mercoledì 23 febbraio 2011

il cigno nero


la voglia di morire. e' davvero un mondo difficile. darren gira nuovamente the wrestler versione: balletto ed il volgo insorse lamentando che il film sia troppo 'allegorico', oppure 'enfatico', oppure 'eccessivo'. mi scappa la cacca. alla domanda "e' possibile scrivere da deneuronati?" la risposta e' SI, ovviamente. un film che, per dire quelle due cose che vuole dire, prende come pretesto il lago dei cigni, ovvero un balletto del diciannovesimo secolo -mi chiedo- come cavolo potrebbe non essere 'enfatico', 'eccessivo' o, meglio ancora, 'allegorico'? il cigno E' un'allegoria, quindi ma di che parlano? bubba, stubedo e' chi lo stubedo fa, ah?
poi, va be', da anni, (ma dopo mezzo film eh) s'e' capito quanto questo regista sia pretenzioso, quanto si senta "STO CAZZO" e non tardi nel farlo presente, per cui a meno di essere sprovveduti l'addizione lago dei cigni + aronofsky doveva far drizzare qualche antennina. traduco: si', ovviamente non e' che stavolta darren s'e' svegliato col culo scoperto ed ha smesso d'essere se' stesso, anzi se possibile calca di piu' la mano. si', ovviamente se mescoli lui al lago dei cigni non puo' uscire fuori qualcosa di diverso dal pacchiano, a tratti talmente banale/posticcio da offendere (penso a vincent cassel), ma non a caso si tratta del lago dei cigni...

ah, una cosa: probabilmente intepreto la cosa in questo modo sol perche' il film mi e' piaciuto, ma credo che se in un film un regista arriva a mettere scene si' plateali:



con la portman che man mano (in tutti i sensi) inizia a toccarsi per poi darsi al lesbo per poi chiudersi in bagno in un club con sconosciuti mentre e' in trip acido, be', a quel punto l'odore dell'artista pretenzioso che cerca di mettere lo spettatore in difficolta' e si erge su di un piedistallo io lo sento meno. sento piu' l'odore della sincerita', di quello che se ne frega di tutto, che grida "si', faccio film per tardo-adolescenti che non escono", che non tenta nemmeno per sbaglio di nascondere d'essere pacchiano, posticcio, piu' che ridicolo a tratti, eccetera. insomma, sincero. penso che registi del genere siano registi da donna, registi che tendano a piacere a coglioni, dissociati e sfigati, registi che non meritano l'amore e la passione sfrenata degli spettatori, penso che registi del genere siano molto stronzi. pero' se e' vero com'e' vero che questo coglione non si merita l'amore "da fan" cosi' come se lo meritano polanski, scorsese o eastwood, onestamente non posso riconoscergli che sia un buon regista, per lo meno per questo dato banale: ha personalita', stile, un suo "tocco", poi ovviamente se muore domani il cinema non e' che perda chissa' cosa.


film affini: naturalmente il gia' citato the wrestler, poi eva contro eva, the others e ragazze interrotte.

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