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martedì 4 giugno 2013

promised land


raccapricciante. gus van sant è alla frutta. ho già detto che lo preferisco quando gira film normali (cowgirl il nuovo sesso, will hunting genio ribelle, da morire, milk) e meno quando gira film non-film (gerry, elephant, paranoid park). ribadendo che quando invece gira film stronzi (last days, l'urlo) lo detesto proprio. il problema di quest'obbrorio è l'essere un nuovo ibrido: mescola l'insulsaggine del suo essere stronzo col suo aspetto più overground, quello da will hunting, insomma.
c'è matt damon che gira l'america per una società che estrae il gas naturale demolendo la terra, avvelenando le falde acquifere, uccidendo animali e tutto il solito sottobosco di tirate ecologiste che conoscete benissimo. diventa qualcuno. lo chiamano ai piani alti di altre multinazionali, pronti a dargli contratti a sei o sette zeri. arriva uno che gli fa vedere la foto di una mucca avvelenata e morta per terra e, in parole povere, cambia idea, manda all'aria tutto e si mette dalla parte della gente. d'oh?? per anni, dunque, avrebbe lavorato al servizio del male IGNARO di tutto, perché lui "credeva in quello che faceva" (testuali), perché era INGENUO? e come poteva uno squalo delle multinazionali non sapere nulla ed essere ingenuo?
pensate a cosa possa voler dire guardare per 2 ore una stronzata del genere che termina con la morale ecologista da teletubbies del menga. poi chiaramente queste sono le stesse persone che prima ti dicono queste stronzate facendoti pure la lezioncina, poi se ne stanno a los angeles a trombare frotte di puttane nella loro magione in collina con annesso panorama in città e su mulholland drive sfrecciano con 4000 cavalli sotto al culo. e ci sono coglioni che si bevono tutto prendendoli pure sul serio. boh.

giovedì 30 maggio 2013

paura


i fratelli manetti sono nella regia da non so quanti anni, forse qualcuno ricorderà zora la vampira o piano 17, e girano film propriamente detti da almeno 15 anni. pensare che dopo tutto questo tempo stiano ancora perdendo tempo con queste stronzate volte a scopiazzare le americanate con gente che rapisce e tortura persone in cantina è avvilente. sicuramente se fossero stati americani avrebbero beneficiato di più visibilità, di altri attori, eccetera, ma le responsabilità di questa stasi artistica, se così si può dire, è solo ed esclusivamente loro: inventati qualcosa per cercare di emergere, se non ci riesci dopo 20 anni forse è perché hai dei limiti. limiti che col tempo per altro diventano sempre più evidenti. siamo sempre dalle parti dell'amatoriale e non è più tollerabile nemmeno per gli appassionati di splatter perché manca totalmente la sceneggiatura, i dialoghi, una storia credibile, una fotografia propriamente detta. l'unico motivo per vedere questa robaccia è questo: avete una serata a casa vostra con i vostri amici e l'intenzione è di rimanere in terrazza a mangiare carne alla brace, dunque in sottofondo passate in loop questa stupidaggine ridendo dei manetti e di tutti gli scalzacani ivi coinvolti.
per la cronaca, c'è anche il fratello di toni servillo, il cantante degli avion travel, nel ruolo del serial killer.

sabato 25 maggio 2013

passione

passione di turturro è una fresatura di ovaie a dir poco imbarazzante; credo che anche i napoletani (mi spiace per i loro natali) la detestino. è talmente una immondizia inutile ('immondizia' in questo caso non è casuale, non so se avete colto l'aggancio, eh eh eh) che non funziona nemmeno come sonnifero: è musicale, quindi strillano tutti ergo non puoi addormentarti davanti la tv.

