frase, detta da un angelo che "lavora" in nome di dio, matt damon non e' che ha preso a ridere e spernacchiare, bensi' ha abbassato lo sguardo (...) e dato ragione alla parola di dio. dunque, capirete da par vostro che l'aspetto interessante dell'attaccamento dell'essere umano all'amore versus una forza superiore che tenta di perpetrare dell'altro cade mestamente in secondo piano se stringi stringi il succo del film e': 'dietro' obama c'e' dio, quando dio ha distolto lo sguardo c'e' stato l'impero romano e le guerre, quando non ha distolto lo sguardo c'e' stato il rinascimento e nessuna (...) guerra, quando ha distolto di nuovo lo sguardo, puff!, e' arrivato hitler, poi e' tornare a guardare/guidare la razza umana e, rullo di tamburi!, e' arrivato obama (che naturalmente e' mosso da dio).
tra l'altro, quell'aspetto interessante mi rimandava a the forgotten con julianne moore, ma naturalmente ho preferito mandare tutti a fanculo e ridere sonoramente di questi cialtroni.
a 'sto punto spero almeno che gli sia venuto un torcicollo, a forza di distogliere lo sguardo e poi tornare a guardare. ah, dio, se ti stai per accingere a guardarmi: tu sei un porco, io mi faccio gli affari miei ed il mio corpo e' mio soltanto (il tuo esercito puo' andare a prenderlo dove non batte il sole).
1 = si', esatto. e la terra e' piatta. ed esiste solo l'europa. quindi, citando a caso: confucio, eraclito e aristotele(s) in realta' son solo calciatori allenati da oronzo cana'.
2 = ma per quale caspita di motivo lasciano scrivere i film al solito quindicenne analfabeta americano? possibile che negli stati uniti siano tutti analfabeti ignoranti? col rinascimento, non casualmente, e' coinciso anche il secolo piu' sanguinoso della storia dell'umanita' (quasi pareggiato solo dal secolo passato), ovvero quello in cui noi europei abbiamo sterminato a colpi di ascia i nativi dell'america del sud.
3 = che strano. casualmente non vengono citate le bombe atomiche, ovvero i crimini di guerra piu' distinti e devastanti della storia dell'umanita'.
4 = be', certo!, adesso governa OBAMA! come potrebbe dio non essere dalla sua?! infatti ci ha il nobel per la pace. infatti non c'e' piu' alcuna guerra al mondo.
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vanessa
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lunedì, giugno 27, 2011
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lunedì 20 giugno 2011
lo stravagante mondo di greenberg
all'esordio questo deficiente ha rotto le ovaie a tutte con il calamaro e la balena (intellettuali che cercano di far ridere ma fanno annoiare/danno fastidio, talmente son verbosi e nevrotici); non contento ha voluto proprio mettersi di impegno nel sottolineare per benino quanto sia toccato nel cervello e quanto avrebbe bisogno di andare a lavorare veramente: il matrimonio di mia sorella peggiorava ulteriormente la situazione; ma l'incontro con wes anderson (i tenenbaum) da' il la' ad un bel sodalizio: noah gli scrive le avventure acquatiche di steve zissou (hanno riso solo loro 2 frocetti snob) e fantastic mr. fox.
finalmente, dopo circa 10 anni di carriera, noah riesce a firmare un film che valga la pena consigliare. smussando gli angoli inutilmente spigolosi de "il calamaro" ne conserva alcune nevrosi "positive" (per il film); dal "matrimonio" fortunatamente non pesca nulla ed infine aggiunge un (in)sano romanticismo tra ben stiller e la giovanissima biondina (mi sembra brava, nell'originale da' dei toni credibili: recita tra il distaccato e l'assente, mi ha ricordato charlotte gainsbourg, e l'ho trovata perfettamente in parte), ed e' proprio grazie alle scene di relazione tra i due che il film decolla.
a margine, un bilancio sul regista si puo' tranquillamente tracciare: se passano gli anni e ti fregi della collaborazione e della spinta di nicole kidman, ben stiller, eccetera ma continui a non incassare mai nulla qualcosa vorra' pur dire. molto spesso i critici di professione diventano tifosi in preda alle "fittonate" del momento e scordano particolari di non poco conto, come questo.
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lunedì, giugno 20, 2011
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giovedì 12 maggio 2011
the game
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vanessa
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giovedì, maggio 12, 2011
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venerdì 18 marzo 2011
un gioco da ragazze
ah, e' una stronzata ma fara' piacere a qualcuno: il film e' pieno di fica, per altro sono tutte bellissime, magrissime e adolescenti, quindi a livello estetico e' davvero un film notevolissimo, altro che la fotografia dei film di bertolucci.
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venerdì, marzo 18, 2011
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venerdì 11 marzo 2011
un gelido inverno
bene. questo film non e' niente di tutto quello (schifo), questo film e' il film che clint eastwood avrebbe girato a 30 anni se ne fosse mai stato capace, e' il film che non si piange addosso delle disgrazie, anzi: ti guarda storto, ti dice che se non ti togli dai coglioni ti spacca la testa, poi ti mastica e ti sputa. tra l'altro questo e' un vero western, altro che quella stronzata de il grinta girato per ragazzini che non capiscono nulla di western (non a caso crolla e passa inosservato).
dunque, guardandosi un attimo intorno e paragonandolo a tutto quel che c'e' in giro (per non parlare della merda nominata agli oscar), allora questo e' uno dei film dell'anno a prescindere da quel che verra' nel 2011, altrimenti in se' per se' e' tra il 6 ed il 7 perche' la trama (bell'eufemismo) e' troppo ridotta all'osso e invece di durare un'ora e mezza poteva durare pure 26 minuti. ah, comunque tenete anche voi d'occhio l'attrice protagonista, questa bella ragazzina di 20 anni, jennifer lawrence, perche' a parte cazzate di film come the burning plain (li' interpretava i flashback di charlize theron da giovane), e' potenzialmente una nuova grande attrice. tra l'altro solo le gambe sono di 1 metro e 80 e corpo e viso non scherzano (non e' la classica nana botte italiana):

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