domenica 10 aprile 2011

la donna di nessuno


vincenzo marano e' un regista romano da piu' di qualche anno nella mezza eta' e per riuscire a lavorare e' dovuto emigrare in francia. la pletora di frustrati sinistrorsi a questo punto non perderebbe la ghiotta occasione per lamentarsi del nostro cinema lobbystico (per altro in mano alla sinistra, ma glisserebbero...), lamentarsi del malcostume di continuare a rimanere inchiodati alle poltrone, lamentarsi del precariato (madooonna!!) ed infine, proprio come farebbero delle volpi dell'investigazione, individuerebbero la matrice di tutte le colpe: berlusconi. (se piove e' colpa sua). pero'? eh, pero' c'e' un pero'.
questa roba dura 2 ore ed accadono continuamente stronzate incomprensibili che solo un regista pressapochista (lacune mostruose in sceneggiatura) e sciatto (stilisticamente ciurla nel manico mandando in coglionella il film passando dalla tragedia greca al noir come cambia il vento) avrebbe osato fare: il bel protagonista, giudice sulla quarantina che fa carriera grazie al potere del padre della moglie (riccone affarista amico del presidente della repubblica), cerca in tutti i modi di non finire implicato in un processo (che istruisce lui) contro una maitrasse (anna galiena) pur trombando da anni una meretrice della sua scuderia... e cosa ti combina? ti combina che nel giro di 2 scene -a livello temporale qualcosa come 1 giorno- si innamora della giornalista che sta conducendo l'inchiesta e braccando proprio la meretrice/amante del giovane giudice. BE', E' OVVIO, NO? se tu sei un arrampicatore sociale/arrivista che potrebbe tranquillamente veder distrutta la propria carriera/vita di giudice/marito perche' la maitrasse che stai processando ha tra le sue puttane la tua amante fissa da anni, tu logicamente inizi una storia d'amore con la giornalista che cerca lo "scoop" (e lo dice continuamente, per altro) e passa giorni braccando la tua amante. be', logico. il perfetto arrampicatore sociale farebbe cosi', dopo una lobotomia parietale. ah, la chicca: non e' che lo fai per un secondo fine, no: lo fai per amore. ooohh, che tenero...

ma vaffanculo, che la francia (di merda) si tenga questo cialtrone.

poscritto attoriale:
la tipa in rosso della locandina e' la meretrice in questione e spesso mostra le grazie (notevolissime): a qualcuno interessera', nel qual caso c'e' li' apposta la ranocchia.



la donna di nessuno

Nessun commento: