giovedì 31 marzo 2011

black hawk down


di black hawk down avevo un ricordo pazzesco: in sala con le persone "giuste" fu una meraviglia, eravamo proprio in attesa da settimane, non vedevamo l'ora (la guerra e' bellissima al cinema). dieci anni dopo sente tutto il peso dell'invecchiamento* ma rimane carino (pur se con almeno 30 minuti di troppo). invece, sempre del periodo e' three kings, che col tempo non perde nulla anzi migliora (e lo batte su tutto). va be', e' anche vero che competere con three kings e' impossibile: praticamente e' una vita al massimo girato nel deserto e con le tute mimetiche.

* = comunque, il fatto che sia un film da cinema (e basta) e' e rimane evidente anche dopo 4 minuti; torna ad essere un film togo solo col 5.1 e minimo 42 pollici.



black hawk down DVD-RIP



three kings DVD-RIP

mercoledì 30 marzo 2011

figli delle stelle


la "storia" e' semplice e la sapete: favino e volo decidono di rapire un ministro infame e col riscatto sfamare non la loro famiglia bensi' quella di un collega di volo, morto sul lavoro (ooohhhh, che carini...), man mano che pianificano le cose s'aggiungono volutamente o per caso sassanelli, la pandolfi, battiston... ma qualcosa va storto.
come potete immaginare, le morti bianche, la crisi ed il precariato* sono solo un pretesto per dei rapimenti strampalati e gag (a volte riuscite, altre meno).
da dire sul film non c'e' molto altro, tranne che il film si lascia guardare molto piu' di quanto si possa pensare, che battiston e' bravo ma qui non m'e' piaciuto, che favino e' imbarazzante e naturalmente qui non m'e' piaciuto, che fabio volo che parla in dialetto genovese non si puo' sentire e che, soprattutto, questo film corale moolto sopra le righe ricorda i numerosissimi divertissement con sordi, la vitti, eccetera. e di attori bravi ce n'erano tanti allora quanto qui (non e' un'eresia ne' una frase tanto per far sensazione: il cinema italiano puo' bivaccare quanto volete, ma non e' che tirabassi, giannini, lo cascio, castellitto e compagnia non sono bravi come gli attori di 40 anni fa, l'unica differenza sta nelle sceneggiature: allora le storie -spesso, non sempre- erano migliori, ma bravura per bravura ci siamo).

* = BASTAAAAAAA..!



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loves comes softly


la miracolata katherine heigl e' mormone dunque non poteva proprio esimersi dal partecipare a questa dispensabile parodia televisiva dei cruise e kidman alle prese coi costumi western e la vita tra gli animali. c'e' tutto lo stereotipo del caso sull'argomento piu' tutti i vari cliche' cinematografici annessi:

  • lui le confida di volersi prender cura di lei sotto una pioggia scrosciante (ma farlo all'asciutto, in pigiama, o la mattina dopo colazione? bisogna sempre avere i volti corrucciati, attendere uno sgrullone e pensare: "toh, ora e' il momento adatto per discorsi importanti!" ? fantasia portami via??);
  • lei alle prese con la vita di campagna rincorre per ore le galline per ucciderle, con tanto di musichetta per infanti fatta di trombettine allegre (ma qualcuno ha mai ucciso una gallina? seriamente, ma qualcuno sa come funziona la vita di campagna? sapete come mai la gente suol dire alle stupide galline pettorute "stupide GALLINE pettorute"? perche' le galline sono stupide, infatti sino ad un attimo prima di morire stanno ferme, si lascian prendere e maltrattare. solo se non si usa la forza per tirare il collo tentano di graffiare);
  • incomprensioni che durano per giorni perche' naturalmente NON ci si parla pur vivendo insieme e -naturalmente- s'arriva all'addio che altro non e' che un mero pretesto per far correre un pochino l'uomo, L'UOMO!, e farlo arrivare, tutto trafelato, da lei, dalla BELLA!, per poterle dire: "io... io... io... ti amo!" (no, va be', qua nemmeno commento).
by the way l'unico concetto interessante su katherine heigl: da tardo-adolescente o donna il discorso non cambia: e' davvero una cagna nel "recitare".