venerdì 24 maggio 2013

passato prossimo


adoro ugo tognazzi, è il mio attore preferito, però francamente non so se perdonargli la nascita di quel canchero di sua figlia maria sole. in quella cazzo di famiglia fanno recitare pure i cani (dico proprio quelli propriamente detti, a quattro zampe insomma) e fanno qualsiasi mestiere in quest'arte, che vieppiù sviliscono (ma questo è un eufemismo: in realtà stuprano analmente con la sabbia come lubrificante). in quest'aborto di feto morto, suo esordio alla "regia" maria sciorina dissertazioni esistenziali a tratti drammatiche a tratti ehhehhe commedia dei ggiovani! in un interno romano, con questo che si cruccia, con quella che si perplime, ma sono tutti ricchi borghesi annoiati che non fanno nulla oltre a parlare. non metti a fuoco il popolo o la società, non metti a fuoco la gente o la nevrosi dei 30 o 40enni (a parte che il tema è abusato e va be'), non mette a fuoco niente: è un bel fritto misto di anelli di aria. fossero di baccalà o anelli di totano pure pure: se l'olio è buono e il pesce è fresco vengono bene, ma qui non c'è davvero nulla. non stupisce che questa cialtrona diriga un film ogni 10 anni. nelle intenzioni poi vorrebbero fare qualcosa come, mi dispiace farvelo sapere, il grande freddo (posso ridere?), ma i riferimenti stilistici non sono né kasdan né altro, al limite siamo dalle parti di qualche trisomico a caso che nel mondo ha tenuto una telecamera in mano per più di 10 secondi e che ha mostrato la sua "opera" alla figlia di tognazzi, quindi ha iniziato a fare la regista. come se tutto ciò non bastasse a far meritare la castrazione di ogni singolo membro della famiglia tognazzi, c'è il paradosso insultante: questi scalzacani ci tengono a far sapere che la condizione dei figli d'arte che vogliono fare gli attori è triste e sfortunata perché tutti fanno paragoni e non importa del loro talento tanto parleranno male di te e ti aspettano al varco, e poi esci fuori di casa per andare a cercarli, brandendo katane come quella furia cieca di rutger. è imbarazzante. tuttavia, una capacità ce l'ha, riesce ad ispirare qualcosa: violenza. paola cortellesi dovrebbe essere spazzata via dall'universo.

mercoledì 24 aprile 2013

quello che so sull'amore


uscirsene con un titolo con lo strillo AMORE sicuramente ha portato qualche milione di € in più in tasca ai distributori e col senno del poi, dato che playing for keeps, il titolo originale, il cui senso è ovviamente del tutto diverso, è stato un flop, io li capisco anche. ah, non voglio continuare nel 2013 i discorsi sulla scelta italiana di tradurre i film stranieri, quindi amen.
questo è il peggior film di muccino perché banale, scialbo, con dialoghi sgonfi. la cosa triste è che lo si intuiva benissimo già dal trailer, non c'era bisogno di guardarlo. lei lascia lui perché irresponsabile ed eterno peter pan (...), lui ci ripensa e cresce (...), catherine zeta jones gli dice: "dai scopiamo, ma voglio solo scopare eh, non voglio coinvolgimenti" e lui dice "NO, non posso fare queste cose: DEVO CRESCERE", poi quando lei sta lì lì per salire sull'altare si mette a piangere, ci ripensa e torna col marito. tutto sempre prevedibilissimo, e dura anche troppo.
non è affatto un caso che questa stronzata in america sia stato un flop pazzesco: è scritto malissimo, i personaggi sono vuoti, piatti, bidimensionali ed inutili; un conto è se prendi degli attori sconosciuti e gli fai fare particine senza senso, ma vedere dannis quaid, uma thurman e catherine zeta jones sviliti in quei personaggi fa letteralmente cadere le braccia. e non ci si piega il perché, dato che sono tutti attori che attualmente lavorano, dunque non avevano bisogno dei soldini con la particina; capirei un attore caduto nel dimenticatoio, ma di certo non loro.
le rom-com sono una cosa seria, un genere degno di rispetto se lo si sa far bene; non è detto si tratti di stronzate per ragazzine ritardate, o almeno: non è detto in partenza. è un genere nobilissimo, che vanta scrittori come neil simon, tanto per dirne uno. ma questo genere, che ha detto davvero tutto ed è stato sviscerato fin troppo, per funzionare deve avere una cosa, soprattutto: i dialoghi. premettendo che questo genere di film rientra perfettamente nelle descrizioni: "film telefonato", proprio perché si sa benissimo che alla fine la coppia si mette nuovamente insieme salvo avere verso i 3/4 il litigio, lui che cammina da solo al buio e/o sotto la pioggia e/o guida di notte (correndo molto), l'unico modo per tenere il film in piedi è scrivere dei dialoghi potenti, cosa che qui non accade: davvero, uma thurman e gli altri attori tendono a fare pena, ti dispiace per loro che debbano aver dovuto pronunciare frasi così stupide. il livello è da fiction su rai uno, solo con una fotografia nettamente migliore.

