giovedì 25 febbraio 2010

il caso dell'infedele klara


COSÌ LE ARMATE DI HOLLYWOOD RIDUCONO LA VITA A VIDEOGAME.

Mentre qui da noi si discute dei cinepanettoni, Sagunto viene espugnata, come direbbe Tito Livio se potesse assistere all' imminente arrivo delle armate di Avatar. Siete pronti a essere stupefatti e annichiliti dalla sua potenza, dalle sue diaboliche invenzioni, dai suoi mega-effetti speciali, dalle sue creature extraterrestri? Allacciate le cinture di sicurezza per un viaggio mirabolante: il film sta per invadere l' Italia e le sale 3D. In attesa, abbiamo visto A Christmas carol, anch' esso in 3D, con Jim Carrey reso irriconoscibile e traghettato verso sembianze mai viste prima d' ora (ma perché usare gli attori, se il fine è quello di renderli geneticamente modificati?).E abbiamo visto Sherlock Holmes, che ci ha annientati con il volume di fuoco delle sue immagini, quella Londra resa apocalittica, quel ponte spezzato a metà sopra il Tamigi, dove i nostri protagonisti si incontrano per l' ultima sfida da brivido. Queste pellicole hanno sicuramente sbalordito gli spettatori, ma dubito che li abbiano emozionati, forse perché il viaggio verso l' estremo è appena iniziato e la sopraffazione ancora non vince sull' emozione. Alla fine di queste visioni la certezza è una sola: il computer ha preso il sopravvento sulla macchina da presa, le immagini umane cui siamo stati abituati sin dai tempi dei fratelli Lumière sono ormai superate da immagini virtualie artificiali. In una parola l' uomo nonè più al centro del cinema (hollywoodiano), perché l' interesse del suo baricentro immaginifico si è spostato in avanti. Le lancette dell' orologio americano corrono all' impazzata verso un mondo che definire postmoderno sa già di passato e di antico. Solo Hollywood può creare il nuovo spazio e il nuovo universo filmico. E' il dominio del fantastico occupato manu militari con la forza del denaro più che con la creatività. Di fronte a investimenti così ingenti, con cui si potrebbero costruire interi grattacieli, il cinema del resto del mondo può solo chinare la testa e ammutolire. Se la competitività deve avvenire su tali binari, meglio chiudere le nostre Cinecittà, comprarsi le nuove griffe degli occhialini 3D, quindi ritirarsi nel comodo ruolo di spettatori passivi, stupefatti e inermi. La partita che si sta giocando è proprio questa: da una parte gli studios americani e dall' altra il cinema dei paesi europei, asiatici, africani, sudamericani. Una partita persa in partenza, vista la sproporzione delle forze in campo. Dopo la visione dei primi spezzoni di Avatar ho fatto un sogno modesto ma eloquente. Ho sognato che gli americani con i loro viaggi sulla Luna e le loro astronavi in cerca di altri pianeti forse si stanno dirigendo, più o meno consapevolmente, verso nuovi insediamenti. Nel sogno, partivano con migliaia di astronavi, che solo loro possono finanziare e costruire, lasciando noi minores ad abbrustolire sulla terra desertificata e resa invivibile, causa la distruzione ambientale provocata dall' ingordigia e dal disinteresse per il futuro. Si dirà: che c' entra tutto ciò con il cinema moderno? Beh, non lo vedete: asteroidi roboanti, alieni, uomini dalle membra trapiantate, armamenti micidiali, mondi sconosciuti... E la Terra? E l' uomo, come si chiedeva Huxley alla fine del suo Brave New World? Prendiamo il caso di Il nastro bianco, stupendo film del regista austriaco Michael Haneke. Nonostante la Palma d' oro vinta all' ultimo Festival di Cannes, in Italia l' hanno visto pochissimi spettatori e nessun giovane. Descrive, in bianco e nero, come nascono la sopraffazionee la dittatura, attraverso il segreto di focolari chiusi, porte serrate, crudele possesso della felicità dei figli e della famiglia come neppure André Gide avrebbe saputo raccontare. Grazie a questo tipo di cinema, e non importa se non fa bingo ai botteghini, c' è ancora chi si occupa dell' uomo e della sua dimensione terrestre, a prescindere dalla magniloquenza degli effetti speciali. E visto che sulla Terra alla fin fine ci dobbiamo restare, sarà bene rinsaldare l' antico vincolo con l' umano. Anzi, converrebbe rinforzarlo ed estenderlo ai più giovani, spesso ignari che la vita, per nostra fortuna, ancora non è diventata un videogioco. © RIPRODUZIONE RISERVATA - ROBERTO FAENZA

l'autore di cotanta merda di cane e' anche il regista di questo "film" (oltre che dei giorni dell'abbandono). non credo sia necessario apporre ulteriori commenti.

2 commenti:

satanetto ha detto...

Visto un mese fa con il Morbido, è senza dubbio una delle cose più ripugnanti che abbia mai visto, secondo me Faenza l'ha girato solo per far spogliare quattro baldracche (notevole la moglie del detective) e farsi le pippette nelle pause di lavorazione. Ovviamente il mio primo pensiero è stato "porcodio, speriamo che Vanessa scriva qualcosa in merito".

MA UN INSEGNANTE DI MUSICA ITALIANO A PRAGA DOVE CAZZO LI PRENDE TUTTI QUEI SOLDI?!?

Santamaria è il male assoluto

vanessa ha detto...

si' guarda questa roba di faenza (mi scuso per il linguaggio scurrile) e' qualcosa di talmente merdoso e poi queste capre si danno talmente tanto un tono (AUTORIALE!) che si potrebbero scrivere fiumi di offese divertenti ed insulti avvelenatissimi. pero' quando stava uscendo avatar avevo letto quella cosa merdosa (chiamarla 'articolo' e' offensivo a chi gli 'articoli' li scrive davvero) su avatar da parte di faenza (mi scuso per il linguaggio scurrile) e allora ho pensato "mi viene da vomitare" e non ho voluto dire altro. conoscendolo, sapevo che avrebbe fornito dell'ottimo materiale per post divertenti, ma a me quella merda su avatar mi ha dato proprio fastidio. drizzt ha giustamente detto: "che poveraccio". io leggo e, oltre ad avere conati, penso: "ma guarda tu in che razza di mani sta il cinema in italia...".

ps:
si' quella cosa di santamaria ricco sfondato nell'insegnare MUSICA in una scuola pubblica in cecoslovacchia mi ha schiantato. a dir tanto potranno permettersi il tostapane in casa, durante la settimana mangeranno il tipico "brodo praghese" che consiste in: acqua sporca (='brodo'), pezzi di pane raffermo, fette di mortadella malandata tagliata a cubetti. ma siccome santamaria e' bello e gira i dischi nella discoteca allora si puo' permettere questo ed altro. madonna. speriamo almeno che muoiano presto presto di cancro, che te devo di'.