the hurricane

il solito film emozionante con denzel. praticamente da almeno 15 anni esiste il genere di film: "genere denzel", in cui denzel nel primo tempo prende le batoste, sbraita, imita le scimmie nei gesti, grida, si lamenta, soffre e piange, poi pero' gli rode il coolo e "adesso te lo faccio vedere chi sono io", dunque nel secondo tempo naturalmente le cose si sistemano, arriva l'happy end finale, denzel sfoggia il suo sorriso vincente e vissero tutti felici e contenti.
i rapimenti dei bambini, i tumori o malattie rare dei figli, gli incontri di boxe, o tuuutte le altre cose che possono succedere nei film sono sempre e solo un preteato: il fine e' osservare sempre il formato denzel. questo segue pedissequamente il formato, infatti e' senza infamia e senza lode. se cliccate sull'etichetta denzel potete leggere quali siano i picchi creativi di tale formato.


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lunedì 28 marzo 2011

nessuno mi puo' giudicare


non molto tempo fa scrissi delle cose su quella cialtrona, ipocrita e poverella di paola cortellesi; non fa in tempo a passare qualche mese che questi cialtroni giudei da destinare ai forni crematori continuano a darti ulteriori conferme (non che ve ne fosse bisogno, eh). come sapete, questa e' la storia di una ricca borghese che finisce sul lastrico e per campare e' "costretta" a far la puttana.
ora, a parte il fatto che il tema e' da sbadigli e -letteralmente- per handicappati dato che prima la cambiale (sylva koscina), poi venere in visone (liz taylor), infine colazione da tiffany (con quella poveraccia della hepburn) piu' di 50 anni fa sdoganavano al grande pubblico la prostituzione, portandola fuori dalle case chiuse e bordelli per accettarla/comprenderla anche nel "pubblico", rendendola umana financo auspicabile, il tutto oggi avrebbe una certa rilevanza o forza espressiva se si scavasse realmente a fondo e non ci si limitasse alle solite macchiette da bagaglino (come mai 20 anni fa i comunisti di merda sfottevano pingitore e tutto il salone margherita quando facevan soldi su soldi ed oggi, per pagare le bollette, sono loro che non fanno altro che portare il "bagaglino" al cinema o, peggio, in tv? ma perche', i film al cinema con la moglie di crozza, la cortellesi, la littizzetto in tv cosa sono? carini, belli, con molta dignita'. complimenti vivissimi). dunque, assodato che il tema e' tutto tranne che "scottante" (madonna santa, che mi tocca sentire in giro...) passo ad altro.
se davvero quel cialtrone grassone, "martellone" di boris, avesse nutrito anche un labile interesse nell'argomento e non fosse il solito mentecatto sinistrorso di facciata ma stringi stringi identico al bagaglino dunque interessato solo al denaro* e non al lato artistico (non c'e' rinnovamento, niente, nulla), magari avrebbe portato sul grande schermo le ragazzine di 12 anni che, al riparo dai pericoli e nel calduccio della loro cameretta, decidono in piena liberta' di manifestare il libero arbitrio infilandosi 50 cm di vibratore in fica e/o masturbandosi selvaggiamente facendosi riprendere in cam in cambio di ricariche per da 10 euro; almeno quello e' un tema nuovo dato che esiste da 10 anni a questa parte e che solo recentemente si e' diffuso fino alle pre-adolescenti. gira un film del genere, no? puoi benissimo far ridere se ci metti belle battute, puoi benissimo far "riflettere" (...) facendo gongolare la pletora di critici coglioni e beoti che popolano facebook spuntando "mi piace" su stucchevoli argomentazioni lacrimevoli: l'"oscar" sarebbe garantito. e invece no, del cinema e del vero lato "artistico" se ne strafregano e si limitano alle pugnette, al minimo sindacale, alla comicita' della mutua e alla canna del gas. e questo solo perche' berlusconi ha scopato qualche puttana adolescente, tanto da portare in auge la questione. appero', quale audacia! complimenti per la scelta coraggiosa! mi sa che terrence malick, cimino e de palma staranno prendendo appunti!

ah, se ovviamente la pletora di sinistrorsi handicappati (cortellesi, littizzetto, dandini, etc) non avesse criticato il premier sol perche' scopa (e' forse vietato? ma finitela, coglioni...) e non avessero cavalcato l'onda di se non ora, quando? meramente per scopi economici, be', allora non avrei nulla da dire; chi non cavalca certe cialtronaggini, chi non parla alla pancia della gente, chi si prodiga continuamente per dare nuovi spunti, nuovi argomenti ed esser sempre lontano dai luoghi comuni, be', persone del genere avrebbero pure il diritto di girare scorreggine del genere continuando a mantenere la faccia, ma questi sinistrorsi no: non hanno alcuna dignita'. poveracci.