venerdì 29 marzo 2013

di nuovo in gioco - trouble with the curve


su clint eastwood io da dire non ho più nulla da molto tempo. ne ho parlato in lungo e in largo; ho spiegato a molte persone, quando credevano che "mystic river" fosse il suo esordio alla regia (è un mondo difficile), che in realtà ha sempre fatto il regista e s'è quasi sempre diretto da solo; ho sciorinato tutto quanto lo scibile umano a riguardo ed ho consigliato tutto quello che c'era da consigliare. non ho davvero nient'altro da dire e soprattutto ormai clint suscita solo comico-involontario, per cui o si spara sulla croce rossa, oppure si continua a fare opera pia consigliando almeno i fondamentali di tutta la sua carriera. li ho visti tutti, e quelli da non perdere sono i seguenti (in grassetto i miei preferiti tra gli issimi):

brivido nella notte: la cosa più interessante sono gli anni '70, l'atmosfera che permea il film, il fatto che clint in questo caso interpreti un ruolo inusuale che a qualcuno potrà far storcere la bocca: un dj radiofonico che lavora di notte e, suadente e compagnone, tiene compagnia alle sciure con l'harmony in una mano e l'altra...;

l'uomo nel mirino: la storia non era originale all'epoca, inizio '70, ma in seguito è stata stra-copiata (come potrete facilmente intuire, facendo riaffiorare nella vostra mente i vari epigoni di questo): clint deve portare a testimoniare una testimone in un processo che all'apparenza non dovrebbe suscitare problemi. il mondo gli fa la guerra. lui si incazza: prende un pullman, lo corazza, si riempie d'armi, fa la faccia cattiva e ammazza tutti. nota a margine: sondra locke, all'epoca sua moglie, in quel periodo iniziò a lavorare con lui praticamente in ogni film, sempre con lo stesso ruolo: la donna di clint. lui la menava, le tirava appresso quel che le capitavaa tiro, la insultava ("persino questa scimmia è più intelligente di te!"), eccetera però la amava tanto. dopo clint naturalmente lei non ha più lavorato. evidentemente lui non sbagliava;

honkytonk man: credo basti la trama: è un country-man che sta per morire e va a zonzo per l'america col nipotino, tra puttane e localacci in cui suonare country;

coraggio... fatti ammazzare: sì, è l'ispettore callahan. la frase originale però è: "go ahead, make my day", che è un filino diversa. non è il più riuscito, ma questa saga va bene sempre, perché con i cattivi non bisogna ragionare: bisogna sparare. questa roba dovrebbero proiettare nelle scuole ai cinni di oggi, non le stronzate sulle giornate della memoria; anche perché i cinni sull'hardware dei pc sanno praticamente tutto;

gunny: per caso esiste essere umano che non abbia visto questo film? cazzo, ma cambia maglietta ogni giorno! basta, non ci sto più! me ne vado! no, io lo ammazzo! che se ne vada a fare in culo!

