giovedì 30 dicembre 2010
l'ultima missione
e' un peccato constatare che anche negli anni di riflusso il cinema francese (ultimamente alle corde) riesce ad essere migliore del cinema italiano. e' un vero peccato soprattutto se pensiamo che noi i francesi li abbiamo sempre distrutti, anzi: se non fosse stato per noi italiani la nouvelle vague e tutto il cinema di genere francese non sarebbe mai esistito (non sarebbe stato com'e', sarebbe stato molto diverso, 'altro'). by the way ritorna l'ex poliziotto marchal! il suo 36 (depardieu + auteuil + golino) era un poliziesco carino pieno d'azione, qui invece il bicchiere e' mezzo vuoto e infatti piu' che nel mero poliziottesco siamo dalle parti del polar. nonostante 36 abbia avuto piu' successo, "prenda" di piu' e sia piu' accesibile, a me piace piu' questo perche' e' cupo, disperato e bastonato. auteuil in tutto il film e' come se fosse incatenato ad una scala mobile che termina la sua corsa dritta dentro un vulcano in eruzione; tu, spettatore, conosci gia' la fine pero' la sua "corsa" ti prende perche' auteuil nonostante sia in catene si batte come un ossesso. questo lo consiglio, a differenza di quella recente stronzata de l'immortale con jean reno.
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vanessa
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giovedì, dicembre 30, 2010
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