* = specifico che, naturalmente, in teoria non ci sarebbe nulla di male. a patto di non spacciarsi per "arte", a patto di non puntare il dito contro il "bagaglino", a patto di accettare il fatto che si sta sguazzando nella merda ed evitando di far finta di nulla (magari qualcuno chiamera' quel grassone "Autore", un giorno).

domenica 27 marzo 2011

the departed - il bene e il male


non c'e' molto da dire. scorsese nel cinema ha ampiamente detto quel che doveva dire, dunque nella quinta eta' cerca di divertirsi e basta. infatti, il pregio maggiore di questo film al tempo stesso e' anche il difetto piu' grande: il film e' prevedibile, scorsese gigioneggia dunque gigioneggiano anche gli attori (su tutti jack), perche' il tutto e' un pretesto per divertirsi tra amici, quindi se e' vero com'e' vero che il film e' bello, onesto e sincero, proprio perche' non "sposta" nulla, ed in quanto divertissement, finisce per essere prevedibile anche dopo 30 minuti (anche meno). ad alcuni il film non e' piaciuto "a pelle" proprio per questo motivo, per la prevedibilita', ed infatti si sono annoiati. invece io ho riso un casino, cosi' come rido ai cenoni di natale con i parenti: sai sempre cosa stanno per dire e quando stanno per dirlo, ma siccome gli vuoi bene ridi in sincerita', con loro. poi va be', dipende pure da quanto scopiamo: molti di quelli che ne parlarono male erano dei nerd da paura, gente che non riesce a scopare manco su youporn, per cui...



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questione di punti di vista


ma la colpa e' mia che perdo tempo con rivette. la locandina con i personaggi intenti a RIDERE e la presenza di castellitto mi avevano fatto pensare che, per una volta, rivette avesse deciso di girare un film e non che, come al solito, avesse fatto recitare delle scene teatrali casualmente messe su pellicola. mi sbagliavo: rivette e' sempre rivette. ma la colpa e' mia che perdo tempo con lui.


questione di punti di vista

sabato 26 marzo 2011

the troll hunter


non lo mandi a fanculo perche' non ha pretese, perche' e' un film che in altri anni avrebbe ricalcato pedissequamente lo "stile troma" e perche' la """"trama""" entra in un francobollo: "il governo norvegese nega l'esistenza dei troll perche' non vuole scatenare isterismi di massa, dunque copre continuamente le prove... ma esiste un reperto video trovato in un bagno di sangue...".
ho profondo rispetto per il cinema di serie q, per la troma e tutto quel genere di cose, ma qui non siamo dinanzi la solita ora e mezza di film con effettacci, nerd handicappati, personaggi pasoliniani e "mostri" che fanno ridere, no: siamo dinanzi il solito mockumentary con riprese notturne nei boschi alla blair witch project e francamente dopo 10 anni di questa roba non ne possiamo proprio piu'. un film in cui si va A CACCIA DI TROLL poi ha bisogno soprattutto di fortissime dosi di senso dell'umorismo ma questi coglioni di norvegesi (il popolo europeo piu' vicino a quei cartoni animati/handicappati viventi dei giapponesi? bingo) fresano continuamente le ovaie con riprese "real tv!!" snervanti e dialoghi monosillabici che riuscirebbero a far addormentare pure dopo aver trangugiato 1 litro di caffe'.
comunque, per farvi capire come avrebbe dovuto essere girato un film chiamato THE TROLL HUNTER:


una grande occasione sprecata. la troma e' anni avanti, chiaramente in un universo parallelo.

the troll hunter sub-ITA

venerdì 25 marzo 2011

die hard - vivere o morire


i film d'azione sono morti, non li fanno piu' (non siamo negli anni '80 purtroppo...), per cui ogni tanto tornare di domenica pomeriggio dai nonni per sentirli raccontare per la quarantesima volta la solita storia e' appagante, riscalda e rasserena. certo, superare i predecessori era improbo (cioe', precipitare da 30 metri su un container d'acciaio per poi rialzarsi e dire: "ahi... mi duole il ginocchio!" non si puo' superare), pero' anche qui quando decidono di abbattere un'autostrada con i caccia bombardieri (F35 modello B. -ovvero quello ad atterraggio verticale!) e, non contenti, li usano come "taxi" prendendoli in volo, siam sempre a livelli altissimi. ma magari ne uscissero di piu' all'anno di film del genere. ma magari. USA! USA! USA! (questa e' di homer).