bird: musicale jazz su charlie parker. non lo rivedrei di nuovo, ma da vedere almeno una volta;

la recluta: un film di clint con clint e charlie sheen va visto a prescindere dal film. potrebbero parlare anche di barbabietole, ma non ci sarebbero scuse per non vederlo. solita roba qualcosa-thriller, ma va sempre bene;

gli spietati: per caso esiste essere umano che non abbia visto questo film? e due; 

un mondo perfetto: questa purtroppo è la classica roba atta a fare incetta di premi ed a me personalmente non piacciono i prodotti troppo "laccati" (se prendete con le pinze e capite cosa voglio dire), ma è un grande film;

i ponti di madison county: è troppo harmony e comunque meryl è una buttanazza, ma è da vedere (anche se non penso che ci sia qualcuno che non l'ha visto, questo è il clint eastwood "laccato" e "moderno" che piace a tutti);

potere assoluto: qui preferisco più gene, che clint; 

mezzanotte nel giardino del bene e del male: il suo miglior film;

space cowboys;

mystic river;

million dollar baby;


dopodiché la sua filmografia non presenta più filmoni, ma filmetti. certamente: sono tutti laccati, elegantissimi, infiocchettati di brillantini e con la confezione d'oro, ma sempre filmetti rimangono. possono piacervi, mica no: si vede che vi piacciono i filmetti. la sua filmografia termina qui, perché poi appone il proprio nome mentre dorme / si mostra come rimbambito in film creati ad hoc per l'academy. comunque, cliccando l'etichetta clint eastwood potete sapere nel dettaglio cosa ne penso di tutta la sua produzione post-million dollar baby, film per film.

giovedì 20 dicembre 2012

i primi della lista

c'avete fatto caso? quando il film è una piccola chicca indipendente, una di quelle piccole produzioni che nascono in silenzio nonostante siano (piccole) perle ma che dopo la visione tendiamo a ricordare con affetto anche se passa tempo tra il silenzio generale... la locandina è gialla. non so come mai, ma per la spensieratezza e la leggerezza con cognizione di causa al cinema si usa il giallo. se un prodotto del genere durante la fase embrionale venisse dato nelle mani di grandi registi come i fratelli cohen, tra i più abili in assoluto in tema di stupidi ed idioti, certe cose diverrebbero capolavori assoluti; date in mano a dei senza-nome finiscono tristemente nel dimenticatoio, come in questo caso, ed è un vero peccato. la storia per fare un film divertentissimo ed assolutamente slegato non solo dal sociale, ma da qualsiasi contesto umano e terreno foss'anche un briciolo "normale" (mi scuso per la parola) e sano di mente c'era, però il senza-nome ed il basso budget sono una coppia che non lascia scampo.

 i primi della lista

domenica 11 novembre 2012

piccole bugie tra amici


in francia ha incassato tantissimo e non potrebbe essere altrimenti: è girato "alla muccino", il regista è guillaume canet (l'ex di keira knightley in last night), marito nella realtà di marion cotillard (big fish, nemico pubblico, inception, midnight in paris, contagion, dark knight rises), che conosciamo tutti. i due in francia sono la coppia più famosa di tutte: stanno sempre sui giornali. aggiungi una possente distribuzione ed altri attori importanti come françois cluzet (lo struppio in quasi amici, presente anche nel carino french kiss) e benoit magimel (i fiumi di porpora 2), tra l'altro premiato a cannes per la pianista (haneke), ed il gioco è fatto. che l'ha visto tutta la francia stavolta non vuol dire nulla. alt. non fate gli anticonformisti di massa: non sempre massa = merda, non bisogna essere snob. quasi amici è un film bellissimo ed è un successo di massa, ma quello l'hanno visto tutti perché bello. questo, invece, l'hanno visto tutti perché canet & cotillard sono la coppia del momento e nel gossip in francia parlano di loro un giorno sì e l'altro pure.
okay, ma il film? il film è una puttanata perché tenderebbe (più o meno) a plagiare l'indimenticato capolavoro de il grande freddo (girato 30 anni fa, attuale anche tra 30 anni), senza averne gli attributi, la carica emotiva, ed in qualche caso anche gli attori, perché quella glenn close in questo film se la sognano. quel capolavoro di kasdan ha letteralmente lanciato le carriere di tom berenger, glenn close, jeff goldblum, william hurt e kevin kline. purtroppo, è talmente tanto BELLO che tutti gli addetti ai lavori di tutto il mondo han pensato bene di replicarlo, ma è sempre andata male a tutti. mi verrebbe da pensare che l'unico film che in qualche modo non ne esce con le ossa rotte è compagni di scuola di verdone, ma ciò accade proprio perché, ad esser seri, quel capolavoro di umorismo non ha nulla a che vedere col grande freddo.



