giovedì 28 gennaio 2010

a serious man

i fratelli cohen non toppavano clamorosamente un film da non so quanto tempo. questo e' un flop indiscutibile, pazzesco ed assurdo. ora ho controllato: non toppavamo da mister hula hoop. quel film ovviamente resta al primo posto indiscusso dei megaflop dei cohen e molto probabilmente ci rimarra' per il resto della loro carriera: era stato concepito come stronzata divertente e leggera volta a portare tantissima gente al cinema: non ha attirato nessuno, anzi sono andati in perdita (di brutto). per cui un flop con una stronzata leggera non e' lo stesso flop con un film "importante" e non per tutti. con le stronzate leggere recenti (prima ti sposo poi ti rovino, ladykillers ed il loro precendete) hanno avuto sempre il solito grande successo, poi con i film per loro piu' "importanti" e non con i soliti idioti sembravano aver imbroccato la strada giusta (non e' un paese per quel taglio di capelli): meno idioti, piu' contenuti, stesso successo di massa. non come all'epoca di barton fink o con l'uomo che non c'era (parto abortito acefalo), per dire. e invece questo film li riporta indietro di molti anni*. va detto che un film del genere proprio non l'avevano mai fatto, per cui con questi contenuti ovviamente e' arduo incassare centinaia di milioni di dollari, pero' io penso questo: se le pretese di un regista alle prese con un film del genere sono "fare un film di qualita', importantissimo a livello registico (??) e di contenuti (?)" allora a me viene da ridere per il comico involontario. ci si mette ad indagare sull'uomo a livello filosofico/psicologico, per certi versi dai discorsi fatti e da quel che ti fa pensare si scomoda tranquillamente bergman (chi l'avrebbe mai detto riguardo un loro film?), pero' il film frantuma le ovaie, annoia e fa addormentare. ah. e come se non bastasse e' pure irrisolto. a dispetto di quello che chiunque sulla terra possa dire, il film e' irrisolto ed il giochino "e' fatto proprio per lasciare dubbi e molteplici interpretazioni" e' furbetto e lascia il tempo che trova: chiudi il film, coglione del cazzo. io quando esco di qui devo pensare alla cassaintegrazione, alle bollette che saltano a mordermi in testa, quindi non farmi incazzare: porca madonna, chiudi il film, razza di coglione stronzo, io non ho tempo da perdere con te, sporco ebreo alle prese con le seghe mentali. naturalmente i film possono essere "importanti", possono avere i contenuti bergmaniani (seghe mentali sull'Uomo, filosofia, religione, il sesso e la morte da parte di chi poteva perdere tempo con queste dissertazioni cerebrali dato che non doveva pagare le bollette ne' alzarsi alle 6 e mezza per preparare la colazione a tutta la famiglia): per me non c'e' alcun problema. pero' se tu esci al cinema con cose del genere io per 90 minuti (non di piu') devo aver voglia di stare li', non mi devo addormentare/annoiare, perche' altrimenti io quegli stessi contenuti posso trovarli altrove, scritti meglio da geni vissuti centinaia di anni fa e non da contemporanei che copiano-incollano.

* = o forse avanti, o forse da un'altra parte, o forse li porta come il tornado: e' un evento a se' stante, ti passa vicino senza sfiorarti e dopo poco non t'accorgi che e' passato.


a serious man

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