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giovedì 24 marzo 2011

che bella giornata


il primo fu un fulmine a ciel sereno, stupi' tutta italia ed incasso' molto; era davvero nato un talento, assaj piu' bravo di abatantuono (per dirne uno). dunque l'italia sveglia, l'italia che lavora, puntualmente se ne accorge, tanto da far diventare il suo secondo lavoro il film italiano che ha incassato di piu' in tutta la storia del cinema. per altro scalzando la vita e' bella. e questo, a chi ama il cinema ma ha anche una vita sociale, non puo' non far piacere. checco zalone e' un fenomeno, tra l'altro decisamente meglio su pellicola che a zelig a cantar stronzate. prima dicevo che era nato un fenomeno, ora riesce nel difficile: il fenomeno si riconferma, migliorandosi.

e i sinistrorsi sfigati? stanno tutti sul mucchio: per parlar male di lui tiran fuori berlusconi (...), maria de filippi (...), ciarlano di sotto-cultura, blaterano cazzate sulle veline (chiaramente loro non si toccano, e nella remota eventualita' solgono guardare la montalcini). dunque, a questo punto, vi raccomando anche loro, dato che fan ridere parecchio (non come checco, ma ci van vicini).

che bella giornata DVD-RIP

mercoledì 23 marzo 2011

crazy heart


non sapevo che l'esordiente "regista" di crazy heart avesse partecipato a broken trail (fiction tv "western" crepuscolare diretta da walter hill alla canna del gas), ma la presenza di robert duvall, qualche atmosfera particolare (grazie ai paesaggi) e qualche dialogo mi avevano fatto venire in mente esattamente quella roba. praticamente il "ghost writer" bob duvall ha qui prodotto, 30 anni dopo, una sorta di rifacimento cerebroleso di un tenero ringraziamento, film (country anch'esso) cinematografico di ben altro spessore che gli permise di vincere l'oscar come migliore attore (la cosa si e' ripetuta anche in questo caso per jeff bridges). gli americani vanno continuamente ghiotti di questa roba perche' per loro il country, i cowboys ed i jeans sono storia; li' questa roba attecchisce anche quando fa schifo e non dice NULLA, qui da noi ovviamente ha un peso diverso. ah, poi se ci si avvicina a questa roba dopo il botto dell'oscar e soprattutto dei commenti sconclusionati di coglioni prestati alla carta stampata allora a fine visione la delusione e' ancora piu' cocente (t'aspetti qualche interpretazione degna, t'aspetti un bel film country fatto col cuore, etc. invece siamo dalle parti del film tv, non del cinema): il film termina 20 minuti prima del finale (per il resto son solo solite marchette ed happy end hollywoodiani da titoli di coda).
nonostante io non abbia alcuna conferma in merito, metterei la mano sul fuoco che la "colpa" di cio' sia da imputare proprio a robert duvall: e' stanco, vecchio, bolso, prende i giorni che rimangono da vivere cosi' come viene, ci si cheta e si sta in tranquillita', magari godendosi un paesaggio: al cinema questa roba non serve (al limite questa roba puo' essere utile a chi soggiorna in ospizi mentre attende di morire), bensi' servono sangue, cuore e violenza. fiction da seconda serata su rai2.