 piccole bugie tra amici

venerdì 26 ottobre 2012

prometheus

in vari momenti ci si scopre in confusione nel pensare se questo sia un prequel o un reboot di alien, ma quel che conta è il risultato: film gradevolissimo. scenari mozzafiato, ingegneri sempre scazzati/corrucciati/spazientiti incredibilmente divertenti, noomi palestratissima rediviva sigourney (mi manchi), fassbender spiegoni in lungo e in largo apre alla grande al seguito (ambientato in paradiso, ovvero il pianeta degli ingegneri?), eccetera.

giovedì 18 ottobre 2012

prime suspect

è vero: prime suspect è l'ennesimo telefilm sui poliziotti che indagano la scena del crimine con tanto di nastro giallo, analisi in laboratorio, eccetera, però a differenza di tutti gli epigoni (così al volo mi vengono in mente the protector, unforgettable e king, ma ce ne sono davvero tanti, tanti altri) con la protagonista in gonnella questo si può guardare. forse sarà perché la protagonista in gonnella non ci sta mai e mena, mangia e insulta come un maschio. non mi piacciono le stronzate con le poliziotte che tra una indagine e l'altra fanno incetta di borsette, si provano le scarpe coi tacchi in ufficio (...) e/o si perplimono se questo o quel vestito le fa le cosce grosse: il crossover tra vari generi che in teoria vorrebbe ibridare "sex and the city" al semplice poliziesco è una piallata alle ovaie, molto semplicemente. è vero che praticamente i telefilm sono tutti uguali e non si distinguono, dunque i produttori, con le mani nei capelli, tentano di scervellarsi per proporre qualcosa di nuovo, ma mettere un polipo intero spruzzato di curry sopra una pizza margherita non vuol dire proporre qualcosa di nuovo, fresco e frizzante, bensì una stronzata immangiabile. tanto vale fare le cose semplici, ma fatte bene. e comunque, questo rimanda prepotentemente ai telefilm polizieschi anni '80: le storie sono semplici, i personaggi stereotipati, c'è poco laboratorio (paragonato a quanto c'è in giro) e sotto la lente d'ingrandimento ci sono sempre e solo i poliziotti e la loro vita sul lavoro fatta di caffè versato sulla camicia con macchina in partenza, pranzi fugaci con panini mangiati al volo, inseguimenti, poliziotti che si prendono continuamente per il culo sulle loro razze, eccetera.

giovedì 11 ottobre 2012

the protector

a fine agosto su fox crime è partita questa stronzata "poliziesca" originariamente pensata per le casalinghe obese che buttano la mattina sul divano con le amiche col proposito di raddoppiare la circonferenza del loro culo mediante torte fatte in casa. dunque, vi chiderete: perché fox crime? eh me lo chiedo anche io. infatti, negli stati uniti andava in onda su lifetime, ovvero il canale di the missing (ashley judd è uscita dalla depressione per partecipare ad una stronzata nata morta per permetterle di entrare nuovamente in depressione, suppongo) e quella stronzata di drop dead diva, ovvero un telefilm con un'obesa di merda che per tutta la durata della puntata non fa altro che ingozzarsi di torte ripetendo che: "si vive una volta sola!" per poi ammiccare al pubblico di obese che in quel momento stan facendo la stessa cosa; del tipo che la guardi e ti viene da risponderle: "EH! ho capito che si vive una volta sola, ma vedo il motivo per affrettarsi così tanto nel vederne la fine esplodendo...". ah, dicevo di protector. eh sì insomma: le bizzarre disavventure di una detective di los angeles. molto, troppo eccentrica! è una madre single di ben due bambini, con un quoziente intellettivo grande come il pisello di rocco tano. altri 3 secondi e cascano le braccia. la madre single indaffaratissima che si destreggia nella omicidi di los angeles e tra un mocaccino e l'altro con la sua collega-amica parla dell'ultima borsetta louis-voitton. dimenticavo: la sua collega, più bassina e tracagnotta, è anche NEGRA e spesso mostra le facce da negra e parla dispensando il dito accusatorio. non credo serva aggiungere altro.

