giovedì 19 novembre 2009

australia


il regista suggerisce il mago di oz, ma questo e' piu' via col vento. recentemente michael mann e' uscito al cinema con uno dei suoi piu' brutti film di sempre; quel film era ambientato negli anni '30 ma non si respirava nemmeno per un secondo l'atmosfera di quegli anni, un po' per i dialoghi, un po' per i colori. in questo film sembra davvero di stare durante la colonizzazione dell'australia a discapito degli aborigeni ed a ridosso della seconda guerra mondiale.
va be', sulle generazioni rubate non e' che ci sia bisogno di dire qualcosa (a meno che fin'ora non abbiate vissuto sulla luna), per il resto il bello sono i colori, l'oceano, la sabbia, etc, che a starci in mezzo fa sembrare di stare in un altro mondo ed in un altro tempo. avete presente la fine del pianeta delle scimmie? quando cialtron heston smadonna in uzbeko davanti alla statua della liberta'? ecco, bingo. quando viaggi per l'australia la sensazione che hai e' sempre quella: passeggiare ai confini del (l'altro) mondo: questa sensazione ce l'ho avuta anche durante questo film.

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