martedì 22 marzo 2011

io non sono qui


dietro porcate del genere non poteva non esserci steven soderbergh, pochi cazzi. la cosa "buffa" di steven e' che c'e' persino gente che lo difende, dico anche oggi. per fortuna che lassu' qualcuno mi ama e m'hanno ascoltato. allora, il film non e' un film e questi infelici ricconi che non san dove stian di casa la musica, la vita, etc, ce la mettono proprio tutta per infastidire, annoiare e dare al tutto il tipico taglio dell'arte nell'era delle installazioni (ovvero bufale di merda e banalita' stucchevoli spacciate per arte): in quel senso riescono benissimo, in quel senso la missione e' compiuta perfettamente. gli unici motivi per andare avanti nella visione sono christian bale e cate blanchett, ma per fortuna -specie christian- mostrano un briciolo di dignita' recitando meno del solito (per le loro reali prove attoriali vi rimando alle loro etichette a fine post). e cosi', arrivati ad inizio secondo tempo, non se ne puo' proprio piu' e si passa ad altro, nella fattispecie a della musica suonata col cuore:



e comunque la coscienza e la vera essenza di bob dylan si posson riassumere in poche parole: a 30 anni cavalcando l'onda della protesta (ahahah!) per fare soldi blaterava cazzate anticlericali, arrivati gli -anta per continuare a farli bacia l'anello del papa, chino. e gli "esperti" (...) musicali modello scribacchini di audiodrome che nel 3000 ancora gli vanno dietro completano l'opera. poveracci.


poscritto musicale:
se v'interessa davvero la musica ed i film musicali allora provate a cliccare l'etichetta: qualcosa di buono li' c'e'. li'.



io non sono qui

lunedì 21 marzo 2011

my son, my son, what have ye done

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domenica 20 marzo 2011

l'amico di famiglia


va be', lo stile e' quello che e', poi quando 'sto stronzo di regista ci si mette di punta nel mostrarsi "arrogante" e "supponente" verrebbe voglia di prenderlo a ceffoni, pero' il film e' fatto discretamente bene. stavolta condivido il pensiero di molti critici: il vero cattivo del film, chi ne esce davvero con le ossa rotte, chi fa davvero cascare le braccia, non e' quell'omuncolo li' della locandina, non e' qull'infame bastardo usuraio che usa i suoi soldi per compiere nefandezze o deflorare laura chiatti (...chiamalo stronzo), no, non e' lui: sono gli altri, son quelli che gli stanno intorno e chinano il capo. siamo noi italiani a far schifo, non i mafiosi. poi, ovviamente, per tematica ed anche per come e' stato realizzato non e' di certo un film che invoglia a farsi guardare di nuovo eh, ma ammetto che alla lunga 'sto registino al classico "6" striminzito di fine anno c'arriva.


l'amico di famiglia

sabato 19 marzo 2011

a single man


tom ford e' uno stilista di gucci omosessuale e cazzeggiando da strafatto/ubriaco lercio insieme ad altri culattoni sul divano ad un party troppo togo ha ben pensato di diventare regista cinematografico (io domani mi sveglio e saro' astrofisico di giorno e modella di notte).
il film e', cosi' come ci si aspetterebbe da stilisti, modaioli e ritardati che buttano il loro tempo dietro abiti inutilmente costosi, un tripudio di stile formale, l'estasi del nulla, lo sfogo eccentrico di chi nella vita si annoia a morte e vuole esperienze nuove a prescindere (non importa quali, purche' nuove).
alcuni cialtroni hanno salutato questo cumulo di immondizia come "interessante", la realta' e' che questo aborto acefalo non sa dove sta di casa il cinema ed e' parente prossimo della merda. la scusa per quest'aborto era un dispensabile libro concernente l'(non)elaborazione di un lutto, accolto senza strepiti, lacrime e grida, bensi' con il fare distaccato, snob e "di classe" (ahahahah!!) tipico degli handicappati senza istruizione che si dedicano alla moda ed alle stronzate annesse.
la cosa pazzesca di tutto quest'oceano di merda e' che da qualche parte qualcuno a los angeles deve aver pensato che a colin firth abbiano "rubato" l'oscar per questo film, dunque quest'anno sono andati di "compensazione" regalandoglielo per quell'altro aborto de il discorso del re. roba da pazzi. speriamo che qualcuno lanci 2 o 3 bombe atomiche su los angeles.

venerdì 18 marzo 2011

marie antoinette


la colpa non e' di kirsten dunst, lei non c'entra niente, in elizabethtown ad esempio e' sublime, quanto di sofia mariangela carmela antonia coppola: ha decisamente sbagliato mestiere. si sforza in tutti i modi di DISTURBARE lo spettatore mediante scene STUPIDE e soprattutto NOIOSE. ripeto, la colpa non e' di chi lavora a questa roba, della dunst o degli attori coinvolti: il problema e' che certe persone dovrebbero rimanere nel cottolengo, non fuori. per fortuna almeno e' stato un flop.