i primi 4 episodi di protector

martedì 9 ottobre 2012

project x - una festa che spacca

ammetto che molto probabilmente il parere è mutuato dall'età: (quel capolavoro di) animal house perdura nel mio cuore (forse anche) perché l'ho visto in tenera età, mentre questo arriva fuori tempo massimo. anyway, animal house continua a sembrarmi più genuino, sinceramente cafone, "recitato" meglio dunque più credibile; le regole dell'attrazione a suo modo è più "adulto" e cinico; la rivincita dei nerds ha la medaglia d'oro per motivi che è superfluo andare a spiegare. questo, ecco, può dirsi come il portare al parossismo il party movie, svuotandolo da ogni briciolo di trama/sotto-trama che tenga conto di un qualcosa-contesto, o un qualsiasi contesto sociale, o altro. è un po' come un porno, ecco. fatto male, però, perché non c'è ragione alcuna perché in un "film" del genere debbano comunque evitare di essere scurrili genuini e sinceri: non dicono NEGRO quando ne vedono uno, ché altrimenti obama si incazza e censura; però possono dire "puttana" e "zoccola" quando/se una ragazza ha voglia di scopare e si denuda. si sbadiglia.

lunedì 19 marzo 2012

paranormal activity


siccome dal nulla grazie alla continua pubblicita' e soprattutto al chiacchiericcio ha avuto successo, per lo piu' chi ne ha parlato lo ha fatto negativamente. certo, drisi riguardo paranormal activity ha dato una spiegazione piu' che plausibile sulla noia dei ragazzini, per cui non aggiungo null'altro in tal senso. scrivo solo questo: no, non e' vero che blair witch project e' piu' brutto di questo, anzi: e' nettamente migliore, meno noioso, soprattutto molto piu' interessante, anche se fa girare troppo la testa (al cinema fu una prova titanica). l'unica cosa che non mi piace di questa stronzatina e' che esistono 4 finali diversi: sembra la versione mcdonald's di qualcosa che secoli fa chiamavano 'cinema'.


paranormal activity

martedì 6 marzo 2012

posti in piedi in paradiso


se teniamo conto che carlo verdone ultimamente viene da stronzate come il mio miglior nemico, grande grosso e verdone ed io loro e lara, allora questo e' un buon film. forse spenderci i soliti 9 auri al cinema e' troppo, ma questa volta vale la pena di vedere il suo film a prescindere dall'essere fan sfegatati di quello che verdone e' stato e di quello che ha rappresentato. mettendo da parte i personaggi che ormai da tempo erano fuori tempo massimo (per come la vedo io, anche ai tempi di viaggi di nozze stava esagerando nel raschiare il fondo del barile), le ultime prove sono da autore alla frutta che manca di argomenti e va avanti per mestiere, perche' chiaramente ha l'acquolina in bocca: conscio del fatto che anche portando merda al cinema puo' mettersi in tasca qualche milioncino di euro, chi vi rinuncerebbe? e poi grazie all'esperienza ed al mestiere riesce a portare la nave in porto quasi sempre.
questa volta, invece, il film ha senso perche' anche alle orecchie di carlo devono essere arrivate le lamentele dei mariti di questi tempi, dunque se ne fa carico e porta al cinema il neo-realismo (piu' che la commedia all'italiana), anche perche' il finale zuccheroso e' proprio da dopo-guerra, quando c'era bisogno di dare speranza a chi se la passava male e faticava per vivere. se non fossi una persona privilegiata e non navigassi nell'oro, forse avrei pianto e mi avrebbe scosso un pochino, invece cosi' per me e' un film da "6".


