giovedì 19 maggio 2011
we want sex
andrea occhipinti, creatore della casa di distribuzione lucky red, e' una zecca di merda. nel corso dei 15 scabrosi anni di produzione, tranne quei rari casi in cui -sculando- e' riuscito ad accaparrarsi la distribuzione per l'italia di film importanti come the others, magdalene, old boy, mare dentro, I love you phillip morris (anche se spesso non ha incassato un benemerito...), ha distribuito sempre e solo film di merda fumante, tra cui: l'amore molesto, la felicita' non costa niente, una canzone per bobby long, reinas il matrimonio che mancava, viva zapatero!, 4 mesi 3 settimane 2 giorni, funny games, the millionaire, valzer con bashir e -non se lo potevano far mancare- silvio forever (...). (ah, per la cronaca, l'autore di quell'offesa all'umana intelligenza -nonche' cartina di tornasole per scoprire chi e' coglione -se guarda quel 'film', lo e'- e' roberto faenza, ovvero questa personcina qui. non credo di dover apporre ulteriori commenti).
siccome al cinema questo fallito che non capisce nulla di niente NON INCASSA UN CIUFOLO, cosa ti combina? cosa ti combina mo' te lo dico (mettiti comodo). in pratica prende un onesto (in italia mai l'avrebbero fatto cosi'. per dire, da noi esce signorinaeffe) e noioso film inglese sull'acquisizione dei diritti di lavoro da parte della donna durante le proteste sessantottine, che si intitola made in dagenham, lo tramuta in WE WANT SEX, per altro infarcendo il trailer delle scene inutili e futili (quelle che si definiscono "di raccordo" e che di solito servono per far aumentare l'attenzione negli immediati minuti successivi, spezzare la tensione dopo minuti "pesanti", etc), ovviamente mentre le donne sono in bikini intente a sorridere; poco importa ad occhipinti se lo striscione da stadio che effettivamente le donne sventolano piu' volte sia 'WE WANT SEX EQUALITY" e se il film tratti esattamente la parita' sessuale nel mondo del lavoro: a lui interessa solo gridare in caps-lock: SESSUALE, mentre del lemma 'parita'' non v'e' traccia. chiaramente, le puntualizzazioni sul titolo sono stronzatine minori, ma servono, oltre che comunicare che leggere certi titoli fa cadere le braccia, a sottolineare che nonostante il film sia serio e politico, pur di attirare (?) qualcuno ci si attacca alla canna del gas. a quel punto tanto vale infarcire il trailer di altri messaggi subliminali degni dei fini intellettuali che sono: panoramica su tette bagnate, mano di donna che passa su e giu' su tette bagnate, latte che cade denso su tette bagnate, gridolini e mugolii di donna che osculta le proprie tette (bagnate) e cosi' via. tanto, che problema c'e'? infatti, non stupisce saperlo, poco dopo, alla distribuzione di silvio forever.
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