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un gioco da ragazze


questo e' il cruel intentions italiano, ma purtroppo non ha ricevuto la giusta pubblicita' e distribuzione, che' l'hanno fatto passare per un altro film moccioso, per un'altra stronzata adolescenziale spensierata. in realta' prende cruel intentions e lo rende ancora piu' cinico, piu' subdolo e piu' negativo. la protagonista, un'ottima chiara chiti, recita ottimamente e da vera sociopatica, anzi c'e' un crescendo nella recitazione, sino alla scena finale (con lei in primo piano). chiara chiti, a tratti, nel film rievoca la dissociazione mentale di de niro in taxi driver. non sto scherzando: e' tutto vero, e' pura ispirazione. niente tecnica.
ah, e' una stronzata ma fara' piacere a qualcuno: il film e' pieno di fica, per altro sono tutte bellissime, magrissime e adolescenti, quindi a livello estetico e' davvero un film notevolissimo, altro che la fotografia dei film di bertolucci.


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giovedì 17 marzo 2011

i ragazzi stanno bene


lisa cholodenko e' una lesbica sulla cinquantina che ha figli grazie ad inseminazioni artificiali e non avendo nient'altro da dire oltre a questo banale assunto (cioe', come se io facessi un film sul fatto che, di mattina, solgo cacare dopo colazione e mai prima), l'ha raccontato. la cialtrona (che spero muoia al piu' presto onde evitare futuri danni o, peggio!, estimatori), non essendo ne' sceneggiatrice ne' tantomeno regista ottiene come risultato una porcata che solo gli handicappati del sundance festival e gli obnubilati/venduti dell'academy award potevano apprezzare. quest'aborto idrocefalo e' un interno di famiglia borghese in cui sorridono e si crucciano per finti problemi che risolvono, in quanto tali, in fretta e furia con 3 scene. le uniche a credere nella cosa sono proprio le due attrici, annette bening e julianne moore, ormai evidentemente alla demenza senile e/o menopausa che nel loro caso stranamente ha fatto volatilizzare etti di cervello. il buon mark ruffalo si vergogna della cosa ma deve pur campare, quindi non recita e per questo e' l'unico a salvare la faccia. julianne moore, invece, ormai sembra margherita buy incancrenita (ormai la julianne dei bei tempi andati e' un ricordo sempre piu' sbiadito).
l'unico motivo per cui questa vaccata ha ottenuto un sacco di "ooohh" stupiti e' che la coppia di donne ha una famiglia lesbica e si scambiano 2 mezzi bacetti in croce, ma per il resto non c'e' proprio NULLA di "strano", "atipico" e "per nulla normale": il lato commedia e/o brillante e' inesistente e quando ci provano la scrittura e' da latte alle ginocchia, il lato drammatico e' da AHAHAHAHAH dato che e' talmente puerile da esser risolto ovviamente in maniera raffazzonata (anche perche' il tutto era solo un mero pretesto per raccontar la propria noiosa vita, non avendo davvero nient'altro di meglio da raccontare).

ricordiamo che questa roba ha ricevuto ben 4 nominations; almeno sappiamo che l'oscar va inteso come il mio premio gnugna: in realta' premiano il peggio.
ricordiamo che 30 anni fa pedro almodovar ha fatto vedere a tutto il mondo l'universo gay/lesbo/gente emarginata, quindi scordarlo e fingere d'essere alle prese con un cinema "ad effetto", o che faccia "sensazione", o sailcaso, con questa merda borghesuccia-omologata e' offensivo; cioe', "il faro" c'e' ed al limite, se proprio non si ha NULLA da dire, basterebbe seguirlo per non perdere la rotta; del resto qui da noi l'abbiam fatto e (sempre rimanendo sullo stesso tema) il seme della discordia e' un film godibilissimo (che consiglio).

spero che annette bening e julianne moore muoiano al piu' presto perche' non meritano di lordare ancora il cinema.


i ragazzi stanno bene