poscritto attoriale:
micaela ramazzotti sara' limitata, limitatissima, ma quel poco che sa fare, lo sa fare bene. da notare.

martedì 28 febbraio 2012

paradiso amaro


il regista e' alexander payne, ovvero l'autore di quella stronzata di a proposito di schmidt ed il discreto sideways. questa e' la classica rottura di maroni che fa incetta di oscar. dunque, parliamone.

george clooney nasce e vive alle hawaii ed e' il discendente di una regina autoctona ed un ricco e nobile inglese; e' ricco e straricco e fa l'avvocato, ma decide di non darlo tanto a vedere. e' sposato ed ha due bambine: una piccola e obesa, l'altra adolescente e zoccola (con un fidanzato ritardato). la moglie di clooney e' zoccola (la figlia durante il film dira' d'essere uguale alla madre, e clooney le dara' ragione, dunque a voi: mettetevi in fila, prendete il numeretto) ed il karma la punisce: in coma, ad una certa le staccano la spina. nel mentre, l'amante della moglie dovrebbe ricevere il 4% di commissioni su acri e acri in procinto di costruzione ed il benestare a tutto cio' deve passare per clooney: una volta che sa che quello e' l'amante, casualmente cambia idea (rinunciando a mezzo miliardo di dollari. si', ho scritto bene: rinunciando a mezzo miliardo di dollari). durante lo strazio mandano delle musiche di merda tipo cocorosie ed indugiano sui bronci dei protagonisti (talmente imbronciati che la ragazzina obesa smette di strillare come una mongoloide e l'adolescente zoccola smette di fare la "ribelle"), ma naturalmente alla fine ridono tutti e mangiano il gelato insieme. think positive, viva la vita, che belli gli oscar e l'ottundimento cerebrale.


paradiso amaro

venerdì 17 febbraio 2012

mission impossible - protocollo fantasma


durante la visione ci si scopre a pensare una cosa: tom cruise deve avercelo molto, molto piccolo. il quarto episodio della saga e' il migliore di tutti quanti, alcune scene sono spettacolo-puro; cinematograficamente parlando la scena dell'inseguimento nella tempesta di sabbia e' fica, comicamente parlando la scena finale "parcheggio per auto" ha fatto ridere non poche persone in sala.


poscritto attoriale:
tom, lo so che ce l'hai piccolissimo ma non fa niente: continuero' a difenderti ad oltranza, anche se sei il raoul bova americano.


poscritto della delusione:
se anche voi andate in sala (o comunque lo guardate) per via di sawyer, sappiatelo: muore dopo 5 secondi, sigh sob.

venerdì 28 ottobre 2011

pusher 3 l'angelo della morte


la caratteristica piu' gradevole della trilogia pusher e' questa: il senso di continuita' dei personaggi nei vari seguiti. continuita' che finisce per far empatizzare con essi anche se sono spacciatori, ladri, assassini, o banalmente idioti fatti e finiti. nel primo, il protagonista e' frank, uno spacciatore che "fa male i conti" (mi piacciono, gli eufemismi) e si ritrova accerchiato dalla polizia e minacciato di morte dai malavitosi per debiti; nel secondo il protagonista e' tonny, che sta a frank come manolo "manny" ribera stava a tony montana in scarface, ed il secondo pusher e' incentrato su di lui e sui problemi col padre, con la "moglie" e le frustrazioni che ne derivano (ma il film fa ridere, non bisogna pensare ad introspezione da "prodotto autoriale medio"); questo e' incentrato su milo, lo slavo capo-zona che nel primo film cercava frank per ucciderlo, e questa volta sara' lui ad avere problemi.
se primo e secondo sono film cazzoni e pregni di umorismo (a volte anche involontario), in questo l'atmosfera e' tutta diversa e probabilmente dipende dal fatto che prima frank e poi tonny erano ragazzi, quindi coglioni, mentre milo e' un vecchio spacciatore che si avvicina alla "pensione", quindi perde colpi, per lo piu' vive di ricordi e/o rimpianti, etc.
molti definiscono 'sta roba una ciofeca, specificando che man mano in questa trilogia sono andati sempre peggio, io invece preferisco questo agli altri due proprio per la sua atmosfera diversa (cupa) e soprattutto per il finale mesto.

