sabato 18 settembre 2010

UGO TOGNAZZI 3a parte

dopo la seconda parte della BIO, ora la terza:

1961 il mantenuto: voto 6. ugo debutta alla regia in un film sceneggiato, tra gli altri, da salce, castellano e pipolo. e indubbiamente dopo quest'elenco di cognomi altisonanti vi sara' venuta in mente una sola cosa: il federale. niente di tutto questo ne' come impegno (commedia vacua) ne' come risultato (l'intrattenimento e' poco).

1961 psychosissimo, pugni pupe e marinai, sua eccellenza si fermo' a mangiare:
senza voto. son quasi gli ultimi fuochi dei telefoni bianchi.

1962 i motorizzati:
voto 8. si differenzia dagli altri non tanto per l'importanza o il successo, quanto per la didattica: negli anni del boom son stati girati film appositi sulla vendita delle automobili. e' da intendere come documentario, come una serata passata con super quark; con l'unica differenza che al posto di paco lanciani ogni tanto si vede qualche divertente gag con la valeri (grandissima), franco e ciccio (idem) ed ugo.

1962 una domenica d'estate, i tromboni di fra' diavolo: son gli ultimi fuochi dei telefoni bianchi e delle parodie. l'italia sta cambiando, anche ugo.

1962 la voglia matta: voto 6. luciano salce, castellano e pipolo ed ugo sono degli instancabili mestieranti innamorati del cinema: spesso le commediole son sterili parodie o superflui telefoni bianchi, ma ogni tanto gli riesce il colpo di coda: e' questo il caso. vi viene in mente qualcosa associando "1962" alla trama "uomo di mezz'eta' nota una ninfetta e se ne innamora perdutamente" ? spero di si'. in quell'anno fece scalpore lolita di kubrick e luciano salce 3 mesi dopo porta al cinema la voglia matta. la ninfetta in questione e' catherine spaak ed e' assaj piu' bella della bambina americana: successo assicurato. ovviamente non ha senso paragonare i film, ma si puo' tranquillamente dire che: questo e' piu' godibile, piu' spensierato, piu' divertente (e grazie... non e' un melodramma) e meno noioso. ugo e' in formissima e si vede -chiaramente- che caterina se la voleva fare per davvero (cosa che ha tranquillamente fatto, tra l'altro).
1962 il giorno piu' corto: voto 6. anche senza averlo visto, dal titolo avrete sicuramente capito che siamo dinanzi l'ennesima parodia (l'ennesima con franco e ciccio). l'originale, il giorno piu' lungo -per i pochissimi (spero) che non lo sapessero- e' il famosissimo film di guerra (sbarco in normandia) con un cast di divi della madonna: wayne, mitchum e fonda. ma non voglio parlare di quel film. e non voglio parlare nemmeno della parodia. voglio parlare del regista: sergio corbucci. penso che in italia siamo dei veri stronzi perche' in internet o tra gli amici, quando si disserta di cinema, si tende ad elogiare capre strappate all'agricoltura, come ad esempio bertolucci, invece di incensare dei grandissimi mestieranti pieni di talento e soprattutto con un gusto per la fiaba che non ha eguali (ve le ricordate le favole di sergio corbucci con bud spencer e terence hill, no? noo?? che infanzia di merda avete avuto?!?). sergio e' passato per i peplum, per gli storici, per le parodie dei film americani di successo al cinema 3 settimane prima dei suoi (quello era il tempo di cui aveva bisogno per: scrivere, farseli produrre, girare e montare), per i film western, per i poliziotteschi ed infine, ormai vecchio, ha tentato con tutte le sue forze di tenere in piedi il cinema italiano negli anni della sua definitiva MORTE: gli anni '80. nell'ultimo decennio della sua vita (artistica e non) ha collaborato soprattutto con villaggio, pozzetto, montesano e sordi. associate quei nomi agli anni '80. bene. ora dovreste aver capito per quale motivo bisogna ricordarlo, ringraziarlo ed elogiarlo: ci ha tenuto compagnia nella nostra infanzia e adolescenza. rendiamo grazie a sergio.

segue la quarta parte della BIO su ugo.

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