giovedì 27 ottobre 2011

panic room


madonna che stronzata. david fincher veniva da fight club... e se ne e' uscito con questa roba. madonna, oh. non e' per la bruttezza in se', eh, perche' a volte ci son film molto brutti che vale comunque la pena vedere per qualche ragione, ma questo e' come l'acqua panna: berla o non berla e' la stessa cosa.


panic room DVD-RIP

sabato 22 ottobre 2011

pusher 2 sangue nelle mie mani


a me nicolas winding refn piace. e' il classico regista che divide, nettissimo, da "o bianco, o nero", di quelli che prendono sempre posizioni precise e che, dunque, per questo motivo spesso finiscono per irritare, per star sul 8===D a tutti, pero' su persone del genere la penso cosi': preferisco sempre chi prende posizioni nette (anche quando non sono d'accordo con quel che predica), decise e soprattutto chiare, rispetto a chi "dice e non dice", rispetto a chi si trincera dietro il cerchiobottismo, rispetto a chi ha una buona parola per tutti (come sorrentino. a fanculo voi e le parole buone per tutti). certo, questo regista per lo piu' sino ad ora ha fatto ridere, cosi' amante del cinema di serie q girato con i piedi, con sceneggiature ogni tanto veramente imbarazzanti (di solito lo sono 'mediamente'). al cinema in questo periodo e' con drive, quindi magari lo conoscete anche senza saperlo.
ah, oltre a cio', apprezzo NWR anche per questo motivo: siccome ha una passione smodata per il cinema, quando non trova un finanziatore per i suoi film suol metterci soldi di tasca propria, oppure se li fa prestare; siccome filmacci come bleeder, fear x ed altri sono stati dei fiaschi su tutta la linea, pare che il nostro sia andato sotto di qualche milione di dollari, quindi "costretto" ad inventarsi il seguito del suo successo maggiore (pusher) per pagare i debiti. dai oh: questi sono aneddoti da cinema d'altri tempi! non del cinema che nasce in base a quello che frulla in testa a numerosissimi consigli d'amministrazione!
qui c'e' poca roba, il prodotto e' brutto, dalla prima all'ultima inquadratura si ha continuamente la sensazione di stare a guardare una stronzata, ma alla luce di tutto quanto detto: come fai a non volergli bene, come fai a non apprezzare anche le (numerosissime) scene comico-involontarie che sembrano rievocare i personaggi pasoliniani riveduti e corretti?

poscritto dell'educazione, della tolleranza e della bonta' cristiana:
ritardato, vaffanculo. fottuto ritardato. cazzetto moscio ritardato handicappato. stronzo sordo handicappato. ritardato vaffanculo ritardato. mi ascolti o no ritardato, handicappato? alzati, scemo ritardato. scemo! ritardato!!

pusher 2

martedì 18 ottobre 2011

time of darkness - pora mroku


sbadigli a profusione. siamo nell'europa dell'est (...), nello specifico in polonia, ed un gruppo di ragazzi, in vacanza tra le montagne, passa il tempo a ridere, cazzeggiare e gridare: "voglio farmi una cannaaaaa!"; pero', quando si fermano per fare benzina (...) trovano un villaggio inospitale (...) pieno di loschi figuri e freaks e nel giro di brevissimo tempo scoprono che il posto e' popolato da spietati ed anziani nazisti (...) che, tramite metempsicosi vogliono ringiovanire vivendo in giovani corpi ma conservando il loro spirito ariano. si sbadiglia. e poi anche hostel ha fatto troppi danni, porca miseria.


time of darkness